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Algoritmi in ufficio: la rivoluzione che il settore pubblico non può ignorare

, di Maria Cucciniello, Greta Nasi
Oltre il 63% dei manager pubblici europei ha avviato progetti basati su nuove tecnologie, ma il vero ostacolo non è tecnico: servono leadership, strategie e una cultura dell’innovazione. Un recente studio svela le sfide e le opportunità di una trasformazione che potrebbe ridisegnare il rapporto tra Stato e cittadini

L'intelligenza artificiale (IA) sta ridefinendo l'amministrazione pubblica in tutta Europa, offrendo un potenziale trasformativo per migliorare l'efficienza, il processo decisionale e il coinvolgimento dei cittadini. Riconoscendone l'importanza strategica, l'UE ha sottolineato la necessità di un'integrazione dell'IA affidabile e sostenibile. Tuttavia, incorporare soluzioni di IA nelle strutture governative non è privo di sfide, richiedendo un'attenta considerazione delle complessità tecniche, della cultura organizzativa e della fiducia pubblica.

L'adozione dell'IA nel settore pubblico è ancora nelle fasi iniziali, caratterizzate da progetti pilota e iniziative sperimentali. Man mano che i governi si avvicinano a un’implementazione più ampia, è fondamentale garantire che le tecnologie di IA non siano solo efficaci, ma anche allineate ai valori organizzativi e agli standard etici. Il Coordinated Plan on AI dell’UE (2021) sottolinea l'importanza di un'integrazione sostenibile, esortando gli Stati membri a stabilire quadri normativi solidi per l’adozione.

Uno studio recente, condotto dal Joint Research Centre (JRC, 2024) in sette paesi europei (Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Polonia, Austria e Svezia), ha esaminato la prontezza delle amministrazioni pubbliche all'adozione dell'IA. Questi paesi, rappresentando un mix di Stati membri dell’UE di grandi e piccole dimensioni, hanno fornito prospettive diverse nei contesti geografici e amministrativi. Lo studio, che ha coinvolto 576 dirigenti pubblici, evidenzia le principali sfide e i fattori abilitanti per l’adozione dell’IA attraverso un approccio multidimensionale.

Lo studio rivela che l'IA non è più una prospettiva lontana per le amministrazioni pubbliche. Oltre il 63% dei dirigenti pubblici intervistati ha riferito di avere progetti di IA pianificati, mentre più della metà ha già implementato almeno un'iniziativa. Tuttavia, i livelli di adozione variano tra i diversi ambiti, con la fornitura di servizi e le operazioni interne che mostrano progressi significativi. Il processo decisionale in ambito politico è in ritardo, probabilmente a causa della complessità della formulazione delle politiche e delle preoccupazioni sulla qualità dei dati.

Dalla ricerca sono emersi sei fattori critici per un’adozione efficace dell'IA. Primo, i dirigenti pubblici che riconoscono il potenziale dell'IA nel migliorare l'efficienza, ridurre il carico di lavoro e rafforzare le relazioni con gli stakeholder sono più propensi a guidarne l'implementazione. Secondo, sviluppare capacità nei settori tecnico, legale, etico e di governance è essenziale per aumentare i tassi di adozione. Terzo, strategie chiare e ben comunicate che allineano le iniziative di IA agli obiettivi organizzativi aumentano significativamente il successo dell'implementazione. Quarto, le culture organizzative che abbracciano l'innovazione, il rischio e premiano soluzioni nuove riducono la resistenza all'adozione dell'IA. Quinto, una leadership che fornisce risorse e incentivi favorisce l'accettazione dell'IA nell’organizzazione e ne accelera l'adozione. Infine, le aspettative del pubblico per servizi efficienti e basati sull'IA creano pressioni esterne che ne incentivano l’adozione.

Interessantemente, fattori come la collaborazione con soggetti privati e gli incentivi governativi nazionali hanno avuto un ruolo meno significativo del previsto, mettendo in discussione l’idea che l’adozione dell’IA nel settore pubblico dipenda principalmente da attori esterni.

Le amministrazioni pubbliche affrontano sfide specifiche rispetto al settore privato, tra cui vincoli legali, responsabilità nei confronti dei cittadini e pressioni politiche. Sebbene la domanda dei cittadini sia un fattore chiave, le richieste esplicite di servizi basati sull'IA sono rare, lasciando ai dirigenti pubblici il compito di interpretare e anticipare le aspettative del pubblico. Inoltre, le organizzazioni più piccole spesso incontrano difficoltà legate alle risorse limitate, evidenziando la necessità di meccanismi di supporto mirati.

Basandosi su questo studio e su fonti correlate (ad esempio, OECD’s Governing with Artificial Intelligence: Are Governments Ready? [2024] e OECD’s G7 Toolkit for Artificial Intelligence in the Public Sector [2024]), emergono diverse raccomandazioni pratiche. La prima è che i governi devono comunicare che l'IA non è un concetto lontano, ma una realtà operativa in molte amministrazioni pubbliche oggi. Secondo, investimenti sostenuti nelle competenze tecniche e non tecniche, comprese etica e governance, sono fondamentali per il successo a lungo termine. Terzo, i programmi di sviluppo della leadership dovrebbero enfatizzare la promozione di culture organizzative innovative e la pianificazione strategica per l'adozione dell'IA. Quarto, una valutazione continua delle aspettative dei cittadini può aiutare i dirigenti pubblici ad allineare le iniziative di IA alla domanda pubblica, garantendo pertinenza e fiducia.

Mentre l'UE si impegna a diventare leader nell'IA affidabile, il settore pubblico gioca un ruolo cruciale nel definire standard globali per un uso etico ed efficace della tecnologia. Il passaggio dai progetti pilota a un'adozione diffusa richiederà di affrontare l'interazione tra preparazione tecnologica, dinamiche organizzative ed aspettative sociali.

 

Riferimenti:

OECD 2024 https://assets.innovazione.gov.it/1728922597-g7-toolkit-for-ai-in-the-public-sector.pdf

OECD 2024 GOVERNING WITH ARTIFICIAL INTELLIGENCE: ARE GOVERNMENTS READY? For Official Use 

European Commission: Joint Research Centre, MEDAGLIA, R., MIKALEF, P. and TANGI, L., Competences and governance practices for artificial intelligence in the public sector, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2024, https://data.europa.eu/doi/10.2760/7895569, JRC138702

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