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Il rapporto tra consigli di amministrazione e azionisti

, di Andrea Costa
Giovanni Strampelli è uno dei curatori di un'analisi completa dei temi che riguardano uno snodo fondamentale dell'odierno contesto di corporate governance

La corporate governance continua ad evolversi, plasmata dall'interazione dinamica tra investitori istituzionali e consigli di amministrazione delle società. Il nuovo titolo della Cambridge University Press, "Board-Shareholder Dialogue: Best Practices, Legal Constraints and Policy Options", curato dal docente Bocconi Giovanni Strampelli (Dipartimento di Studi Giuridici) con Luca Enriques dell'Università di Oxford, offre una trattazione attuale di questo rapporto critico. Con il contributo di importanti studiosi internazionali, tra cui il premio Nobel per l'economia Oliver Hart, il libro si addentra nei numerosi contesti, pratiche e sfide che definiscono oggi le interazioni tra consiglio di amministrazione e azionisti.

Il volume evidenzia la crescente importanza dei rapporti riservati tra investitori istituzionali e consigli di amministrazione delle società, una tendenza che sta ridisegnando il panorama della corporate governance. Queste interazioni non si limitano a comunicare aspettative, ma sono essenziali per le decisioni aziendali, garantendo al contempo il rispetto dei doveri fiduciari e degli obiettivi a lungo termine.

Gli autori passano in rassegna una serie di vincoli legali e politici, dalle normative sull'insider trading e sulla divulgazione selettiva come la Market Abuse Regulation dell'UE alla Regulation FD degli Stati Uniti. Il libro sottolinea l'importanza di salvaguardie e di procedure standardizzate per superare le complessità. Il volume esamina anche le questioni aperte della corporate governance, come il ruolo degli amministratori delegati, degli amministratori non esecutivi e dei membri dei consigli di sorveglianza.

Il volume contribuisce al dibattito fondamentale sullo scopo dell’impresa. Esiste solo per massimizzare il valore per gli azionisti o serve anche a obiettivi più generali per la comunità? La risposta si ripercuote sul modo in cui viene considerato il coinvolgimento degli azionisti, come mezzo per assicurare valore per gli azionisti o come parte di una rete più complessa di relazioni che mirano a bilanciare i diversi interessi degli stakeholder. Il volume esamina anche se e come gli azionisti retail e una più ampia gamma di stakeholder possano essere coinvolti o dare il via alle iniziative di engagement. Infine, viene anche trattata l'interazione tra attivisti ESG e gestori patrimoniali.

GIOVANNI STRAMPELLI

Bocconi University
Dipartimento di Studi Giuridici