FAQ
Ti ricordiamo che per richiedere informazioni o porci delle domande, puoi scrivere un'email a:
1. Qual è la durata della carica di componente del Nucleo di Valutazione?
I componenti durano in carica per tre anni accademici e non possono svolgere più di due mandati consecutivi.
Il membro studente dura in carica per due anni accademici.
2. Quali sono i compiti del Nucleo di Valutazione?
Il Nucleo di Valutazione è organo di verifica della qualità e dell’efficacia dell’offerta didattica, della ricerca e terza missione, nonché dell’efficacia ed efficienza dei servizi di supporto.
3. Il rappresentante degli studenti nel Nucleo di Valutazione può divulgare o condividere con altri studenti il materiale a cui avranno accesso per svolgere il ruolo assegnato?
No, il rappresentante degli studenti firma un accordo di confidenzialità e non può condividere il materiale di lavoro a cui ha accesso per svolgere il ruolo assegnato.
4. Quanti incontri devono essere organizzati annualmente dal Nucleo di Valutazione?
Il Nucleo si riunisce almeno tre volte all’anno. Ulteriori riunioni possono essere convocate a seconda delle esigenze connesse allo svolgimento di specifici adempimenti o singole iniziative di valutazione.
All’inizio di ogni anno, il Nucleo fissa il calendario delle riunioni e definisce il piano di attività.
5. Quali sono gli organi destinatari della relazione annuale del Nucleo di Valutazione?
Il Nucleo di Valutazione di Ateneo riferisce con relazione annuale al Consiglio Accademico, Consigliere Delegato e Rettore. Il Nucleo si avvale, tra gli altri elementi informativi, delle relazioni delle Commissioni Paritetiche Docenti Studenti nonché degli ulteriori documenti informativi messi a disposizione dal Presidio di Qualità e dall’Università.
6. Gli incontri del Nucleo di Valutazione devono essere verbalizzati?
Al termine di ogni seduta è redatto un verbale, sottoscritto dal Presidente e dal segretario, in cui si riportano le deliberazioni adottate, i contenuti ed i termini essenziali della discussione. Copia del verbale è trasmessa a tutti i componenti del Nucleo di Valutazione, al Rettore, al Consigliere Delegato, al Presidente del Presidio di Qualità.
7. Da chi sono nominati i componenti del Nucleo di valutazione di Ateneo?
I componenti del Nucleo di Valutazione di Ateneo sono nominati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Consiglio Accademico per la componente di professori dell’Università Bocconi.
Il rappresentante degli studenti è eletto dagli studenti medesimi secondo quanto previsto da apposito Regolamento. Il Rettore proclama l’esito delle elezioni con proprio Decreto.
8. Quali sono i principali referenti del Nucleo di Valutazione?
Il Nucleo di Valutazione ha come referenti della sua azione gli organi centrali di governo dell’Università: il Consiglio di Amministrazione, il Rettore e il Consigliere Delegato e, esternamente, il MUR e l’ANVUR.
9. Qual è il ruolo del Nucleo di Valutazione in fase di istituzione di nuovi Corsi di Studio?
Il Nucleo esprime un parere vincolante per l’Ateneo sul possesso dei requisiti per l’accreditamento iniziale ai fini dell’istituzione di nuovi Corsi di Studio.
10. Qual è l’obiettivo delle audizioni dei Corsi di Studio/PhD/Dipartimenti?
Il Nucleo di Valutazione, attraverso audizioni dei Corsi di Studio, dei Dottorati di Ricerca e Dipartimenti, verifica il corretto funzionamento del sistema di Assicurazione Qualità e le modalità con le quali gli organi e i soggetti interni preposti all’ Assicurazione Qualità tengono sotto controllo l’andamento dei Corsi di Studio, dei Dottorati di Ricerca e dei Dipartimenti.
11. Le considerazioni effettuate dal Nucleo di Valutazione e le indicazioni riportate nelle loro relazioni hanno anche una visibilità esterna?
Sì, il Nucleo di Valutazione, esternamente, ha come referenti della sua azione il Ministero dell'Università e della Ricerca e l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca.
1. Qual è la durata della carica di componente del Presidio di Qualità?
Il mandato dei componenti ha durata diversa a seconda della componente di riferimento:
- per la componente Centrale di coordinamento (Dean e Prorettori) ha durata pari al mandato rettorale;
- per i membri studenti ha durata pari al mandato temporale definito dalle elezioni studentesche.
