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Guido Corbetta, lo studioso delle imprese di famiglia

, di Andrea Celauro
Scomparso a 65 anni il titolare della Cattedra AYDAF-EY di Strategia delle imprese familiari. L’accorato ricordo della comunità Bocconi

Quando si pensa alla ricerca sulle imprese familiari italiane, non si può non pensare a Guido Corbetta. Nel mondo accademico e in quello delle imprese “era lui il punto di riferimento assoluto”, ricorda il presidente dell’Ateneo, Andrea Sironi.

Corbetta, scomparso ieri sera all’età di 65 anni, era full professor di Corporate Strategy all’Università Bocconi. Dal 2009 è stato direttore scientifico dell’Osservatorio AUB (AIdAF, Unicredit, Camera di Commercio, Bocconi, Borsa Italiana e Fondazione Angelini) e dal 2014 titolare della Cattedra AIdAF-EY di Strategia delle imprese familiari (in memoria di Alberto Falck). Le esequie si terranno mercoledì 9 ottobre alle ore 11 presso la Basilica di San Nazaro in Brolo, a Milano (Piazza S. Nazaro in Brolo 5).

“Di lui ricordo non solo le qualità accademiche e professionali, ma anche la leadership naturale guidata dall'empatia, dall'attenzione al prossimo che gli derivava dalla fede, dallo spirito di squadra, dalla sua capacità di coinvolgere e motivare i giovani, ancora oggi riflessa nei suoi numerosi allievi, dalla capacità di ascoltare e guidare”, dice il presidente Sironi. “Con la sua scomparsa la nostra università perde una colonna, un maestro, uno dei protagonisti che hanno fatto la storia della Bocconi degli ultimi trent'anni. Lascia un vuoto che sarà difficile colmare”.

Alle parole del presidente e amico Sironi, si aggiungono quelle del rettore, Francesco Billari: “La sua enorme credibilità verso la comunità economica ha reso la nostra università un pilastro del sistema delle aziende familiari, centrale per il nostro paese”, lo ricorda. “Ha creato molti legami, alcuni dei quali sono diventati forti: a lui devo, come persona e come rettore, l’idea di collegare la Bocconi con la Fondazione Del Vecchio, che ha condotto alla più grande donazione singola della nostra storia”.

Il ricordo di Angelo Provasoli, oggi consigliere delegato dell’Istituto Javotte Bocconi, è legato in particolare al periodo in cui, da rettore dell’Università, ha chiamato Guido Corbetta a ricoprire il ruolo di prorettore della Scuola Graduate dell’Università: “Con Guido, economista di alta cultura e grande sensibilità nella governance delle aziende e delle istituzioni, ho condiviso momenti di grande responsabilità in un importante periodo storico della nostra Università”, sottolinea.

Oltre al ruolo istituzionale di prorettore, Guido Corbetta è stato membro del Comitato strategico di SDA Bocconi School of Management dal 2014 al 2016. Sul fronte accademico e professionale, ha ricoperto diversi ruoli e incarichi presso università e istituzioni italiane ed estere: tra il 1997 e il 2005 ha fatto ricerca e insegnato presso lo IESE di Barcellona, l’AESE di Lisbona e presso la Loyola University di Chicago, mentre dal 2004 al 2008 è stato membro, e nel 2006 presidente, dell’International Committee, Entrepreneurship Division, dell’Academy of Management. Tra il 2010 e il 2012 è stato membro del Comitato Tecnico scientifico di Regione Lombardia, dal 2012 era referente per il Social Sciences and Humanities Research Council del Canada (SSHRC), mentre dal 2018 al 2020 è stato membro del Comitato scientifico di Confindustria. Tra le sue attività editoriali, la partecipazione, dal 2015, all’Editorial Advisory Board dell’Amity Journal of Family Business Management e dal 2016 all’Editorial Board del Journal of Management Studies e al Research Applied Board della Family Business Review (qui, per completezza, il cv di Guido Corbetta).

Il ricordo di colleghi, studenti e amici

Con Guido ho avuto la fortuna di condividere più di trent'anni di vita universitaria. I ricordi si intrecciano e si accavallano in questo momento di grande tristezza. Di lui ricordo non solo le qualità accademiche e professionali, ma anche la leadership naturale guidata dall'empatia, dall'attenzione al prossimo che gli derivava dalla fede, dallo spirito di squadra, dalla sua capacità di coinvolgere e motivare i giovani, ancora oggi riflessa nei suoi numerosi allievi, dalla capacità di ascoltare e guidare. Aveva una particolare abilità nel coniugare la curiosità e la profondità analitica tipicamente accademici con l'attenzione al mondo delle imprese e ai problemi concreti del management. Nel mondo delle imprese familiari era considerato un punto di riferimento assoluto. Con la sua scomparsa la nostra università perde una colonna, un maestro, uno dei protagonisti che hanno fatto la storia della Bocconi degli ultimi trent'anni.

