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Ricerca Management

Gestire cinque generazioni sul posto di lavoro

, di Jennifer Clark
Quattro accademici di SDA Bocconi School of Management studiano come coinvolgere persone con motivazioni diverse

I giovani che entrano nel mercato del lavoro oggi potrebbero cambiare lavoro sette o otto volte nel corso della loro carriera. I baby boomer, invece, si identificano con l'azienda in cui hanno spesso lavorato per tutta la loro vita adulta. Con cinque generazioni sul posto di lavoro a causa di carriere più lunghe, coinvolgere questi diversi gruppi di età è una sfida per le aziende che cercano di reclutare, motivare e mantenere il personale.

Nel paper "How can we keep five generations of employees engaged through the employee lifecycle in the digital era?" un team di quattro persone del Knowledge Group Leadership, Organization and HR di SDA Bocconi School of Management ha condotto una ricerca qualitativa su come sia cambiato il concetto di engagement per riflettere il nuovo ambiente di lavoro e su come le diverse generazioni inquadrino la loro esperienza lavorativa e ne diano un senso.

Qualsiasi discussione sul coinvolgimento di diverse generazioni deve iniziare con uno sguardo a come sono cambiate le carriere. Le carriere non sono più lineari, e l'avanzamento deriva più facilmente da giudiziosi cambiamenti di azienda piuttosto che dalla scalata all'interno di una grande azienda. Questo significa che i Millennials e la Generazione Z stanno cercano una formazione e opportunità capaci di estendere le loro reti piuttosto che rafforzare la sicurezza del lavoro.

"L'engagement è il collante che mantiene le persone impegnate ad alte prestazioni all'interno delle aziende, sapendo che la loro esperienza lavorativa potrebbe finire domani", dice Gabriella Bagnato, Senior Professor di SDA Bocconi. "Coinvolgere le persone di diverse generazioni significa personalizzare l'esperienza dei dipendenti".

I baby boomer sono motivati dalle opportunità di avanzamento all'interno di un'azienda, mentre i lavoratori più giovani vogliono identificarsi con uno scopo - il cosiddetto purpose - o imparare nuove competenze. Lo studio ha scoperto che "le aziende stanno iniziando a usare la tecnologia per raggruppare e differenziare i loro dipendenti in termini di aspettative", dice banato. Le aziende stanno anche investendo di più nella comunicazione del loro purpose, nel tentativo di coinvolgere i Millennials e la Generazione Z.

I ricercatori hanno osservato "in primo luogo, che c'è molta attenzione all'engagement", prosegue Bagnato. "In secondo luogo, che dipende da quanto efficacemente l'organizzazione può comunicare il suo purpose e tradurre i suoi valori in stile di leadership".

La ricerca è ancora in corso e sarà pubblicata nella primavera del 2021. I quattro autori sono Gabriella Bagnato, Laura Baruffaldi, Hans Brechbühl (professore associato), e Paola Casati (Junior Research Fellow).