2. Quali sono i compiti del Presidio di Qualità?
Il Presidio di Qualità di Ateneo (PQA) è l’organo deputato alla supervisione e al monitoraggio del funzionamento del sistema di AQ dell’Università nell’ambito degli indirizzi definiti dagli organi centrali di governo accademici.
Esso attua le politiche di qualità di Ateneo approvate dal Consiglio di Amministrazione su proposta del Consiglio Accademico, monitora i processi di qualità relativi alla didattica, alla ricerca e alla terza missione e opera nell’ambito degli indirizzi e delle indicazioni che sono definite dagli organi centrali di governo dell’Università, esercitando i compiti assegnati dalle disposizioni vigenti, in quanto compatibili.
3. È prevista una rappresentanza studentesca all’interno del Presidio di Qualità?
Sì, in particolare fanno parte del Presidio:
- uno studente rappresentante dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale, per gli aspetti di Assicurazione della Qualità dei CdS;
-
uno studente rappresentante dei dottorati di ricerca per gli aspetti di Assicurazione della Qualità dei PhD.
4. Gli studenti rappresentanti nel Presidio di Qualità possono divulgare o condividere con altri studenti il materiale a cui avranno accesso per svolgere il ruolo assegnato?
No, i rappresentanti degli studenti firmano un accordo di confidenzialità e non possono condividere il materiale di lavoro a cui hanno accesso per svolgere il ruolo assegnato.
5. Come rende conto il Presidio rispetto al suo operato?
Il Presidio di Qualità è tenuto a predisporre annualmente un rapporto riepilogativo delle attività svolte e dello stato di attuazione del sistema di Assicurazione della Qualità, che contiene anche il piano generale di azione per l’anno successivo. Tale rapporto è trasmesso agli organi di governo accademici e al Nucleo di Valutazione di Ateneo.
6. Qual è il ruolo del Presidio in caso di visita di Accreditamento Periodico?
In preparazione della visita di Accreditamento Periodico, il Presidio di Qualità è tenuto ad effettuare un’autovalutazione sul soddisfacimento dei requisiti di Sede rispetto al modello AVA vigente.
7. Come viene promossa e diffusa la cultura della Qualità all’interno dell’Ateno?
Il Presidio promuove e diffonde la cultura della qualità e del miglioramento continuo all’interno dell’Ateneo attraverso iniziative di formazione e divulgazione in materia di Assicurazione della Qualità. Il canale principale per la divulgazione di tutti i processi di assicurazione qualità è il portale web B-Quality, aperto a tutta la comunità Bocconi (docenti, studenti, personale amministrativo).
8. Come contribuisce il Presidio alla revisione del sistema di Assicurazione della Qualità dell’Ateneo?
Il Presidio dà impulso alla revisione del sistema di AQ dell’Ateneo in stretto raccordo con gli Organi di Governo. Oltre a redigere - e aggiornare periodicamente - le procedure, le linee guida, le istruzioni e gli altri documenti descrittivi ed operativi inerenti alla gestione del sistema di AQ, il Presidio predispone annualmente un rapporto riepilogativo delle attività svolte e dello stato di attuazione dei processi di AQ, che contiene anche gli obiettivi e il piano generale di azione per l’anno successivo.
9. A chi viene trasmessa la relazione annuale del Presidio?
Il rapporto è trasmesso agli organi di governo accademici, al Comitato di Programmazione e Raccordo e al Nucleo di Valutazione di Ateneo.
10. Quali sono le attività svolte dal Presidio in relazione alle attività didattiche?
Il Presidio:
- verifica il continuo e corretto aggiornamento delle informazioni contenute nella SUA-CdS di ciascun Corso offerto dall’Ateneo;
- organizza e monitora le rilevazioni delle opinioni degli studenti, dei laureandi e dei laureati;
- verifica le attività di Monitoraggio Annuale e di Riesame Ciclico dei Corsi di Studio;
- coordina e monitora l’azione delle Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti.
1. Come sono composte le Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti (CPDS)?
In Università Bocconi le CPDS sono 7 e operano per aggregazioni di Corsi di Studio verticalmente sequenziali o aventi affinità/contiguità disciplinare. Ogni Commissione è articolata in sotto-commissioni, ciascuna relativa a uno specifico CdS ed è composta da almeno un docente e un rappresentante degli studenti afferenti a tale CdS.
