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Sono bocconiani gli oratori migliori

, di Davide Ripamonti
Quattro studenti dell’Università si sono aggiudicati un torneo di dibattito organizzato dall’Università di Padova, con al via le rappresentative di 12 atenei. In finale sconfitta l’Università di Bologna

Un team dell’Università Bocconi, composto da Edoardo Antignani (corso di laurea magistrale in giurisprudenza), Silvia Canova (corso di laurea in economia e management per arte, cultura e comunicazione), Marina Ilieva (corso di laurea magistrale in giurisprudenza) e Andrea Modonesi (corso di laurea in economia aziendale e management), si è imposto sconfiggendo in finale l’Università di Bologna nel "IV Torneo Interuniversitario di dibattito DiCo", che si è disputato presso il Comune di Padova e ha coinvolto 12 atenei italiani. Quattro ragazzi che non si conoscevano e che avevano in comune, oltre all’ateneo di riferimento, solo l’appartenenza al Bocconi Students Debate Club. “Tutto è nato un po’ per caso”, raccontano i ragazzi, “poi però, una volta deciso di partecipare alla competizione, abbiamo preso l’esperienza molto sul serio”. E non poteva essere altrimenti, vista la passione per il dibattito sia in ottica di un futuro professionale ancora lontano sia come strumento per migliorare se stessi e la capacità di esporre le proprie idee. “Abbiamo disputato in totale 5 dibattiti”, spiega Marina Ilieva, “2 nel girone di qualificazione, poi quarti di finale, semifinale e finale. Ovviamente sempre su argomenti diversi sino alla finale, quando l’argomento da discutere era se fosse giusto trarre profitto economico compiendo un’opera di beneficenza. A noi, per sorteggio, è toccata la posizione ‘pro’”. Una formula, il dibattito, dove non solo è importante la capacità di esporre le proprie idee, ma anche quella, spiega Edoardo Antignani, che oltre al premio di squadra ha vinto anche quello individuale di miglior oratore del torneo, “di utilizzare l'argomentazione di colui che ha appena parlato, che, ipotizziamo, potrebbe essere una testimonianza in un processo, e dimostrare quindi la verità del tuo punto di vista utilizzando quello che ha detto l’oratore dell’altra squadra”. Eppure, mentre alcune delle squadre avversarie avevano già partecipato all’edizione precedente del torneo, per i ragazzi della Bocconi si trattava della prima volta in assoluto con questo format: “Alcuni avevano anche partecipato al torneo di dibattito organizzato per le scuole superiori dalla Bocconi, che però si teneva con altre modalità e che si chiamava World School Debate”, dice Silvia Canova. “In questa occasione, invece, ci siamo cimentati in un nuovo formato, che si chiama ‘Botta e risposta’ che solo Edoardo aveva già dibattuto. Le difficoltà maggiori sono state organizzarci con lo studio, il vederci, soprattutto perché alcuni di noi sono pendolari, anche fare incastrare le lezioni e gli esami. E’ una competizione che richiede molta preparazione, perché gli argomenti sono sempre diversi e bisogna conoscerli bene”. Ma non basta. La preparazione deve essere approfondita, la ricerca delle argomentazioni spazia davvero a 360° in ogni campo dello scibile umano, come spiega Andrea Modonesi: “Cerchiamo, per quanto riguarda il dibattito, di basarci su argomentazioni che abbiano un qualche tipo di base filosofica e quindi più volte ci è capitato di dover andare a vedere se ci sono stati autori o comunque persone importanti che hanno detto frasi, aforismi o appunto pensieri a riguardo e quindi dipende molto e soprattutto dall’esperienza pregressa”. Un esercizio e un insegnamento utili per il futuro, qualsiasi saranno le strade che i ragazzi prenderanno, come dice ancora Edoardo: “E’ stato importante riuscire a discostarsi da quelle che erano le nostre competenze tecniche e capire il quadro più generale, nel senso di non guardare soltanto il cavillo tecnico