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Luigi Guatri, lo abbiamo visto così

, di Barbara Orlando
L’omaggio della comunità Bocconi al maestro, guida e testimone di oltre 70 anni della sua storia

Con profonda tristezza, la comunità dell’Università Bocconi si unisce nel ricordo del professor Luigi Guatri, scomparso ieri sera, giovedì 6 febbraio, all’età di 97 anni. La sua figura ha segnato indelebilmente la storia dell’ateneo e dell’economia aziendale italiana, lasciando un’eredità di inestimabile valore.

Martedì 11 febbraio, alle ore 11:00, nella Chiesa San Ferdinando-Bocconi, si terrà la cerimonia funebre.

 

Una vita dedicata all’accademia

Nato a Trezzo sull’Adda il 19 settembre 1927, Luigi Guatri si laureò con lode in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi nel 1949. Allievo del celebre economista Gino Zappa, iniziò la sua carriera accademica come assistente effettivo alla cattedra di Ragioneria Generale ed Applicata. Dopo aver insegnato presso l’Università di Genova e l’Università degli Studi di Parma, nel 1969 tornò alla Bocconi come professore ordinario, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità: direttore di vari istituti, consigliere delegato dal 1974 al 1999 (“in tempi difficili per le finanze della Bocconi, erano anche gli anni del banchiere Roberto Calvi, vicepresidente all'epoca della Presidenza di Giovanni Spadolini, scrisse Guatri), rettore dal 1984 al 1989 e vicepresidente dal 1999 al 2018. Nel 2003, il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica lo nominò professore emerito.  Nel giugno 2005, il professor Guatri è stato nominato presidente dell’Associazione Amici della Bocconi, carica che ha ricoperto fino al 2018, anno in cui è stato nominato presidente onorario sia dell’Istituto Javotte Bocconi che dell’Università Bocconi. 
Guatri ha inoltre fondato nel 1988 la casa editrice Egea, di cui dopo esserne stato a lungo presidente, era presidente onorario.

Contributi scientifici e professionali

Pioniere nello studio della valutazione d’impresa, Guatri sottolineava come “non è mai un’applicazione meccanica di criteri e di formule. Per comporre una valutazione credibile bisogna disporre, oltre che di una serie di strumenti concettuali e d’informazioni, delle capacità di capire l’azienda, le sue politiche, le sue strategie. E bisogna saperla inquadrare nel sistema in cui opera.” Sul piano professionale, la sua attività come dottore commercialista, avviata nel 1950, lo vide protagonista nella valutazione di oltre 300 tra aziende, società quotate e istituti di credito. Fondò lo Studio Prof. Luigi Guatri, divenuto un punto di riferimento per le valutazioni economiche in Italia.

Zappa e i suoi maestri 

Guatri è stato tra gli ultimi allievi, insieme “all’amico di una vita” Tancredi Bianchi, di Gino Zappa, considerato il padre dell’economia aziendale in Italia. “Zappa aveva di me una grande stima (forse esagerata)” scrisse Guatri in “Nostalgia”. “Nel 1951 mi disse che dovevo presentarmi per il concorso a cattedra. Gli feci presente che non avevo ancora 24 anni e mi ero laureato da due. Non ammise discussioni: dovetti presentarmi. Con me si presentarono Masini e Rossi. Non vinsi la cattedra, ma fui dichiarato “maturo”: un giudizio che vale ben più della libera docenza. E che a me aprì le porte come professore incaricato di Tecnica industriale e commerciale all’Università di Genova (era l’epoca del professor Aldo Amaduzzi)”. Lo stesso Guatri annovera poi tra i suoi maestri: Ugo Caprara, Giordano Dell’Amore, Giorgio Pivato, Giovanni Demaria, Libero Lenti. 

Il mondo visto da Guatri

Nel corso della sua carriera, il professor Guatri ha collaborato con numerose personalità di spicco del panorama economico e accademico. Uno degli episodi che meglio illustrano la sua capacità di visione e pragmatismo avvenne durante la crisi di Mediobanca degli anni Ottanta: il suo contributo tecnico nelle valutazioni aziendali fu determinante per la definizione di strategie chiave.