2. Qual è la durata della carica di componente della Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti?
La carica di componente della CPDS ha una durata triennale per il docente, biennale per gli studenti.
3. Quali sono i compiti delle Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti?
Le CPDS sono deputate a svolgere un’attività di monitoraggio dell’offerta formativa e, in particolare, della qualità e delle condizioni di svolgimento delle attività didattiche dei Corsi di Studio nonché dell’attività di servizio e supporto che i docenti espletano nei confronti degli studenti.
Tra i compiti assegnati alle CPDS vi è anche la formulazione di un parere (obbligatorio ma non vincolante) sull’istituzione di Corsi di Studio. Su questo punto è chiamata ad esprimersi la CPDS competente dell’area disciplinare di riferimento del Corso proposto.
4. Oltre ai compiti previsti dal modello AVA, quali altri compiti sono assegnati alle Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti all’interno dell’Ateneo?
I membri delle CPDS sono invitati, di diritto, a partecipare agli incontri dei Tavoli di Consultazione degli stakeholder dei CdS di rispettiva pertinenza, fornendo indicazioni e pareri sui contenuti dell’offerta didattica e sull’adeguatezza dei profili dei laureati previsti in uscita.
5. Qual è il ruolo degli studenti all’interno della Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti?
Il ruolo assegnato alla componente studentesca è di fondamentale importanza ai fini dell’individuazione degli aspetti da approfondire e della formulazione di proposte di miglioramento, offrendo un punto di vista complementare rispetto a quello dei docenti. Gli studenti:
- mantengono un contatto continuo e diretto con gli studenti dei rispettivi CdS, per raccogliere segnalazioni di problematiche o suggerimenti di miglioramento riguardanti la didattica e gli aspetti infrastrutturali ed organizzativi ad essa collegati;
- sono invitati ad informare i colleghi dei rispettivi CdS sui compiti previsti e sull’attività della CPDS, tenendo fermo l’obbligo di riservatezza relativo alla diffusione di dati e informazioni sensibili;
- rappresentano il canale di collegamento primario tra la popolazione studentesca dei singoli CdS e gli organi di AQ centrali (Nucleo di Valutazione e Presidio di Qualità) e di conseguenza alimentano positivamente il ciclo di AQ dei CdS.
6. Gli studenti rappresentanti nelle Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti possono divulgare o condividere con altri studenti il materiale a cui avranno accesso per svolgere il ruolo assegnato?
No. Gli studenti devono firmare un documento di impegno di confidenzialità e di segretezza relativo all’incarico di componente della CPDS.
7. Qual è la periodicità degli incontri delle Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti?
Le sotto-commissioni si incontrano almeno 2-3 volte all’anno in funzione degli aspetti da approfondire e dei temi da considerare per la stesura della relazione annuale.
Le sotto-commissioni si riuniscono poi in modo collegiale per l’approvazione della relazione annuale.
8. Gli incontri delle Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti (e/o delle loro sotto-commissioni) vengono verbalizzati?
La CPDS (o la sotto-commissione di riferimento) redige un verbale sintetico di ogni riunione. I verbali delle riunioni vengono trasmessi, per conoscenza, al Presidio di Qualità.
9. Esiste un coordinatore della Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti?
Ciascuna commissione nomina al suo interno un coordinatore, scelto tra i docenti delle sotto-commissioni di cui si compone la CPDS anche in base alla disponibilità dei docenti. Il coordinatore ha il compito di gestire la condivisione degli approcci e delle attività di ciascuna sotto-commissione e di indire e coordinare le riunioni plenarie.
10. È utile confrontarsi con i membri delle Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti precedentemente in carica e/o leggere le relazioni passate?
Sì, il confronto diretto è utile. In ogni caso le CPDS avranno accesso anche alle relazioni predisposte negli anni passati.
11. È prevista una formazione per lo svolgimento del ruolo di componente di una Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti?
Sì, sul portale della Qualità «B-Quality», riservato alla comunità Bocconi e sulla piattaforma BlackBoard è disponibile un apposito webinar che illustra il ruolo, i compiti e l’azione che le CPDS sono chiamate a svolgere. I componenti di nuova nomina sono invitati a seguire il webinar in modo da acquisire maggiore consapevolezza delle attività richieste e delle responsabilità legate al ruolo assegnato.