Guido era un bocconiano dei miei tempi, di poco più giovane di me, che ha dedicato tutta la sua vita alla nostra Università con tanta passione e qualità, accademica ed umana, riconosciuta da amici, conoscenti e soprattutto da generazioni di studenti. È un grande dolore perderlo così presto.

Anima, cuore e testa di AIDAF dal primissimo giorno: Guido non solo ne è stato, con Alberto Falck, ideatore e fondatore, ma l’ha accompagnata con dedizione, competenza e passione uniche fino al suo ultimo giorno. Accademico eccellente, mentore di tanti giovani imprenditori, ha accompagnato la crescita e lo sviluppo di tante nostre aziende associate, promuovendo quel modello d’impresa etico e sostenibile che la nostra associazione incarna.

Con grande dolore mi unisco agli ultimi saluti rivolti al prof. Corbetta. Il passo da studente a collega è stato breve, ma in realtà sono trascorsi oltre quindici anni di lavoro al suo fianco, dei quali mi porterò il ricordo di anni bellissimi, ma soprattutto i suoi preziosi insegnamenti che mi hanno aiutato a crescere e a diventare un accademico e un professionista nel campo delle imprese familiari. Ricordo come se fosse ieri l'enorme lavoro per lanciare il primo Osservatorio sulle aziende familiari (Osservatorio AUB), progetto di cui era molto orgoglioso, e al quale mi ha sempre voluto al suo fianco, e di questo gliene sarò sempre grato. 

È molto complesso (quasi impossibile oserei dire, ma abbiamo il dovere morale di farlo) pensare di poter fare a meno della sua guida, perché tutto risultava (apparentemente) molto semplice insieme a lui. In realtà era il suo carisma a rendere tutto semplice. In questi anni di studio e di lavoro al suo fianco, ho avuto la fortuna di incontrare tantissimi studenti/esse, colleghi/e, imprenditori/trici e professionisti, e prima ancora della sua enorme professionalità ricordo sempre con grande orgoglio che tutti (ma proprio tutti) sono sempre stati profondamenti colpiti dal suo senso del dovere, dalla sua umiltà e correttezza, ma soprattutto dai suoi valori, che lo hanno sempre portato in ogni sua azione ad essere un esempio per gli altri. Lui è stato un esempio per tutti coloro che hanno avuto l'onore di incontrarlo e di conoscerlo, e lo sarà sempre anche per me.

La sua scomparsa apre un vuoto nella comunità Bocconiana e nel mondo delle imprese familiari. Ma noi tutti abbiamo avuto un grande privilegio, quello di aver avuto l'onore di poterlo conoscere e lavorare con lui. E i suoi insegnamenti continueranno a rappresentare sempre la nuova guida per il futuro.

“Il mio primo incontro con il Professor Corbetta avvenne ancor prima di entrare in Bocconi, grazie alla mia azienda di famiglia che lo conosceva attraverso AIDAF. Cercavo un consiglio su come scegliere il giusto percorso di studi ed affrontare il test di ingresso, e sin da quel momento, senza neppure conoscermi di persona, si prese a cuore la mia situazione.

Nel corso degli anni, ho poi avuto l’immenso privilegio di incontrarlo più volte, fino a maturare il desiderio di concludere il mio percorso accademico sotto la sua guida. Lavorare con lui, confrontarmi ma soprattutto imparare da una mente di tale levatura accademica, ma anche di straordinaria umanità, è stato un dono inestimabile.

Oggi la sua scomparsa non è soltanto un dolore per i suoi cari e i suoi più stretti collaboratori, ma una ferita profonda per tutta la comunità Bocconi e per l’intero mondo dell’impresa familiare italiana che perde un importante faro di riferimento, la cui luce però continuerà sempre a guidarci.”

Caro Guido,

ci mancherai. Ci mancherà una persona di un’umanità unica, capace di costruire con sensibilità e determinazione straordinarie. Ricordo con estremo affetto la tua signorilità, il tuo grande garbo e tutte le volte in cui abbiamo parlato, soprattutto l’ultima, in cui sorridevi senza fine raccontandomi del tuo nipotino nato da poco.

Un abbraccio da me e da tutti i colleghi del dipartimento di Scienze delle Decisioni.

