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Il valore dell’inclusione, nero su bianco
“Un’università aperta, che supporta mobilità sociale, inclusività, diversità e sostenibilità”. Nelle linee guida della Vision 2030 e del Piano strategico dell’Università 2021-2025, il tema è molto chiaro: la Bocconi vuole essere sempre più un luogo di inclusione, una comunità in cui ogni persona, indipendentemente dalle proprie caratteristiche, possa trovare il proprio spazio e il proprio modo di esprimere le proprie potenzialità. Ne abbiamo discusso con Paola Profeta, prorettrice per la Diversità, inclusione e sostenibilità della Bocconi, all’indomani della pubblicazione della seconda edizione dell’Inclusive Gender Equality Plan dell’Ateneo, che mappa la diversità nell’Università delineando azioni e strategie di intervento per la promozione dell’inclusione nel triennio 2025-2027.
Qual è il messaggio che scaturisce dall’Inclusive dell’Inclusive Gender Equality Plan 2025-27 (IGEP)?
Un messaggio molto chiaro: che l’Università Bocconi è in prima linea per far sì che i membri della propria comunità si sentano liberi di esprimere il proprio pieno potenziale indipendentemente dalle dimensioni di genere, identità di genere, religione, nazione di provenienza, etnia, condizione socio-economica, orientamento sessuale, età, disabilità o esigenze legate alla salute mentale o ad altri bisogni speciali. Questo, chiaramente, implica impegni e sforzi precisi che l’Università deve mettere in campo.
Perché è così importante mettere nero su bianco questo impegno in un Piano?
Non solo per una questione di compliance (non averlo pregiudicherebbe la possibilità all’università, per esempio, di partecipare a bandi europei) ma soprattutto per testimoniare l’interesse e l’importanza che oggi assumono questi temi e valori per la nostra istituzione: le università sono tra i luoghi candidati alla promozione di questi valori, valori di cui beneficia tutta la società. È chiaro, comunque, che un Inclusive Gender Equality Plan è un percorso: ci vuole tempo per portare a compimento tutti gli obiettivi, ma è importante che questi obiettivi vengano fissati. E porre obiettivi concreti e misurabili significa poterli verificare nel loro svolgimento.
Quali sono gli obiettivi di questa seconda edizione del Piano?
Il documento segue molte delle idee della prima edizione, pubblicata nel 2021, a partire dalla dimensione che si è scelto di considerare, ovvero quella dell’inclusione a tutto tondo (e non solo legata dalla diversità di genere). Un approccio che è basato sulle migliori pratiche a livello europeo. Nello specifico, gli obiettivi identificati da questa seconda edizione riguardano sette macroaree di intervento: l’inclusione nelle strategie di vertice; la comunicazione della cultura dell’organizzazione; la prevenzione e gestione delle discriminazioni e violenze; l’integrazione della diversità e dell’inclusione nella ricerca e nella didattica; il work-life balance; l’equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali e, infine, l’uguaglianza di genere nel reclutamento e nell’avanzamento di carriera. Per ciascuna di queste sette aree sono identificate persone, risorse, azioni, timing e modalità di intervento.
Quali sono le novità rispetto al passato?
Riguardano soprattutto le azioni mirate alla prevenzione delle violenze e quelle legate al tema del wellbeing e della salute mentale, così come quelle che si focalizzano sul tema del gender gap nell’avanzamento di carriera. Inoltre, la definizione di piani di comunicazione sui temi della discriminazione e l’integrazione sotto il profilo dell’inclusione di tutte le occasioni di comunicazione dell’Ateneo.
Parallelamente a questo percorso, c’è anche quello della richiesta per l’Università della Certificazione della parità di genere
Come già stanno facendo alcune aziende, anche l’Università ha intrapreso questo percorso. L’IGEP e la Certificazione di parità di genere sono elementi che si rafforzano a vicenda e che vanno entrambi nella direzione della promozione di una cultura di equità, diversità e inclusione. Un valore che, come ho detto, è strategico per l’Università.