12.Il risultato delle analisi delle Commisioni Paritetiche Docenti-Studenti ha una visibilità esterna?
Sì. La relazione annuale viene pubblicata sul portale della Qualità AVA/MUR.
1. Perché è necessario effettuare il Monitoraggio Annuale di ciascun Corso di Studio (CdS)?
Il Monitoraggio Annuale, previsto dal sistema nazionale di accreditamento e valutazione AVA, ha lo scopo di:
- controllare l’andamento del CdS, attraverso l’analisi dei principali indicatori di performance messi a disposizione e del loro andamento temporale nonché rispetto a specifici benchmark di riferimento interni ed esterni (medie dei valori riferiti ad altri corsi della stessa classe offerti: dall’Ateneo, dagli altri Atenei dell’area geografica di appartenenza, da tutti gli Atenei italiani);
- identificare eventuali problemi o punti di attenzione sui quali intervenire con specifiche azioni di miglioramento. Gli indicatori di performance sono utilizzati da ANVUR per la valutazione periodica dei percorsi formativi e, nell’ambito del processo di accreditamento, per confermare lo status di CdS accreditato al termine di ciascun periodo e per scegliere i CdS da sottoporre a valutazione in occasione della visita in sede da parte della Commissione Esterna incaricata (CEV).
2. Da chi viene svolta l’attività di Monitoraggio Annuale dei CdS?
L’attività di Monitoraggio Annuale viene svolta dal Gruppo di Riesame di ciascun CdS (che, in Bocconi, è normalmente composto dal Direttore del Corso di Studio, che lo presiede, dall’assistente del Direttore e da almeno uno studente rappresentante che siede nel corrispondente Comitato di Corso di Studio).
3. Esiste una procedura formale di «nomina» degli studenti nel Gruppo di Riesame (GdR)?
Il rappresentante degli studenti nel GdR non è nominato formalmente, ma viene scelto dal Direttore del CdS, di norma, tra i rappresentanti che siedono nel Comitato di Corso di Studio e partecipa alle attività del GdR fino al momento della laurea.
4. In cosa consiste la Scheda di Monitoraggio Annuale (SMA)?
La SMA è un documento che il Gruppo di Riesame di ogni CdS è tenuto a redigere annualmente. Si compone di due parti:
- la prima è costituita dal set di indicatori predefiniti da ANVUR, uniformi per tutti i CdS del medesimo ciclo formativo (triennale, biennale, quinquennale), di cui si forniscono i valori in serie storica a raffronto con quelli medi di determinati gruppi di CdS quali:
- gli altri corsi della stessa classe offerti dall’Ateneo, gli altri corsi della stessa classe offerti dagli altri Atenei dell’area geografica di appartenenza, gli altri corsi della stessa classe offerti da tutti gli Atenei italiani);
- la seconda parte è una sezione aperta di testo che deve essere compilata dal Gruppo di Riesame, commentando i valori espressi dai principali indicatori e il loro andamento.
5. Quali sono gli indicatori oggetto di monitoraggio?
Gli indicatori predisposti da ANVUR per il monitoraggio annuale riguardano le seguenti aree:
- Didattica
- Internazionalizzazione
- Percorso di studio e regolarità delle carriere degli studenti
- Soddisfazione e Occupabilità
- Consistenza e qualificazione del corpo docente
Per Bocconi questi indicatori sono integrati con altri parametri selezionati dal Presidio di Qualità (e forniti con una scheda a parte) in quanto ritenuti particolarmente utili a monitorare il conseguimento degli obiettivi strategici assegnati dalla governance dell’Ateneo alle diverse Scuole con riferimento alla didattica.
6. Quali sono le tempistiche per il Monitoraggio Annuale dei CdS?
Fermo restando che l’ANVUR ha stabilito che le SMA devono essere trasmesse (tramite upload nel «Portale della Qualità» AvaMiur) entro il 31 dicembre di ogni anno, il Presidio di Qualità di Ateneo ha definito le seguenti scadenze temporali interne per lo svolgimento del processo di monitoraggio annuale:
- entro il 30 settembre di ogni anno il Gruppo di Riesame di ciascun CdS è tenuto a compilare la SMA, redatta seguendo le istruzioni dal Presidio di Qualità e corredata dagli opportuni commenti, frutto delle analisi e delle considerazioni svolte;
- entro il 31 ottobre di ogni anno la SMA compilata è sottoposta, a cura del Direttore di ciascun CdS, all’approvazione del rispettivo Comitato, che ne assume la responsabilità.
