
Oltre il prezzo
Sviluppatosi intensamente negli ultimi decenni, per numero di attori, volumi, varietà e funzioni dell'apparato istituzionale e articolato su base globale, il sistema dell'arte è un organismo caratterizzato da complessità strutturale e da una peculiare capacità di cambiare rapidamente e al tempo stesso di essere resiliente nelle sue linee più profonde.
Come evidenziato in un nostro recente contributo (Marta Equi Pierazzini, Laura Forti, Il mercato globale dell'arte, in Il diritto e la fiscalità dei mercati internazionali dell'arte, Wolters Kluver, 2024), il mercato dell'arte come lo conosciamo oggi affonda le sue radici nella seconda metà dell'Ottocento, a Parigi, con il passaggio dal ruolo predominante delle Accademie di Belle Arti e dei relativi saloni ufficiali a un sistema incentrato sulla sensibilità culturale e sulle strategie commerciali delle gallerie. Se i primi tre decenni del XX secolo hanno visto l'apertura di grandi musei (MoMa, Guggenheim e Whitney a New York, per esempio) e la crescente importanza del mercato americano, gli anni '70 hanno visto la nascita delle fiere d'arte, protagoniste del mondo dell'arte. Ma è solo a partire dagli anni 2000 che il sistema ha subito una radicale espansione.
In 20 anni, dal 2000 al 2020, il numero di case d'asta è raddoppiato (da 467 a 843), gli artisti contemporanei in asta sono passati da 5.400 a 32.000 e il fatturato totale delle aste di arte contemporanea è passato da 92 milioni di dollari a quasi 2 miliardi (Artprice 2020). Le fiere d'arte sono diventate sempre più comuni, crescendo dal 2000 fino a un picco di 359 nel 2023 (McAndrews 2024). Il sistema ha ovviamente subito una battuta d'arresto durante gli anni della pandemia, con un calo del numero di eventi dal vivo e delle vendite, ma sta mostrando segni di forte ripresa e adattamento, con l'ulteriore eredità di un significativo sviluppo dei canali digitali (Hiscox 2023).
Oggi il mercato attuale è stimato in 65 miliardi di dollari, con il settore dei concessionari che rappresenta 36 miliardi di dollari e il settore delle aste che rappresenta 29 miliardi di dollari. Seguendo una tendenza che si sta consolidando dai primi anni 2000, l'arte postbellica e contemporanea è emersa come il segmento più rilevante. La pittura rimane il mezzo più scambiato, con Cina, Stati Uniti e Regno Unito come mercati principali (McAndrews 2024).
Al centro del mercato globale dell'arte ci sono le pratiche artistiche e la ricerca. È un ambiente che svolge l'azione peculiare di valorizzare l'unico (Karpik 2010): commercia in beni artistici. Non si tratta di semplici merci, ma di prismi multidimensionali dotati di diverse agenzie, che spesso svolgono un importante ruolo critico e politico nelle nostre società, caratterizzati da incommensurabilità, qualità incerta e multidimensionalità.
La multidimensionalità del valore di un bene artistico è convenzionalmente rappresentata (e solo parzialmente catturata) dal prezzo. Questo è il risultato di un processo ambiguo e collettivo di valorizzazione e giudizio, ottenuto attraverso un dialogo e un'interazione comune tra attori commerciali e culturali tradizionali.
Il sistema dell'arte è un mondo in cui l'arte è prodotta, pensata, desiderata, ricercata. E anche giudicata, valorizzata, promossa e protetta. E dove, in ultima analisi, si creano le condizioni perché le pratiche, le ricerche, le soggettività e le domande siano viste, discusse e consegnate alla storia.