Da profondo conoscitore e raffinato osservatore del mondo imprenditoriale, finanziario e accademico, lo volle raccontare nella serie di saggi “Li ho visti così” pubblicati da Egea (volume 1, volume 2, volume 3), articolata in tre volumi a cui idealmente si aggiunge anche “Vite vissute”. Ne viene fuori uno spaccato vivido delle trasformazioni del tessuto economico nazionale attraverso le sue esperienze dirette con 57 protagonisti di università, industria, banca e professione nell’ultimo mezzo secolo. “Ho accettato di raccontare queste esperienze”, sottolineò il Guatri all’uscita del primo volume, “per l’amore di percorrere vie nuove che genera in me un gusto che ancora non si è spento, ed ho affrontato il rischio, in nome della rigorosa obiettività (condizione necessaria per uno studioso), di attirarmi antipatie e scomuniche. Rischio che non si corre mai trattando di teorie, di modelli, di formule: che interessano a pochi e non feriscono mai alcuno”.

L’eredità di un maestro

La scomparsa del professor Luigi Guatri lascia un vuoto profondo nella comunità accademica e professionale. La sua eredità vive nelle sue opere, nei suoi insegnamenti e nell’impatto che ha avuto su studenti, colleghi e professionisti di cui di seguito abbiamo raccolto ricordi e testimonianze.

 

 

La differenza di età mi ha impedito di conoscere Luigi Guatri quando ancora era professionalmente attivo in Bocconi e al di fuori della nostra Università. Lo ricordo con affetto e con grande stima e rispetto. Fu lui a chiedermi, in assenza del Presidente Mario Monti, impegnato nel Governo del Paese, di assumere il ruolo di rettore e ricordo ancora nelle sue parole il senso della grande 
responsabità che mi attribuiva in quell'occasione. Nei numerosi ruoli che ha 
assunto in Bocconi - docente, ricercatore, rettore, consigliere delegato, Vice Presidente, Presidente onorario, Presidente della Fondazione Javotte - ha dato, in un periodo di oltre settant'anni, un contributo fondamentale alla crescita e allo sviluppo della nostra Università, così come nella difesa della sua indipendenza.
Per parte nostra, ci impegneremo al massimo per onorare il suo impegno e la sua memoria.

Ho conosciuto Luigi Guatri da studente, al primo anno del Suo rientro in Bocconi come titolare di “Tecnica  industriale e commerciale” e ricordo che, come i miei 
compagni, ne apprezzammo subito la competenza, la novità nei contenuti e l’essere, nella Sua attività di Studioso, alla frontiera delle principali tematiche del tempo.

Ho avuto poi frequenti occasioni di collaborare con lui in quanto Consigliere Delegato della Bocconi (1974-1999) e durante il Suo Rettorato (1984-1989) soprattutto nel dare corpo al progetto di ulteriore internazionalizzazione della Bocconi, da Lui 
sempre seguito con attenzione e prezioso supporto, trovando anche lo spazio nella Sua agenda fittissima di impegni per partecipare ad alcune importanti missioni 
all’estero (tra cui ricordo una in Argentina ed una in Giappone) oltre che a varie 
attività con i nostri partner internazionali svoltesi in Bocconi. La Bocconi, grazie al suo costante stimolo e supporto, in sintonia anche con i Rettori che l’hanno 
preceduto (Innocenzo Gasparini) e seguito (Mario Monti) ha anticipato  (non solo in tale ambito!) importanti innovazioni poi fatte proprie da tutto il sistema universitario italiano.

Infine, durante il mio Rettorato ho sempre mantenuto un dialogo costante con Lui, traendo grande beneficio dalla Sua esperienza e dalla Sua saggezza al servizio dello sviluppo e del buon funzionamento della nostra Università.

Non conoscevo il prof.Guatri, se non come nome autorevole del mondo accademico e professionale.