7. La Scheda di Monitoraggio Annuale a quali organi accademici viene sottoposta?
La SMA del CdS deve essere sottoposta, per l’approvazione, al rispettivo Comitato di CdS (di norma entro fine ottobre), che ne assume la responsabilità. La Scheda approvata è poi trasmessa al Presidio di Qualità, che avrà cura di farne pervenire copia al Nucleo di Valutazione, oltre che al Dean della Scuola e alla CPDS, per le rispettive aree di competenza. La SMA deve essere inoltre trasmessa all'ANVUR entro la fine di ogni anno, mediante inserimento nell'apposita sezione del portale online della Qualità dei CdS.
8. Si possono confrontare le performance di un CdS con quelle di altri CdS?
Sì, per ciascun indicatore vengono forniti, oltre al trend temporale (fino a 5 anni) dei valori assunti per uno specifico CdS, i dati medi riferiti allo stesso periodo e relativi a:
- i CdS della stessa classe di laurea offerti dall’Ateneo;
- i CdS della stessa classe di laurea offerti dagli Atenei presenti nell’Area Geografica di riferimento;
- i CdS della stessa classe di laurea offerti in tutto il territorio nazionale.
9. È possibile effettuare confronti anche con specifici Corsi di Studio o singoli Atenei?
Sì, l’ANVUR mette a disposizione delle Università un database che permette di estrarre, oltre ai valori aggregati degli indicatori riferiti a raggruppamenti di CdS (quelli della stessa classe disciplinare a livello regionale, macro-regionale, etc.), anche i dati riferiti ai singoli CdS o all’insieme dei CdS della medesima classe afferenti ad altri Atenei. I Gruppi di Riesame, se interessati, possono identificare i CdS e/o gli Atenei che ritengono possano costituire validi benchmark con cui misurare le performance del proprio CdS e comunicarli al Presidio di Qualità, che si farà carico di trasmettere la richiesta all’ANVUR così da ricevere le estrazioni mirate dei dati d’interesse.
10. Quali sono gli indicatori «significativi» del CdS?
Tra gli indicatori messi a disposizione di ciascun CdS, il Presidio di Qualità di Ateneo segnala annualmente quelli più «significativi», che occorre siano presi in esame in modo particolare in considerazione del consistente valore informativo fornito sulle prestazioni del CdS o della loro rilevanza ai fini della misurazione del conseguimento degli obiettivi strategici dell’Ateneo sul fronte della formazione.
11. Il Gruppo di Riesame deve commentare solo gli indicatori segnalati come «significativi»?
No. Il GdR è tenuto a commentare anche gli altri indicatori non «significativi» che dovessero mostrare scostamenti rilevanti in termini temporali o rispetto ai valori benchmark di riferimento (interni o esterni).
1. Cos’è il Riesame Ciclico di un Corso di Studio?
Il Riesame Ciclico costituisce il principale momento di autovalutazione dell’andamento di un Corso di Studio (CdS). È un processo che, partendo dall’esame degli obiettivi precedentemente stabiliti dei processi di Assicurazione Qualità sviluppati e dei risultati conseguiti dal CdS, conduce all’identificazione dei suoi punti di forza e di debolezza e alla conseguente definizione di interventi di miglioramento da realizzare in un arco temporale di 3-5 anni. Viene chiamato «Riesame Ciclico» perché si tratta di un’attività da sviluppare periodicamente (ogni 3-5 anni per l’appunto) in modo da assicurare che, ad ogni ciclo successivo, si verifichi l’attuazione delle azioni di miglioramento definite nel riesame precedente e si individuino nuovi obiettivi di miglioramento per il futuro.
2. In cosa consiste il Rapporto di Riesame Ciclico e a cosa serve?
Le analisi, le valutazioni e le indicazioni di miglioramento che scaturiscono dal processo di riesame devono confluire in un documento dettagliato, denominato «Rapporto di Riesame Ciclico». Il Rapporto di Riesame Ciclico deve contenere gli esiti dell’autovalutazione svolta in merito allo stato di attuazione dei propri obiettivi e dei requisiti di AQ richiesti a livello di CdS e la formulazione di una serie di interventi di miglioramento con cui affrontare i punti di debolezza o gli eventuali problemi emergenti dall’autovalutazione.
