Al Velodromo un'aula dedicata ad Antonio Foglia
Antonio Foglia (1891-1957), agente di cambio, imprenditore e banchiere (fu, tra le altre cose, presidente della Borsa di Milano e fondatore della Banca del Ceresio), è il bocconiano illustre al quale è stata dedicata venerdì sera un'aula del Velodromo, l'edificio ad aule di piazza Sraffa 13 opera dell'architetto Ignazio Gardella.
Piero Barucci (oggi all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, già ministro del Tesoro) ha definito venerdì "un giorno lieto per l'università italiana", per la capacità dimostrata dalla Bocconi di dialogare con la business community in un momento storico in cui il sistema soffre per la mancanza di fondi.
La vita di Foglia è stata ripercorsa da Sandro Gerbi, suo biografo, dal consigliere delegato della Bocconi, Bruno Pavesi, secondo cui "la distanza che ci separa da Antonio Foglia non è distanza di ideali", e dallo storico Giuseppe Berta, che ha individuato nella ricerca di autonomia, nella coltivazione delle relazioni e nella versatilità i tratti caratteristici di Foglia.
Nella biografia (non in commercio) scritta da Gerbi si legge di un uomo che, all'inizio del secolo scorso, andò all'estero per completare la propria tesi di laurea (che Luigi Einaudi, dopo averla seguita, conservò), che allo scoppio della prima guerra mondiale cercò di sostenere lo sforzo bellico aprendo una fabbrica di proiettili e che, oltre alle più note vicende legate alla Borsa e alla banca, ebbe esperienze imprenditoriali anche in Etiopia ed America Latina. Vi si legge anche della sua antipatia per il regime fascista e dell'attività semi-clandestina negli anni della Resistenza.
Al dibattito e alla cerimonia hanno partecipato i discendenti di Foglia. La targa scoperta per l'occasione e posizionata all'entrata dell'aula recita: "Antonio Foglia, 1891-1957, laureatosi alla Bocconi nel 1919, fu banchiere ed agente di cambio. Alla fine della seconda guerra mondiale, fu nominato presidente del Comitato direttivo degli agenti di cambio della Borsa valori di Milano. A lui si deve l'istituzione presso questo ateneo dell'Istituto di studi sulle borse valori "A. Lorenzetti".