A sorpresa , e siamo nel 1985, mi era arrivato l’invito ad un colloquio a cui era seguito un incarico professionale in Università: una collaborazione che, con contenuti e modalità diverse, è proseguita negli anni successivi, fino ad oggi.

Lavorare direttamente con il prof.Guatri è stato….un dottorato di altissimo livello, una esperienza umana e professionale che mi ha consentito di conoscere lo studioso, il docente, il professionista e, insieme, la persona sempre attenta ai problemi della società e delle persone , capace di spaziare tra problemi diversissimi tra di loro e sempre con lucida capacità di analisi , di approfondimento e di proiezione sul futuro.E di grande umanità.

Ha avuto tanti riconoscimenti, ufficiali e istituzionali, che non ha mai chiesto né sollecitato ; proposte di incarichi prestigiosi che ha spesso rifiutato; schivo nell’apparire , leale nelle relazioni, sempre attento alle sensibilità altrui, incapace di serbare rancore.

Un suo insegnamento, a cui non è mai venuto meno, è stato:” si ricordi che le persone vengono prima dei budget” . E io non l’ho mai dimenticato.

Arrivai in Bocconi a metà degli anni 60 come assistente di un docente di diritto. Io, come il mio maestro, non eravamo bocconiani. Conobbi il professor Guatri in una seduta di laurea alla quale partecipavano anche alcuni giovanissimi. Il professor Guatri si avvicinò a me prima che io riuscissi ad avvicinare e mi porse con cortesia il benvenuto come se ci conoscessimo da anni. Mi trovai subito a mio agio. In seguito, la frequentazione sia in Bocconi sia in sede professionale con il professor Guatri fu intensa. Le caratteristiche di quel primo incontro non mutarono mai. Grande affabilità,  grande misura , poche parole ma sempre puntuali e decisive, nessuno sfoggio di primazia. Uno stile controcorrente rispetto a tanti illustri maestri e grandi professionisti di allora. La frequentazione con il professor Guatri mi ha arricchìto enormemente sotto il profilo scientifico. Io, giurista, ero estraneo al mondo dell'azienda, delle valutazioni in particolare. I giuristi trattavano i temi che implicavano conoscenze aziendali, di economia aziendale con noncuranza e superficialità. Scoprii grazie al professor Guatri un mondo, spazi ignoti allora al giurista e  i miei studi ne hanno  tratto grande giovamento. Il professor Guatri, dunque, fu non solo un grande innovatore delle proprie materie, ma seppe seminare innovazione anche in campi contigui, come quella appunto del diritto.

È difficile per me trovare le parole giuste per un ricordo personale del Prof. Guatri. Mi verrebbe da dire semplicemente che era un Genio e chi, come me, ha avuto la fortuna di collaborare scientificamente con Lui è cresciuto moltissimo sotto la Sua guida. Non è stato il mio primo maestro, ma dal mio ritorno dagli Stati Uniti dove ero stato visiting per un semestre nel 2000 mi chiese di incontrarmi e mi propose di scrivere insieme un libro sui multipli nella valutazione delle aziende. Fu il primo di una lunga serie di volumi scritti insieme.

Il Professore aveva un pensiero lucido, penetrante, essenziale, andava al cuore dei problemi più complessi e sapeva presentarli nella forma più semplice, così da rendere consapevole il Suo interlocutore che si era di fronte ad un Gigante della valutazione d’azienda che riusciva a vedere ciò che altri non vedevano. Nonostante questa sua superiorità scientifica amava il confronto, anche schietto. Come tutti i saggi sapeva di non sapere tutto e amava confrontarsi sul nuovo ed era aperto all’innovazione.

Odiava perdere tempo. I nostri incontri erano sempre rapidi. Affrontavamo i problemi, ci confrontavamo e ci salutavamo per rimetterci al lavoro. È stato un coautore straordinario. Ricordo estati e inverni in cui io qui in Italia ed il Professore a Santo Domingo ci scambiavamo giornalmente email. Io inviavo ciò che avevo scritto e viceversa. Grazie alla differenza di fuso lavoravamo 24 ore al giorno. Fra me ed il Professore c’erano 30 anni esatti di differenza, ma la Sua produttività era tale che spesso chi rimaneva indietro ero io.

