Un compromesso per i futuri rapporti tra Ue e Regno Unito
Fino al referendum inglese del 2016, l'Unione Europea ha conosciuto solo adesioni e allargamenti. La Brexit ha innescato per la prima volta un processo inverso. Paola Mariani ha dedicato al tema del recesso dall'Unione la sua più recente attività di ricerca. Nella monografia Lasciare l'Unione Europea: riflessioni giuridiche sul recesso nei giorni di Brexit (Egea 2018) analizza l'uscita dall'Unione nei suoi aspetti complementari di diritto internazionale e di diritto dell'Ue per offrire un'interpretazione sistematica e originale dell'art. 50 del Trattato sull'Ue. E infatti, nel primo caso di interpretazione dell'art. 50 Tue da parte della Corte di Giustizia (Andy Wightman e a. contro Secretary of State for Exiting the European Union), l'Avvocato generale Campos Sánchez-Bordona ha citato, tra vari contributi accademici internazionali, anche l'opera di Mariani a supporto della tesi accolta poi dalla Corte di ammettere la revoca unilaterale della notifica di recesso. Nell'articolo Brexit e il sistema di soluzione delle controversie nell'accordo di recesso dall'Unione europea: quale ruolo per la Corte di giustizia?, Mariani si concentra sul ruolo della Corte di Giustizia nella risoluzione delle controversie tra Regno Unito e Ue durante il periodo transitorio fino al 31 dicembre 2020.
In un working paper con Giorgio Sacerdoti dal titolo The Framework of Future Relations: Trade destinato a divenire un capitolo del libro Federico Fabbrini (ed.) The Law and Politics of Brexit (Oxford University Press), i due studiosi si occupano dei futuri scenari economici. "Uno dei punti più delicati è l'eventuale ripristino di un hard border fra Irlanda e Irlanda del Nord. La stabilizzazione dei rapporti fra le due Irlande è avvenuta grazie alla realizzazione del mercato comune e il suo venire meno potrebbe implicare il riaccendersi del conflitto". Il modello commerciale che regolerà i rapporti tra Ue e Regno Unito sarà un compromesso tra l'aspirazione del Regno Unito a instaurare un rapporto privilegiato con l'Unione, mantenendo le mani libere nei rapporti commerciali con il resto del mondo, e la volontà dell'Unione di preservare l'unità del mercato interno.
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