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Le tre S di Marta

, di Camillo Papini
Sogna, Scegli e Sorridi sono le regole per avere successo secondo l’alumna bocconiana. Ma la S più importante è forse la quarta: Studia

Anche se si ha ben presente la strada accademica e professionale che si vuole percorrere, il momento delle scelte arriva comunque. Allora, come davanti a una strada che si divide in più vie, una scelta ponderata va presa. In quei momenti può esser d’aiuto la regola delle tre S: sogna, scegli e sorridi. “In realtà c’è una quarta S ma, prima di aggiungerla, voglio spiegare le prime tre S della mia filosofia di vita. Sogna perché possiamo pensare, progettare il nostro futuro in grande. Scegli i tuoi obiettivi e lavora ogni giorno con dedizione per raggiungerli. Sorridi e non dimenticare di celebrare i momenti di successo”, afferma Marta Fusco, managing associate specializzata in equity capital markets nella sede milanese dello studio legale Linklaters. La quarta S? “È la S di studiare, perché la conoscenza è uno strumento potente per realizzarsi. La bravura va dimostrata nella pratica”, risponde l’alumna della Bocconi, con una laurea magistrale in Giurisprudenza. 
Fusco sembra aver individuato con facilità il suo percorso formativo e di carriera, fin dalla fine del liceo classico a Caserta. Non ha mai avuto esitazioni? “Già al termine della scuola superiore, ero affascinata dalle tematiche legate ai mercati finanziari e li seguivo tenendomi aggiornata sui giornali. Solo che avevo qualche timore a cimentarmi in questo tipo di studi accademici, visto il mio passato da classicista. Questo è stato il primo bivio cui mi sono trovata di fronte. Ho comunque dato ascolto alla mia passione e, così, ho scelto giurisprudenza in Bocconi, col grande sogno di diventare un avvocato d’affari. Non me ne sono mai pentita. Anzi, mi ha permesso sia di seguire la mia inclinazione per la finanza sia di realizzare al meglio il mio animo da classicista”, ricorda Fusco che del periodo bocconiano sottolinea l’importanza del network di amici, dei professori e della forma mentis ricevuta ma soprattutto come tutte queste persone, ancora presenti nella sua vita, l’abbiano stimolata (compresa una sorella che ha studiato finanza in Bocconi) a seguire, discutere, confrontarsi proprio su quei mercati finanziari che tanto la appassionano.
 

L’alumna si occupa oggi di fornire consulenza legale a banche e aziende, nazionali e internazionali, durante tutte le fasi di strutturazione di operazioni sui mercati dei capitali, tra cui la quotazione su Euronext Milan, listino principale di Borsa Italiana, oppure in vista dell’emissione di strumenti di debito. “Ancora adesso il momento più bello a coronamento del mio lavoro è, per esempio in caso di Ipo, il suono della campanella che sancisce ufficialmente il debutto di un titolo a Piazza Affari”, prosegue Fusco. 
Non sono mancati, tuttavia, altri bivi importanti nella sua storia. Dopo la Bocconi, Fusco ha svolto la pratica forense e ha successivamente lavorato in Borsa Italiana. In parallelo desiderava approfondire il diritto d’impresa e, perciò, s’è posta il dilemma: seconda laurea in finanza o dottorato di ricerca in diritto dei mercati finanziari? Scegliere la seconda opzione l’ha portata all’università Ca’ Foscari, e successivamente alla University of London e alla University of Southern California, durante due distinti periodi di Ph.D visiting. Insomma, “ho vissuto periodi della mia vita molto intensi per via degli impegni presi e delle scadenze da rispettare”, rilancia Fusco. “E dire che, una volta terminata questa fase, mi sono ulteriormente rimessa in gioco: ho cercato uno studio legale che avesse un respiro internazionale, dove occuparmi per l’appunto di equity capital markets, con l’obiettivo di contribuire a realizzare quelle operazioni di mercato che ho sempre letto sui giornali. Ecco come sono entrata in Linklaters”. Ma nello studio legale attivo su scala globale, Fusco ha deciso di occuparsi, in aggiunta, di tematiche Esg e in particolare della G di governance, sia come membro del comitato italiano su diversity equity e inclusion sia come unica rappresentante tricolore del comitato Ue. Il suo obiettivo? “Alimentare il dibattito e avvicinare le aziende a questi temi. Uno sprone è fondamentale”.