Il Professore concepiva il ruolo del Professore in senso moderno. Lo sforzo scientifico doveva incidere sul reale. Da questa visione è nato l’OIV- Organismo Italiano di Valutazione, lo standard setter italiano nel campo della valutazione. L’OIV è oggi un national standard setter rispettato e seguìto con attenzione a livello internazionale, collabora sistematicamente con l’IVSC. E’ grazie alla rilevanza della Scuola del Valore fondata dal Prof. Guatri se oggi ricopro la carica di co-Chair dell’Academic Forum dell’IVSC. E’ un riconoscimento all’importanza di ciò che la disciplina sviluppata dal Professore ricopre anche a livello internazionale.

Aveva un’umanità profondissima. Quando mancò mio padre partecipò al funerale e mi scrisse un messaggio commovente. Voleva farmi sentire un affetto speciale. Gli sarò grato per sempre.

La passione del Professore era il gioco del golf. Una volta all’inizio degli anni 2000 mi disse che se avessi voluto iniziare a giocare a golf ero vicino all’età limite, iniziare più tardi non mi avrebbe consentito di guadagnare l’agilità necessaria. Fu l’unico consiglio che non seguii, essendo attratto da altri sport.

Caro Prof. Guatri continueremo i Suoi studi e la Sua tanto amata disciplina progredirà grazie alle solide basi alle quali ci ha ancorato. Grazie Maestro.

Le cose che mi tornano più alla mente pensando a Luigi Guatri, oltre ai tanti piccoli episodi dell’attività accademica e professionale svolta insieme, riguardano prima di tutto il suo profilo umano, che si coniugava perfettamente con quello scientifico e intellettuale.

Sul piano umano il Professor Luigi Guatri aveva il pregio impagabile di sdrammatizzare le situazioni più critiche e di affrontare con leggerezza e profondo rispetto altrui i problemi che gli si presentavano.

Sul piano intellettuale la grande dote del Professore era la capacità di semplificare e concentrare l’attenzione sui soli aspetti veramente importanti delle situazioni che doveva affrontare. Questa capacità era il frutto, oltre che della sua impostazione mentale, della profonda conoscenza dei temi posti alla sua attenzione acquisita grazie allo studio e alla grande esperienza.

Ricordo che mi ripeteva, quando ci veniva richiesto un paper scientifico o una memoria tecnica, che le nostre argomentazioni e il nostro modo di esporre dovevano risultare comprensibili a ogni lettore, anche non addetto ai lavori. E aggiungeva che argomentazioni troppo complesse e intricate nascondono il più delle volte una conoscenza insufficiente dell’argomento che si deve trattare.

L’approccio mentale che lo contraddistingueva ha consentito a Luigi Guatri di scrivere trattati e libri di testo, non solo nelle discipline finanziarie e valutative che gli erano più congeniali, che rimangono dei capisaldi anche dopo molti decenni.

Conobbi il professor Luigi Guatri nel 1973, frequentando il suo corso alla Bocconi. Non immaginavo allora che sarebbe stato mio maestro e guida per quasi cinquant’anni. La sua brillante mente e la sua profonda umanità mi affascinarono subito. Ricordo con emozione il 1977, quando, durante la mia prima lezione, la sua inaspettata presenza trasformò la mia esposizione in un esame. Da allora, ogni momento di confronto con il Maestro è stato per me fonte di fascino e profonda gratitudine.  In seguito, il mio legame intellettuale e umano con lui si rafforzarono ulteriormente, soprattutto quando nel 1984 mi affidò l'aggiornamento del suo libro. La sua decisione di inserire il mio nome come co-autore fu un riconoscimento inatteso e inestimabile. Per quasi cinquant'anni, il professor Guatri è stato un mentore e un modello. Grazie, Professore. La mia gratitudine e la mia preghiera la accompagneranno sempre.

