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Come una minaccia di mortalita' e la tecnologia rendono efficaci i tour virtuali dei musei

, di Fabio Todesco
Un esperimento di Anastasia Nanni e Aulona Ulqinaku dimostra che i tour virtuali interattivi possono migliorare l'atteggiamento delle persone verso le istituzioni culturali in tempi di COVID

I tour virtuali non ribalteranno le sorti delle destinazioni turistiche alle prese con le conseguenze della pandemia di COVID-19, ma un esperimento condotto da Anastasia Nanni (Bocconi) e Aulona Ulqinaku (Università di Leeds) per il COVID Crisis Lab dimostra che potrebbero migliorare l'atteggiamento delle persone verso un'attrazione. In particolare, un tour virtuale interattivo di un museo, a differenza dei tour virtuali non interattivi, ha dimostrato di coinvolgere le persone interessate alle tecnologie e di aumentare la loro disponibilità a pagare per il servizio e a donare al museo.

La pandemia di COVID-19 rappresenta una minaccia di mortalità che influisce sul comportamento delle persone abbassandone la soddisfazione per la vita, il benessere e l'autostima. In tali situazioni difficili, le persone hanno un atteggiamento più positivo nei confronti di marchi o prodotti che forniscono loro sollievo dalle minacce di mortalità. In un esperimento con 296 partecipanti statunitensi, Nanni e Ulqinaku hanno chiesto loro cosa pensano della situazione di pericolo mortale legata alla diffusione di COVID-19 e dell'importanza dell'adozione della tecnologia per la loro autostima. Hanno poi proposto tour virtuali innovativi (interattivi) del MET di New York a una parte del loro campione e tour virtuali meno innovativi agli altri. Se l'adozione dell'innovazione tecnologica è importante per la propria autostima, data l'importanza di quest'ultima per mitigare le minacce di mortalità, i tour virtuali interattivi dovrebbero portare ad atteggiamenti più positivi nei confronti dell'offerta museale.

Con l'aumento della minaccia di mortalità e dell'importanza dell'adozione della tecnologia per l'autostima, infatti, i partecipanti sono più disposti a pagare per un tour virtuale interattivo o un tour virtuale a 360 gradi rispetto a un tour statico e non interattivo e sono anche più disposti a donare al museo. Al contrario, non si riscontrano effetti statisticamente significativi sulle intenzioni di visitare il museo una volta allentate le politiche di lockdown. Una possibile spiegazione potrebbe essere che i consumatori potrebbero avere paura di frequentare i luoghi turistici subito dopo la fine dell'emergenza.

Anastasia Nanni, Aulona Ulqinaku, "Mortality Threats and Technology Effects on Tourism", in press, Annals of Tourism Research, disponibile online, DOI: 10.1016/j.annals.2020.102942.