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Bocconi, parte l'avventura dei Mooc

, di Fabio Todesco
L'Università è entrata nella piattaforma Coursera e svilupperà tre massive open online courses. Per sperimentare, esplorare la didattica del futuro e valorizzare il tempo passato in aula
La pagina Bocconi di Cousera

Grazie a un accordo con la piattaforma Coursera, l'Università Bocconi è entrata nel mondo dei Mooc (Massive open online courses), i corsi via web pensati per una fruizione gratuita e di massa. Il catalogo Bocconi prevede tre insegnamenti di natura diversificata, tutti in inglese, che saranno resi disponibili a partire da marzo 2014.

Proserpio

"Stiamo lavorando agli storyboard e a una struttura capace di dare ritmo ai filmati senza però perdere di vista la finalità didattica", spiega Luigi Proserpio, direttore del Beta (Bocconi education and teaching alliance), il laboratorio dell'Università che si occupa dell'innovazione didattica. "Il Mooc deve trovare un suo preciso equilibrio: non può essere la semplice ripresa di una lezione, ma si devono evitare anche gli eccessi di spettacolarizzazione che finiscono per distrarre dall'apprendimento".

Se la didattica a distanza viene spesso associata a corsi di base, alla ripetitività e alla standardizzazione, i concetti che Proserpio associa ai Mooc sono completamente diversi. "Per noi", chiarisce, "si tratta di una sperimentazione. Nessuno, oggi, è davvero in grado di dire se i Mooc finiranno per diventare una modalità alternativa di erogare cicli di formazione o se saranno integrati nei programmi delle università, o se, ancora, serviranno soprattutto come strumento di marketing esperienziale, capace di far provare un'università ai potenziali studenti. In ogni caso, grazie a queste sperimentazioni, noi saremo pronti".

I Mooc saranno però soprattutto uno strumento capace di arricchire di valore il tempo che gli studenti passano in aula. "Se le informazioni di base sono fornite in modalità Mooc", spiega ancora Proserpio, "in aula c'è più spazio per le attività a maggiore valore aggiunto: la discussione, l'interattività, i lavori di gruppo, le simulazioni. L'Università, infatti, non serve solo a trasmettere nozioni, ma anche a sviluppare pensiero critico, problem solving, capacità relazionali".

I tre corsi in fase di sviluppo sono stati scelti per coprire una vasta gamma di tipi di insegnamento e rispondono a sfide diverse per chi deve progettare un Mooc. International Organizational Behavior and Leadership è un insegnamento diretto a tutti gli studenti di management e, nella versione Mooc, dovrà riuscire a trasmettere soft skill a distanza. Managing Fashion and Luxury Companies è un corso tematico, su un'industria tipicamente italiana, da far comprendere anche all'estero. Financing and Investing in Infrastructure, infine, è un corso specialistico, che deve trasmettere conoscenze tecniche sofisticate.

"L'accordo con Coursera", conclude Proserpio, "è dovuto al fatto che è la più sperimentale delle piattaforme disponibili, è ricca e frequentata, ha un ottimo look-and-feel e, soprattutto, un ottimo supporto, che agevola il lavoro di Beta e dell'Asit, la struttura che gestisce i sistemi informativi dell'Università e che lavora con noi allo sviluppo della didattica innovativa".