La perdita del prof. Guatri è per me un motivo di grande tristezza, anche se il suo ricordo rimarrà sempre. Oltre che dei suoi insegnamenti in campo accademico e professionale, ho potuto beneficiare di alcuni suoi momenti di misurato affetto, da cui si scorgeva una persona capace di grande sensibilità sul piano umano. Una sensibilità che è rimasta negli anni, anche quando non insegnava più. In accademia e nella professione è stato un grande onore essere una sua allieva. Aveva molto da insegnare e sapeva farlo con la semplicità e la chiarezza di chi ha raggiunto una conoscenza profonda del tema da trattare. Probabilmente l’obiettivo della chiarezza è il maggiore insegnamento che molti di noi hanno ricevuto, un obiettivo che sprona sempre a studiare e ad approfondire. Grazie professore, il suo esempio e i suoi insegnamenti rimarranno per sempre.

Il ricordo di Luigi Guatri sarà per me indelebile, accompagnato dalla gratitudine per la guida che ha offerto alla Bocconi e a me personalmente. Grande umanità, profonda competenza, spirito di servizio, capacità di generare visioni, lucidità, pragmatismo, capacità di gestire situazioni complesse: queste sono le caratteristiche di Guatri che vengono immediatamente alla mente. Ma l’insegnamento che ho tratto in primo luogo è questo: la conoscenza nasce dall’esame critico dell’azione e dimostra il suo valore attraverso il perfezionamento dell’azione stessa. I momenti più felici dell’esteso lavoro comune hanno sempre riguardato in parallelo l’impegno scientifico e il servizio pratico reso alle attività economiche del Paese.

Ho molti ricordi dei periodi di lavoro svolti con il Prof. Guatri, che hanno segnato il mio percorso 
lavorativo e lasciato un segno indelebile nella mia formazione.

Fin dai primi incontri mi colpirono la sua disponibilità e la fiducia che riponeva nei giovani, nei quali vedeva il futuro. Pur essendo molto impegnato nei vertici dell’Università, che ha plasmato nelle varie fasi del suo sviluppo per oltre 60 anni, trovava sempre il tempo per farsi aggiornare sui 
progressi degli studi e delle varie attività.

Durante l’ultimo anno del suo insegnamento, mi chiese di accompagnarlo in aula e, con la 
giustificazione di affaticarsi, mi propose di svolgere lezione agli studenti dopo una sua breve 
introduzione. Mi diceva: “Anch’io all’inizio ero più giovane dei miei studenti”.

Nella ricerca come nella professione ho sempre ammirato le Sue qualità impareggiabili: l’equilibrio nei giudizi e nelle decisioni da intraprendere, la capacità di semplificare i problemi, di scrivere in modo chiaro e di rendere comprensibili anche i temi più complessi.

Un altro aspetto che lo ha sempre contraddistinto riguarda la capacità di creare gruppi di lavoro eterogenei per affrontare tematiche e problemi nuovi. Fu così nel lancio della Rivista “La 
valutazione delle Aziende” e nei casi dei vari gruppi di ricerca allora pionieristici sugli Intangible Assets, sulla Qualità nelle valutazioni e sulle linee guida per le valutazioni.

Ha sempre mantenuto un approccio positivo e costruttivo con tutti, anche con chi nel tempo si è mostrato irriconoscente. La cortesia e la calma lo hanno sempre differenziato, anche nelle 
situazioni più critiche. Lo stesso mi è stato confidato dai figli, che non lo hanno mai sentito alzare il tono di voce.

Ho avuto poche occasioni in cui parlare con il Professor Guatri. Ma sono state preziose. La sua Bocconi era sempre al centro della conversazione, e inevitabilmente anche il libro che in quel momento stava scrivendo. Un privilegio importante per me è stato essere testimone del suo ultimo passaggio per una visita in rettorato. Eravamo assieme, nello studio che è stato il suo, uno dei luoghi in cui ha costruito la storia della nostra università, a discutere del futuro. Grazie, Luigi, per il tuo gigante, costante e decisivo ruolo nel definire e costruire la tua, la nostra Bocconi.

