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Alla ricerca della sostenibilità
“Non sono fatalista, non guardo al passato pensando ‘Chissà se…’”. Silvia Merler la carriera se l’è costruita passo per passo guardando al futuro, “scegliendo di fare di volta in volta ciò che in quel momento mi interessava di più fare”. Oggi head of ESG and policy research di Algebris, dopo la laurea al DES Bocconi nel 2011 e un primo lavoro presso il Think Tank Bruegel di Bruxelles per Jean Pisani-Ferry – il direttore dell’epoca (“con lui ho scritto diversi paper di politica economica europea”), parte per il dottorato alla Scuola di studi internazionali della John Hopkins, negli Usa, dove rimane fine al 2018 lavorando sulle stesse tematiche di cui si occupava a Bruxelles (e pubblicando poi la sua tesi con Egea). Poi, il rientro in Italia, ad Algebris, “perché mi piaceva l’idea di fare ricerca su questi temi, ma dalla prospettiva della finanza. Guardando dall’interno il lavoro di policy making, infatti, mi ero resa conto di quanto fondamentale fosse il coinvolgimento del settore privato per arrivare a produrre i cambiamenti desiderati nell’economia reale”.
Dalla sua posizione di studiosa dei trend macroeconomici mondiali legati alla sostenibilità, Silvia identifica le sfide principali del suo lavoro oggi, in un momento storico in cui la nuova situazione geopolitica, con l’elezione di Trump, sembra rimettere tutto in discussione. “È chiaro che sperimenteremo una grande divergenza”, spiega. “Si tratterà di capire quali ne saranno le conseguenze e come l’Europa potrà mantenere di propri punti fermi sulla sostenibilità in questo nuovo contesto geopolitico”.
Cosa le piace di più del suo lavoro di ricerca? “Trovare il modo di dare risposte semplici a domande complesse, cosa molto utile per elaborare soluzioni di policy. Spesso il modo è spacchettare i problemi”.
Così come sui suoi temi, anche su quelli dell’empowerment femminile e dell’importanza dei role model, Silvia Merler ha le idee molto chiare: “I miei genitori non hanno potuto fare studi universitari ma hanno deciso di investire sulla mia formazione, quindi per me il valore dell’empowerment non potrebbe essere più chiaro” racconta. “La vera uguaglianza è quando tutti abbiamo accesso alle stesse opportunità, a prescindere dal contesto sociale. Purtroppo, ancora non ci siamo”.
Tutto questo si riflette anche nel consiglio che Silvia si sente di dare alle ragazze che vogliono entrare in finanza: “vedo che i bias ancora funzionano – soprattutto quelli che noi ragazze ci auto-creiamo. Io sono stata fortunata a trovare mentori che mi hanno sempre permesso di esprimermi per ciò che ero. La lezione che ho imparato è che non bisogna mai pensare di non essere capaci di fare qualcosa prima di averci davvero provato”.
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