Aiuti alla popolazione ucraina, la Community SDA Bocconi si mobilita
Gli studenti dell'Ethica Club di SDA Bocconi, di fronte all'emergenza della guerra in Ucraina, hanno deciso di passare all'azione nel modo migliore a loro disposizione: mobilitando il network.
È così che a pochi giorni dallo scoppio del conflitto è partita una mobilitazione per la raccolta di prodotti alimentari e altri beni di prima necessità da inviare alle popolazioni colpite. L'iniziativa, lanciata da uno dei membri del Club, Alessandro Polledro, subito appoggiato dalla presidente del Club, Anna Costantini, ha avuto immediato seguito e ha coinvolto tutte le persone della Scuola, non solo gli studenti ma anche professori, personale di staff, exchange students e alumni. SDA Bocconi ha anche messo a disposizione i suoi locali per lo stoccaggio dei materiali. In pochi giorni sono stati raccolti 4 quintali tra pasta e riso, più di 1.000 scatole di alimenti conservati, 100 litri di olio d'oliva, 400 barattoli di omogeneizzati per bambini oltre a pannolini, assorbenti, medicine, giocattoli, coperte, sacchi a pelo e altro ancora.
Gli organizzatori sono anche riusciti a superare i prevedibili ostacoli logistici: "Il consolato ucraino non poteva venire a ritirare la merce, né riceverla direttamente", dice Anna, "così ci siamo rivolti a un'organizzazione che conosciamo, la Fondazione Francesca Rava, e insieme ai loro volontari abbiamo portato i pacchi al loro magazzino e ora il carico è già partito per l'Ucraina".
"Aiutare chi ha bisogno di aiuto per noi non è solo un dovere, ma contribuisce alla nostra felicità", dichiara Alessandro, la mente dell'operazione. "Far parte della Community Bocconi significa anche avere amici che ci sono nei momenti difficili, quando c'è bisogno di diffondere amore, solidarietà e incoraggiamento".
I presidenti di tutti i Club di SDA Bocconi hanno scritto un comunicato congiunto che vuole essere "una dichiarazione di sostegno al diritto internazionale, alla sovranità territoriale e soprattutto ai diritti umani fondamentali", affermando che "Non c'è spazio nel mondo per atti di aggressione sconsiderati e noi ci schieriamo fermamente dalla parte dei nostri fratelli e sorelle russi e ucraini che chiedono una risoluzione immediata del conflitto. Un'escalation del conflitto rischia di allargare l'area e la portata di questa tragedia già inimmaginabile e noi abbiamo il dovere di far sentire le nostre voci di opposizione". Parole e azioni di solidarietà concrete, le uniche armi a cui ha senso affidare il nostro futuro.