Nel 1988-89, quando Bocconi, congiuntamente a CEPR e NBER,  studiò la possibilità di costituire un nuovo centro di ricerca, che poi divenne l'Innocenzo Gasparini Institute for Economic Research (IGIER), il prof Guatri, allora rettore della Bocconi, 
osservò che l'iniziativa avrebbe potuto apparire in contrasto con il lavoro che 
l'università aveva avviato di razionalizzazione e riduzione del numero dei centri di ricerca. Mario Monti gli espose il progetto e il prof Guatri non ebbe dubbi  nel 
concludere che era un passo importante nell'internazionalizzazione della Bocconi e che dovesse certamente essere portato avanti.  Da allora non fece mai mancare il suo appoggo all'IGIER. Quell'episodio è, a mio parere, un esempio della sua lungimiranza e della sua capacità, pur provenendo da una diversa storia accademica, di capire quale direzione la Bocconi dovesse prendere.

Il Professor Luigi Guatri era un uomo speciale perché era la Bocconi. Se alla fine degli anni 60 non avesse avuto il coraggio e la perseveranza di riformare radicalmente la nostra Università, oggi la Bocconi non sarebbe uno dei migliori atenei internazionali e un orgoglio nazionale. Ho avuto il privilegio di essere stato suo allievo. Il Professor Guatri era il nostro Maestro, era il nostro Magis, quel “Più “ che ci comunicava il genuino piacere dell’apprendimento perché quello che apprendiamo è per la vita. 

Un abbraccio affettuoso e rispettoso nostro indimenticabile Professore e Maestro. 

Ho conosciuto il Dr. ALBERTO DONDENA negli anni 1966-76 come Professionista Esperto di Bilanci e poi come Cliente della Banca che dirigevo.

Cosicché conobbi anche suo figlio Carlo Francesco.

Oltre che durante il mio corso di Laurea e la mia attività in ALUB, ho conosciuto profondamente l'amore che da sempre il Prof.Guatri ha avuto per la nostra Università, nonché la sua profonda umanità  in occasione della donazione fatta dal Dr. Alberto Dondena alla nostra Università per far nascere il "Centro di Ricerca sulle Dinamiche Sociali e le Politiche Pubbliche" che Alberto volle dedicare a suo figlio Carlo Francesco laureatosi in Bocconi con pieni voti e lode in DES.

Post atto notarile di donazione, in una riunione in sala Consiglio, il Prof Guatri espresse al Dr.Alberto - a nome della Bocconi - una profonda gratitudine per il suo nobilissimo gesto ed, emozionandosi, il suo  sentimento di amicizia personale e professionale con il Dr. Alberto.

Per me, questo è il più bel ricordo del Prof. Guatri che vive sempre nella mia memoria.

Alle espressioni del Prof. Guatri si associarono con pari intensità il Prof. Monti e il Dr. Pavese in un clima molto felice e gradevole per tutti i presenti.

Sessant’anni fa un giovane assistente, da poco chiamato all’Università di Parma, fu invitato assieme a diversi altri membri della facoltà, a partecipare a un pranzo dove si festeggiava la libera docenza di una collega. In una realtà nella quale i ruoli erano rigidamente distinti, egli si aggirava a disagio nella sala, senza ben sapere dove sedere. Ad un tratto un giovane ordinario –allora la star della facoltà- gli sorrise e gli disse: “Siedi qui vicino a me”. 

Era Luigi Guatri, che aveva compreso il mio imbarazzo e con quel gesto, apparentemente insignificante, ma in realtà per me ricco di significato, mi apriva –forse per la prima volta- le porte del mondo accademico, segnando profondamente, con una umanità che ho avuto il privilegio di sperimentare in molte altre occasioni,  il mio futuro

La presenza del prof. Guatri in Egea, a partire dalla sua nascita nel 1988 , è sempre stata importante e costante. Anche come Presidente Onorario, la sua figura e le sue opere hanno fatto e fanno da stimolo a perseguire la nostra missione culturale con coerenza, coraggio e consapevolezza 

Un grande Maestro, autorevole ispiratore di sviluppo nei tanti ruoli che ha svolto per la nostra Bocconi. Un Professore nel senso pieno del termine, capace di trasmettere non solo conoscenza, ma anche valori fondativi, visioni, evoluzioni possibili, di insegnare a gestire il presente valorizzando il passato e progettando il futuro, di stimolare concretezza e innovazione. Per sempre nei nostri cuori.