3. Com’è strutturato il Rapporto di Riesame Ciclico?
Il Rapporto di Riesame Ciclico, conformemente a quanto previsto dalle linee guida predisposte da ANVUR, si articola nelle seguenti cinque sezioni:
- Definizione dei profili culturali e professionali e architettura del CdS;
- L’esperienza dello studente;
- Risorse del CdS;
- Monitoraggio e revisione del CdS;
- Commento agli indicatori.
Ogni sezione è a sua volta suddivisa in tre parti, ciascuna costituita da un campo da compilare con riferimento ai seguenti aspetti: a) sintesi dei principali mutamenti intercorsi dall'ultimo riesame; b) analisi della situazione sulla base dei dati; c) obiettivi e azioni di miglioramento.
4. Da chi viene curata la stesura del rapporto di Riesame Ciclico?
Il Rapporto di Riesame Ciclico del Corso di Studio viene redatto dal Gruppo di Riesame del CdS sotto la guida del Direttore del programma (che ne sovrintende la stesura). Il Gruppo di Riesame in Bocconi è normalmente composto dal Direttore del Corso di Studio, che lo presiede, dall’assistente del Direttore e da almeno uno studente rappresentante che siede nel corrispondente Comitato di Corso di Studio.
5. Esiste una procedura formale di nomina degli studenti nel Gruppo di Riesame (GdR)?
Il rappresentante degli studenti nel GdR non è nominato formalmente, ma viene scelto dal Direttore del CdS, di norma, tra i rappresentanti che siedono nel Comitato di Corso di Studio e partecipa alle attività del GdR fino al momento della laurea.
6. A quali organi accademici viene sottoposto il Rapporto di Riesame Ciclico?
Il Rapporto predisposto dal Gruppo di Riesame Ciclico deve essere sottoposto all’approvazione del Comitato di Corso di Studio, che ne assume la responsabilità. Una volta approvato, il rapporto viene messo a disposizione del Presidio di Qualità, che provvede a sua volta a trasmetterlo formalmente all’ANVUR e, per le rispettive competenze interne, al Dean della Scuola di afferenza del CdS, alla Commissione Paritetica Docenti-Studenti di riferimento e al Nucleo di Valutazione di Ateneo.
7. È necessario rispondere a tutti i quesiti presenti nel format del Rapporto di Riesame Ciclico?
Sì, per quanto possibile è importante rispondere in modo preciso (con argomentazioni valide ed evidenze concrete) a tutti i punti di riflessione indicati nel format di riferimento del rapporto, anche se il Gruppo di Riesame dovesse appurare il mancato o non adeguato svolgimento di uno o più processi ad essi collegati. Nella stesura del rapporto è utile seguire lo schema e le «Linee Guida» messe a disposizione dal Presidio di Qualità poiché ciò assicura l’aderenza ai criteri più generali definiti al riguardo dalla ANVUR e permette una chiara declinazione dei punti di forza, degli aspetti problematici e degli obiettivi di miglioramento per il ciclo successivo, essenziale per i successivi step di valutazione sia interni che esterni.
8. È necessario definire degli obiettivi di miglioramento per ciascuna delle cinque sezioni di cui si compone il rapporto?
La richiesta di definizione di obiettivi e azioni di miglioramento conferisce al Rapporto di Riesame, oltre alla valenza fondamentale di documento di autovalutazione, anche quella ugualmente importante di documento programmatico, con il quale la Direzione e il Comitato del CdS si impegnano ad affrontare un percorso di miglioramento e sviluppo per gli anni successivi. Non occorre indicare numerosi obiettivi, né è necessario che essi siano previsti per ciascuna sezione del rapporto, mentre è fondamentale che per ogni aspetto individuato in sede di autovalutazione come lacunoso o meritevole di una più accurata attenzione siano definiti dei corrispondenti interventi di miglioramento. Gli obiettivi individuati devono essere plausibili, significativi, misurabili, preventivamente concordati con gli eventuali soggetti chiamati in causa e governabili dalla direzione del CdS.
