
Fiction e verità, il piacere di scrivere
Se avesse potuto scegliere liberamente, avrebbe optato per archeologia o qualche altro percorso classico, non certo economia. “Ai miei tempi (Elisabetta Cametti ha 54 anni) la decisione finale spettava ai genitori e quindi mi sono iscritta in Bocconi, scegliendo Economia aziendale”. La vera passione però è sempre stata scrivere: "In Bocconi mi sono specializzata in marketing e l'ho vissuto come la parte più dinamica del percorso di studi. Quelli sono stati i primi passi di un cammino orientato alla creatività, che mi ha portata in De Agostini, dove ho ricoperto vari incarichi fino a diventare direttore generale Italia della Divisione collezionabili, e dove ho guidato team votati all’ideazione di prodotti editoriali innovativi". Elisabetta Cametti rimane in De Agostini fino al 2010, poi fonda una propria società che ha la missione di fornire consulenze nel mondo dell'editoria e di creare property anche per la tv e il toys.
Quindi la collaborazione con Eaglemoss, colosso dell’editoria internazionale con sede a Londra. Una carriera manageriale, di questo ne è perfettamente consapevole, “che senza gli studi in Bocconi non avrei potuto fare”. Nel 2014 dà alle stampe il suo primo thriller, K - I guardiani della storia, un vero successo. E da lì spicca il volo. Poco più di 10 anni dopo l’esordio letterario, i libri alle spalle sono 14. L’anno scorso una nuova sfida: “Nel 2024 ho pubblicato il mio primo true crime: I dettagli del male”. Una svolta naturale, racconta: “Dato che è da undici anni che approfondisco casi di cronaca nera in tv. Devo il mio inizio a Mattino 5, dove ero stata invitata per presentare uno dei miei romanzi ed esprimere il mio parere su un duplice omicidio avvolto dal mistero. Da allora, il mondo televisivo è diventato una parte importante della mia quotidianità”. Oggi Elisabetta è ospite fisso non solo a Mattino 5 su Canale 5, ma anche a La Vita in diretta e a Porta a Porta su Rai 1. Quasi un lavoro a tempo pieno, su cui si basa l’ultima opera: “Ne I dettagli del male affronto quattro casi di cronaca nera. È stato impegnativo scriverlo. Non solo perché ho dovuto studiare migliaia di pagine di fascicoli di inchiesta e atti processuali, di autopsie e perizie psichiatriche. È stato complicato a livello emotivo, perché per anni ho scritto romanzi ispirati alla realtà, mentre oggi ho deciso di raccontare la realtà. Senza veli, senza fare sconti a nessuno. Soprattutto, senza poter proporre un epilogo a lieto fine, una luce in fondo al tunnel. I dettagli del male è un viaggio nell’orrore, che ho cercato di sfumare dando voce a sentimenti ed emozioni.”
Un messaggio importante quello che Elisabetta vuole trasmettere con il suo libro: “Scrivere un true crime significa affondare il pensiero nelle pieghe più oscure della mente criminale. Accorgersi che il male è ovunque, anche qui e ora. Non c’è spazio per la fantasia, anche perché la realtà la supera sempre. Ho scelto di raccontare quattro casi di delitti avvenuti in famiglia mettendo al centro le vittime, il loro modo di essere, i progetti che le rendevano felici, i sogni di cui si nutrivano. Sono storie che non devono essere dimenticate. Ma anche storie dalle quali dobbiamo imparare a cogliere i segnali, a non abbassare la guardia. Storie che ci insegnano ad avere paura, perché spesso la paura è l’unica arma che abbiamo per difenderci”. Elisabetta continuerà a scrivere thriller, senza abbandonare il true crime: le due strade proseguono parallele e lei sente l’urgenza di percorrerle entrambe. E qui si torna al tema della passione, che le ha permesso di intraprendere un percorso che non voleva rimanesse un sogno di bambina. Questo, in fondo, è il messaggio per le giovani generazioni che Changed by Women vuole ispirare: “Le passioni vanno sempre ascoltate e seguite”, suggerisce Elisabetta Cametti, “ed è fondamentale farlo con determinazione. Sono convinta che ognuno di noi abbia una missione, ma per scoprirla e realizzarla è necessario imparare ad assecondare la nostra vocina interiore. Quella che non si lascia influenzare da ciò che “dobbiamo” essere e dal mondo che ci circonda, perché vive di sogni”.
