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Alla scoperta del talento

, di Marianna Fragonara Ciancio
Un incontro organizzato dallo JEME Bocconi

Innovazione come frutto di collaborazione tra funzioni e competenze diverse, talento che diviene maggiormente riconoscibile quando si mette passione in quello che si fa, e regole del gioco che sono necessarie per entrare nel mondo del lavoro: di questo e di molto altro si è parlato il 2 dicembre scorso nell'Aula Maggiore della Bocconi, all'interno di "You@Work: Della Competenza, Della Genialità, Del Talento".
Una chiacchierata molto stimolante, durante la quale affermati professionisti, inseriti in ruoli e settori diversi, si sono messi a confronto partendo dalle rispettive esperienze personali e hanno lanciato spunti di riflessione a una platea interessata di 300 ragazzi.

L'incontro è stato organizzato da Jeme Bocconi Studenti (Junior Enterprise Milano Economia), la prima Junior Enterprise fondata in Italia, con forma giuridica di associazione non-profit, che offre ai propri clienti servizi di consulenza. L'associazione è un'opportunità preziosa e concreta nel panorama universitario nazionale e allo stesso tempo una realtà innovativa, professionale e dinamica nel mondo della consulenza. Ogni studente socio è, infatti, messo nelle condizioni di sviluppare, per conto di aziende leader, progetti complessi che richiedono impegno, responsabilità, capacità manageriali e team spirit.

Moderata da Maurizio Travaglini, bocconiano, ex Direttore dell'Annual Meeting di Davos e tuttora consulente del World Economic Forum di Davos - la discussione è stata aperta dal Rettore della Bocconi, che ha evidenziato la grande attenzione che questa Università adopera per fare di più nel campo della formazione. "Come farlo al meglio è l'obiettivo che ci poniamo da sempre e che, oggi, è più che mai al centro nel nuovo Piano per l'offerta formativa – ha esordito così Angelo Provasoli. L'intento di fondo è offrire una formazione che abbia principi teorici con un orientamento applicativo in un ambiente che sia il più possibile stimolante e competitivo. "Per farlo e sviluppare la memoria a lungo termine dei ragazzi, l'insegnamento non può e non deve essere unidirezionale. La formazione si deve svolgere, prosegue Provasoli, sempre di più anche al fuori delle aule universitarie, durante i periodi all'estero e gli stage (non solo nel corso dei bienni ma già nei trienni), occasioni importanti per fare esperienza concreta".

Paolo Arnaldi (Human Resource Director, Citibank) ha definito questi ultimi quali fattori indispensabili che devono fare parte di un buon curriculum vitae, senza tralasciare il senso estetico, così come naturalmente una buona formazione in ambito accademico e gli interessi personali. I CV sono, infatti, la prima occasione per farsi conoscere in maniera interessante.

Ma cosa cercano le aziende oggi? Cosa cerca ad esempio Citibank?
Forte è la pressione sul talento. "Citibank cerca di creare un ambiente lavorativo che sia il più possibile attraente per chi entra, fatto cioè di competenze e attitudini varie e diversificate. Si sente forte il bisogno oggi, in azienda, di lavorare in team, comunicare e scambiarsi informazioni per conoscere cosa sta accadendo all'interno di ogni singola area - spiega Araldi -, così da ottimizzare le risorse".

La percezione del talento è più immediata nel settore consulenziale, perché lì c'è innovazione e invenzione di un nuovo prodotto. "Nell'attività di revisione, precisa Pellegrino Libroia (Presidente Reconta Ernst & Young) si sente forse più necessità di fattori come la perseveranza e la costanza, perché solo col tempo ci si accorge che si vedono aziende di tutti i tipi e si va a fondo delle dinamiche di ognuna, formandosi importanti competenze".

Enzo Biagini (Amministratore Delegato Apple Computer Italia) ha parlato, invece, dell'innovazione come la ragione d'essere di ogni progetto di cui sono permeati tutti gli aspetti aziendali in Apple. "L'importanza del coraggio manageriale per arrivare primi è fondamentale in questo campo. Oggi da noi si lavora sempre meno in maniera sequenziale e sempre più in maniera contemporanea e contestuale. Si crea un team, un team multiculturale, su ogni progetto".

Ma tra le regole del gioco necessarie per entrare al meglio nel mondo del lavoro un'altra leva che fa la differenza è l'interesse, più comunemente detto passione. La cita spesso Barbara Cominelli, Direttore Strategia e Pianificazione, Tenaris Dalmine, considerandola elemento imprescindibile per innovare, poiché senza di essa si cede al rischio di troppa staticità e poca crescita.

Concetto questo sul quale concorda pienamente anche Renzo Noceti, Partner Key2People, sottolineando che il talento è più spiccato in chi si appassiona a quello che fa. Afferma Noceti che "chi 'vince' sul lavoro è colui che fa trasparire questo 'godimento' e sa usare al meglio la sua emotional intelligence, ciò significa lavorare interagendo per capire il proprio interlocutore e sapersi così relazionare nel modo più efficace.

Per informazioni:
JEME Bocconi Studenti
Junior Enterprise Milano Economia
via San Francesco d'Assisi 3
20136 Milano
t
el. 02 89075536
fax. 02 91393111
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