9. Con quale periodicità viene svolto il Riesame Ciclico?
Il Riesame Ciclico deve essere svolto con periodicità non superiore a cinque anni, e comunque in una delle seguenti circostanze:
-
su richiesta specifica dell’ANVUR, del MUR o del Nucleo di Valutazione di Ateneo;
-
prima della visita di accreditamento periodico dell’Ateneo e dei CdS selezionati (in questo caso il Rapporto va predisposto non oltre un anno prima della data della visita);
-
in caso di consistenti criticità rilevate;
-
in caso di modifiche sostanziali che si intendano apportare al Corso di Studio (se si rileva questa esigenza occorre indicare chiaramente nel Rapporto le motivazioni alla base e gli aspetti che si intendono sottoporre a cambiamento).
10. Tutti i Corsi di Studio devono effettuare il Riesame Ciclico?
Sì, periodicamente e ogni qualvolta si verifica uno dei casi elencati nel pt. 9 precedente. Fanno eccezione i Corsi di Studio di nuova attivazione che non abbiano ancora completato un ciclo intero (e non abbiano, dunque, ancora dei laureati) e quelli in via di disattivazione. Per i Corsi di Studio che sono oggetto di fusione/trasformazione è opportuno che il Riesame Ciclico sia redatto dal Corso che scaturisce da tale processo (e, come tale, risulta attivato nell’Offerta Formativa dell’Ateneo), sempre che abbia completato un ciclo di studi.
11. È previsto un momento di verifica dell’attuazione delle azioni di miglioramento definite nel Rapporto di Riesame Ciclico?
Sì, successivamente alla stesura e all’approvazione del Rapporto di Riesame Ciclico, con cadenza annuale, la Direzione del CdS provvede a monitorare lo stato di avanzamento e di realizzazione degli interventi pianificati ed effettivamente intrapresi, fornendo anche una breve valutazione della loro efficacia stimata. L’esito di questa verifica va formalizzato compilando un modulo di riepilogo che va poi trasmesso al Presidio di Qualità.
1. Che cosa si intende per attività di Terza Missione – Impatto Sociale (TM-IS)?
Le attività di TM-IS sono le iniziative che, sulla base delle competenze sviluppate nell’ambito della ricerca e della didattica, mirano a favorire la diffusione, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire alla crescita sociale, culturale ed economica ai diversi livelli della Società.
2. Le attività di Terza Missione hanno un impatto verso l’esterno?
Sì, le attività di Terza Missione presuppongono una continua interazione con imprese, istituzioni, realtà non profit ma anche con la comunità (locale ma anche internazionale), che mira a far crescere entrambe le parti e a costituire un tassello aggiuntivo alla formazione di studenti e laureati.
3. Quali sono i princìpi guida generali della TM-IS per l’area «Teaching and Education»?
I princìpi guida sono:
- l'offerta di una formazione continua costantemente aggiornata: attraverso la SDA Bocconi School of Management l’Ateneo supporta la crescita professionale e personale di professionisti, attraverso esperienze di apprendimento progettate sui loro reali bisogni;
- facilitazione del collocamento occupazionale dei laureati: intensa collaborazione con il mondo del lavoro, per assistere gli studenti, i laureati e i diplomati master a trovare un’occupazione soddisfacente ed in linea con le conoscenze acquisite;
- sviluppo di attività di coinvolgimento e interazione con il mondo della scuola, finalizzate ad incoraggiare gli studenti delle scuole primarie e secondarie allo studio ed al ragionamento autonomo.
4. C’è un coinvolgimento anche della comunità degli ex-studenti?
Sì, attraverso la Bocconi Alumni Community (BAC) l’Ateneo contribuisce a mantenere un’ampia comunità di laureati e diplomati, distribuiti in tutto il mondo, che trovano nella BAC possibilità di aggregazione, di networking, di mentoring e di aggiornamento professionale.
5. Qual è il canale che in Bocconi consente di sviluppare attività di Terza Missione - Impatto Sociale per l’area dell’innovazione?
La struttura interna Bocconi for Innovation (B4i) è l’acceleratore di start up e gestisce due diversi programmi di pre-accelerazione e di accelerazione per neo-imprese a diversi stadi di sviluppo della propria idea imprenditoriale.
6. Cos’è il Comitato di supporto e coordinamento delle attività di Terza Missione e Impatto Sociale?
Il Comitato di supporto e coordinamento delle attività di Terza Missione e Impatto Sociale è l’organo, composto da una rappresentanza dei responsabili delle attività di TM-IS, che coordina e promuove le attività di Terza Missione.
Il Comitato è presieduto dal Prorettore alla Strategia Accademica e agli Affari Istituzionali.