Facevamo alcune riunioni dell’Istituto di Economia delle Imprese Industriali e Commerciali nel suo studio di via Massena, in un’atmosfera professionale ma amicale. Mi ha incaricato di correggere le bozze del suo libro “La valutazione delle aziende” confidando che, siccome non ne sapevo nulla, avrei verificato tutte le formule. Mi presentai con il manoscritto non rilegato pieno di Port It, emozionatissima, nell’ufficio che aveva come commissario straordinario alla Rizzoli. Passammo l’intera mattina a sistemare la revisione, e lo ricordo come se fosse ieri. Ero contentissima. Guatri era un professionista eccezionale.

Il tratto di Luigi Guatri che desidero ricordare è quello dell’innovatore, sia in campo accademico sia in ambito professionale. In un mondo in cui proliferavano pubblicazioni scientifiche e lavori professionali involuti e di difficile comprensione, Guatri ha introdotto l’arte della semplificazione dei concetti, accompagnata da un linguaggio semplice e diretto. Guatri ha così mobilitato interesse e passione per le discipline aziendali e per la professione, intesa nell’accezione più moderna.

Ho conosciuto e frequentato il prof. Guatri sia come docente, ricercatore e scienziato alla Bocconi, sia nell'attività professionale.

Se dovessi delineare un tratto distintivo della sua personalità lo definirei un anticipatore.

Allievo prediletto di Gino Zappa, riuscì a reinterpretare l'analisi dei costi di impresa in modo innovativo, persuadendo il Maestro della validità del nuovo approccio.

Fu poi un anticipatore nel mondo della professione, aprendo la strada a nuove metodologie: dalle valutazioni d'azienda all'elaborazione dei piani strategici.

Infine, fu l'artefice del risanamento e della rinascita strategica - a partire dal Piano Bocconi 2000 - della nostra Bocconi, della cui governance ha fatto parte per decenni.

Fu un uomo capace di leggere il futuro e anticipare i tempi e allo stesso di tempo di grande concretezza, grazie ad uno stile di leadership che si caratterizzava per la capacità di raggiungere gli obiettivi con pazienza e costanza, preferendo la via della mediazione e della costruzione del consenso a quella della imposizione. 

Per molti anni, Luigi Guatri è stato il simbolo della Bocconi, la persona che ha consolidato le fondamenta della nostra università. Ricordo come nel 1980-81, quando ero un giovane assistente appena arrivato in Bocconi, tutti i miei colleghi, anche i più giovani, vedevano in lui la guida autorevole e illuminata che aveva reimpostato il percorso dell’università, indirizzandola verso un futuro promettente e sfidante. Quando, più avanti negli anni, ebbi occasione di conoscerlo meglio, mi colpirono subito la sua lucidità e concretezza, e la sua capacità di cogliere subito i punti centrali in qualunque discussione.

Provo un grande dispiacere per la perdita del Prof. Guatri, che nonostante l’età era ancora attivo e presente. L’ho conosciuto anzitutto come mio docente, rispettato e anche temuto dagli studenti di quegli anni ‘70, ho studiato sui suoi testi allora e mi sono aggiornato nel tempo grazie a questi. Ho avuto il piacere di andare a trovarlo ad Arenzano e pranzare con lui meno di 1 anni fa, ne serberò per sempre un ricordo grato e affettuoso. La sua storia accademica e professionale  ha contribuito a dare prestigio alla nostra università e anche solidità finanziaria in momenti difficili. Grazie Luigi!

Un vero innovatore. 