Caro Guido, un grande grazie per tutto quello che hai costruito come professore universitario e per tutte le cose belle e buone di cui sono testimonianza i ricordi di tante persone. La malattia non ti ha rinchiuso in te stesso e tu hai combattuto la buona battaglia, sino alla fine, in un crescendo di fede e di amore. Irradia sulla tua Rossella, sui vostri figli e nipoti, sulla nostra Bocconi, su Aidaf e su tutti noi un po’ della Luce in cui ora sei immerso. Ti voglio bene, ti vogliamo bene!

Guido Corbetta ha servito la Bocconi in molti ruoli. Ho avuto la possibilità di conoscerlo come Prorettore alla Scuola Graduate, quando ero giovane direttore di Master of Science nel momento del lancio dei programmi. La sua enorme credibilità verso la comunità economica ha reso la nostra università un pilastro del sistema delle aziende familiari, centrale per il nostro paese. Ha creato molti legami, alcuni dei quali sono diventati forti: a lui devo, come persona e come Rettore, l’idea di collegare la Bocconi con la Fondazione Del Vecchio, che ha condotto alla più grande donazione singola della nostra storia.

Con la sua vita e la sua carriera Guido ha tracciato con chiarezza una strada da seguire. Non ci lascia soli. È la strada dell’impegno professionale che non conosce soste, anche nei momenti di grande difficoltà e fatica, lavorando per il bene della Bocconi, degli studenti e delle imprese. È un percorso segnato da valori profondi e radicati, come la centralità della persona e della famiglia nelle attività di impresa e la centralità dell’impresa come motore di sviluppo economico, sociale e umano. È l’impegno per il continuo sviluppo di una conoscenza davvero rilevante, che aiuti gli studenti, le famiglie imprenditoriali e i manager a spingere le imprese su cammini imprenditoriali fecondi. È la strada che dobbiamo continuare a percorrere.

 “Oltre ad essere un collega esemplare, Guido era una persona di una profonda umanità. Si trattasse di colleghi, studenti, collaboratori, lui era sempre capace di guardare alla persona che aveva davanti e stabilire con loro un rapporto vero, empatico, al di là dei ruoli. Estremamente dedicato sia ai suoi studenti, che all'istituzione, fino all'ultimo lo è stato.”

La scomparsa di Guido Corbetta addolora un’intera comunità accademica e professionale che lo ha sempre considerato un riferimento indiscusso nel mondo del family business. Guido ha saputo non solo identificare un settore di studi di cruciale importanza per il Paese, ma anche saperlo trasmettere a tanti allievi che tanto ne hanno condiviso la passione. Da oggi mancherà un riferimento autorevole capace di accompagnare la crescita di giovani ricercatori, di tante imprese, ed anche di associazioni come AIdAF che tanto ha contribuito a sviluppare. Le sue doti naturali di leadership e la sua determinazione unite a grandi doti umane ed un’etica del lavoro indiscussa lasciano oggi in tutti noi un vuoto incolmabile. Grazie Guido per tutto quello che ci hai e mi hai insegnato.

Siamo molto addolorati per la scomparsa del nostro caro amico e collega Guido Corbetta, che è stato un meraviglioso iniziatore, costruttore di team e collaboratore nei nostri sforzi di ricerca e che ci ha fatto entrare nella famiglia dei ricercatori della Bocconi con tanto calore e considerazione.  Alla sua famiglia e alla comunità bocconiana vanno le nostre più sincere condoglianze.

Negli anni, si perde memoria di tante cose, ma di quello che mi hai detto in questi anni non dimentico nulla, a partire da quel giorno di 25 anni fa, quando mi hai citato la parabola dei talenti. Non ho più incontrato nessuno con quella straordinaria sensibilità di capire le inclinazioni di ognuno di noi e aiutarci a valorizzare i nostri talenti. Grazie Guido, ti sono grata per avermi aiutato a trovare la mia strada, a scoprire il mio talento e ad impegnarmi sempre al massimo, con rigore e disciplina. 

La gestione dell’aula l’ho imparata da te. Ho ancora negli occhi i tuoi appunti dopo la mia prima lezione a 24 anni, con le correzioni in rosso per ciò che avrei dovuto migliorare e quelle in blu per ciò che avevo fatto bene. Quel foglio era quasi tutto rosso, ma quei punti in rosso mi hanno accompagnato per oltre 30 anni.

Anche scrivere l’ho imparato da te, rileggevi le bozze dei miei capitoli con grande cura e riempivi le righe di commenti, di ispirazione, di esempi, di suggerimenti di forma. Mi ritorna tutto in mente tutte le volte che mi rimetto a scrivere.

Sei stato tu ad avvicinarmi al mondo delle aziende con la visione strategica e la concretezza che ti contraddistingueva.

