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Ansia e depressione: la nuova sfida del SSN

, di Camillo Papini
Uno studio, effettuato durante la seconda ondata da COVID sulla percezione dello stato di salute, rivela i nuovi obiettivi di cura che dovrebbe raggiungere il Servizio Sanitario Nazionale

Più della metà degli italiani si sente in buona salute, nonostante la pandemia. Ma anche tra di loro circa un terzo lamenta problemi, seppur lievi, di ansia e depressione. Tra i motivi di preoccupazione seguono il senso di fastidio e leggeri dolori. La presa in carico e la loro cura sono quindi una delle prossime sfide che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) dovrà affrontare, secondo Oriana Ciani di CERGAS, SDA Bocconi School of Management, Vittoria Ardito, Carlo Federici, Aureliano Finch, Alessandro Furnari, Claudio Jommi, Francesco Malandrini, Michela Meregaglia e Rosanna Tarricone di SDA Bocconi, che hanno curato "Esiti di salute e performance del Servizio Sanitario Nazionale," capitolo n. 7 dell'edizione 2021 del Rapporto Oasi, Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario italiano. In particolare, l'approfondimento di quest'anno riguarda la percezione dello stato di salute così come è stata giudicata da un campione rappresentativo della stessa popolazione italiana, intervistato tra novembre 2020 e febbraio 2021. Quindi, nel pieno della seconda ondata da COVID. "Gli esiti di salute riferiti direttamente dagli individui, e non in base a dati clinici, stanno assumendo rilevanza crescente," afferma Ciani.

Ci sono poi altre ricadute indirette della crisi socio-sanitaria che il Servizio Sanitario Nazionale dovrà gestire: al primo posto in assoluto emerge la richiesta in aumento di prestazioni, dovuta a soppressioni o ritardi nell'accesso ai servizi a causa delle restrizioni imposte durante la fase iniziale dell'epidemia. In seconda battuta, bisognerà tener conto degli effetti a lungo termine associati sia all'isolamento, anche nei bambini, sia alla crisi economica che è seguita a quella sanitaria. A proposito di giovani in generale, è tra loro che "si registra una diffusione in controtendenza di sintomi di ansia e depressione," sottolinea Ciani. "Solitamente i problemi su queste dimensioni indagate riguardano maggiormente le persone più adulte e in misura minore i ragazzi."

Per raggiungere questi obiettivi di cura, concludono gli autori del capitolo, si riconferma l'importanza che il Servizio Sanitario Nazionale venga supportato con adeguati finanziamenti, in parte come già previsto attraverso l'incremento del fondo sanitario nazionale fino al 2026. Ma in particolare occorre concentrarsi sull'esigenza di innovazione tecnologica dell'intero sistema, almeno stando all'avvio di numerose iniziative di digitalizzazione e ai contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che peraltro punta a un rafforzamento del SSN spalmandone gli interventi localmente, grazie al rilancio dell'assistenza territoriale.