Il Professor Luigi Guatri è stato un instancabile innovatore nella sua lunga carriera accademica e professionale. Primo a scoprire il Marketing in Italia. Primo ad aiutare a comprendere la non banalità della valutazione delle aziende e ad aiutare a forgiarne i principi. Primo a capire la complessità della gestione del mondo accademico e accollarsi la carica di Consigliere Delegato nella sua amata Bocconi per aiutare a governarla meglio. Primo a capire che era necessario nell'ormai lontano 1995 finanziare un vero e proprio PhD equivalente a quelli del mondo anglosassone per aiutare Bocconi a decollare anche sulla dimensione fondamentale della ricerca. Queste sono solo alcune delle tante cose pionieristiche che ha fatto durante la sua carriera e per cui mai verrà dimenticato. RIP  

Personalita' multiforme. Non solo professore , ma anche consulente e, in senso lato, imprenditore dell'istruzione. Ha diretto l'universita' Bocconi come amministratore delegato e presidente nel delicato passaggio da ente di riconosciuta eccellente qualita' a primaria universita' internazionale. E' intervenuto in tutti i processi decisionali della Bocconi, tra cui,oltre al rafforzamento del corpo docenti e' importante lo sviluppo immobiliare, basato non solo sulle esigenze didattiche e scientifiche, ma anche sull'offerta di residenza e servizi per studenti,punto di forza per il programma di sviluppo internazionale. Questa transizione e' stata ottenuta con un'attenta gestione economica e finanziaria, con continuo incremento positivo del risultato d'esercizio e della conseguente liquidita'.

Difficile batterlo in qualcosa,tantomeno al golf.

Ma spesso,alle 17.oo  , ora teutonica, lo accompagnavo al bar all'angolo Massena - Sempione.

Finalmente lo battevo,il mio caffe' era piu' veloce del suo cappuccino,che beveva con gusto. Lentamente

I miei primi ricordi del Prof. Guatri risalgono allo studio del suo libro, Il Marketing, pionieristico in Italia, e a quando da giovane assistente prendevo parte con una certa emozione agli incontri dell’allora Istituto di Economia e Gestione delle Imprese: ci faceva partecipi delle strategie della Bocconi e allo stesso tempo non mancava di ribadire l’importanza del nostro lavoro quotidiano come docenti, nel rispetto dei valori della nostra Università, del rigore e della serietà. Una guida per tutti noi, con una umanità che traspariva anche nelle strette di mano e nei brevi dialoghi con i più giovani.

 Il Prof. Guatri ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della Bocconi di oggi grazie ai vari ruoli ricoperti, alla sua lungimiranza e straordinaria capacità di visione. Rimarrà sempre parte di questa Università.

Qualche giorno prima dei Comitati Esecutivi, andavo a casa del professor Guatri per mostrargli in anteprima le carte della presentazione (quella economico finanziaria ) che avrei presentato al Comitato.

Ricordo che mi mettevo di fianco a lui e sfogliavo le carte spiegando i punti che a me sembravano più importanti. Immancabilmente il professore, che con uno sguardo aveva inquadrato l'intera 
pagina,interrompeva la mia presentazione e mi diceva " guarda che ho già capito". Questo ci 
lasciava il tempo per parlare d'altro,in particolare dei tempi difficili che aveva dovuto affrontare molti anni prima, quando l'Università aveva affrontato momenti di profonda crisi e lui l'aveva 
salvata; oppure ricordava professori della Bocconi di cui aveva stima ed era amico e altri, per il loro carattere particolare,tutti personaggi di grande profilo .accademico, scientifico o professionale.

Molti di questi sono poi apparsi nei suoi volumi: Li ho visti così.Ho avuto il privilegio di averne una anteprima.

P.S.: avevamo la stessa passione per il gioco del golf e numerose volte avevamo deciso di sfidarci non ci è mai riuscito di giocare assieme e questo mi dispiace molto.

Un maestro.
Ricordo un suo momento di commozione a lezione dopo aver firmato il piano di espansione della Bocconi