Siamo stati fortunati, è stato un dono del cielo averti come guida premurosa, affettuosa, attenta. Nei momenti di gioia, eri lì. Nei momenti di difficoltà, c’eri sempre. Sono immensamente riconoscente per averti incontrato e aver condiviso questo percorso con te. La tua ispirazione, il tuo modo di lavorare e il tuo entusiasmo rimarranno sempre con noi, ogni giorno.

Caro Guido, mi mancherai tanto. Ho avuto la fortuna di conoscerti tanti anni fa quando il mio Istituto di Economia degli Intermediari Finanziari era in viale Isonzo, a pochi passi dal tuo. Tante volte ci siamo incontrati e abbiamo discusso, anche se i nostri temi erano solo in apparenza così lontani. Penso a tanti progetti fatti insieme, da quelli in Aidaf quando stava nascendo, a quelli in SDA e poi in Università, prima con il centro Enter e poi al Carefin. Il piacere del confronto, il gusto di trovare nuove strade, il rispetto delle opinioni. Ci sono tanti ricordi ma soprattutto tanti pensieri buoni che sono un insegnamento e un oggi una sfida da portare sempre avanti. E' proprio così, mi mancherai tanto. 

Con Guido, economista di alta cultura e grande sensibilità nella governance delle aziende e delle istituzioni, ho condiviso momenti di grande responsabilità in un importante periodo storico della nostra Università e tante soddisfazioni per essergli stato a fianco in moltissime esperienze di vita delle imprese. A lui un ricordo grato e riconoscente.

Guido è stato per me un grande mentore da cui ho imparato tantissimo. Sono tante le cose di lui che ricorderò con affetto. La prima è la sua voglia di fare, l’ottimismo e la passione che dedicava alle numerosissime attività in cui era coinvolto. La seconda, che è alla base di vari nostri studi, è la capacità di coniugare il suo sapere pratico sul funzionamento delle aziende con il rigore scientifico della prospettiva accademica. Infine, la terza è la sua capacità di gestire e ispirare i collaboratori: il suo lavoro per l’osservatorio AUB costituisce una delle pietre miliari della ricerca accademica sulle aziende familiari, e ciò è stato possibile grazie alla sua enorme capacità di leadership e coordinamento. Caro Guido, mi mancherai tantissimo. Grazie di cuore per tutto ciò che hai condiviso e realizzato.

Il prof. Corbetta è stato un maestro non solo per la sua eccellenza scientifica e didattica nel campo del family business, riconosciuta internazionalmente, ma per la sua capacità di essere stato una guida e un punto di riferimento per tanti. Il suo stile di leadership, parola alla quale teneva moltissimo, ha influenzato chi ha lavorato a stretto contatto con lui e i suoi studenti. Etica del lavoro, rispetto e senso di giustizia sono tre qualità che più ricordo in questo momento.

Sarò sempre grata a Guido per avermi invitata a occuparmi di aziende familiari trentacinque anni fa. Senza di lui, il family business non sarebbe quello che è oggi dal punto di vista accademico, imprenditoriale e professionale. Guido stesso aveva grandi doti da imprenditore, e io ricorderò sempre la sua forza, la sua progettualità e competenza, la sua dedizione al lavoro, il suo spirito positivo. 

Papa Francesco ha scritto che "le parole non sono neutre, nè lasciano mai le cose come stanno".  Per questo ricordo, ho ripreso le parole dell'introduzione al libro "Gli imprenditori - Il valore dei fatti", scritto insieme nel 2011. Altre non me ne sarebbero venute.  Citavamo Renzo Rosso    ("L'errore più grande in cui si può cadere è credere di poter fare tutto da soli")  per poi aggiungere "Vale anche per noi che abbiamo scritto a quattro mani. Mani di chi si conosce dai tempi dell'Università, di chi ha condiviso importanti scelte professionali, di chi ha messo in comune soddisfazioni e delusioni, di chi crede nel costruire e soprattutto nel "costruire insieme". E' un libro scritto da due amici prima che da due colleghi. Uno milanista e uno interista, ma il lavoro non dovrebbe risentirne ....La diversità di opinioni arricchisce". 

Guido, una persona di grandi doti umane e professionali, sapeva creare con le persone proficui rapporti che spesso generavano amicizie. Per seguire, nella loro complessa esistenza, le imprese familiari, c’è necessità di una dose profonda di concretezza e di umanità, che Guido possedeva.  Voglio ricordarlo, pieno di vita con tanti progetti da realizzare, l’ultima volta che ci siamo incontrati, qui a Venezia, alla cena dei Librai nel gennaio scorso.