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Didattica

Una newsroom di studenti per seguire in diretta la maratona elettorale Usa

, di Andrea Celauro
Il modulo di Television and culture del Cleacc analizza, segue, commenta (e trasforma in podcast) i confronti televisivi Trump/Biden e l'election night in collaborazione con Radio Bocconi

Nella notte del 3 novembre sapremo chi sarà il 46esimo presidente degli Stati Uniti d'America e quella notte, a seguire la maratona elettorale insieme ad altri milioni di persone, torneranno anche gli studenti del modulo di Television and culture tenuto da Andrea Quartarone e dal teaching assistant Ennio Terrasi Borghesan presso il corso Critical approaches to the arts II del Cleacc. Il modulo approfondisce i rapporti tra la televisione, la società e la politica, ma con una particolarità: nell'anno delle elezioni Usa, la rappresentazione televisiva della presidenza americane diventa il fulcro dell'intero programma. Le lezioni si concentrano su tre eventi storici che hanno cambiato la storia della televisione: il primo dibattito politico mai trasmesso in TV (1960), l'assassinio di Kennedy a Dallas come prima disaster marathon (1963) e l'intervista a Nixon del 1977, in cui l'ex presidente ammette le proprie responsabilità sullo scandalo Watergate.

E poiché la storia si impara meglio quando la si vive, il modulo prevede (su base volontaria) la possibilità di seguire e commentare insieme le maratone notturne dei dibattiti e dell'election night: "Nel 2016 avevo avuto l'idea di seguire insieme i diversi appuntamenti elettorali, iniziativa che ha avuto un grande successo". Quartarone avrebbe voluto ripetere l'esperienza quest'anno, ma il Covid e la necessità del distanziamento sociale hanno cambiato le carte in tavola.

Tuttavia, la newsroom creata dai ragazzi sul modello di una vera redazione politica televisiva non si è fermata e, grazie alla collaborazione con Radio Bocconi, studenti e professore hanno seguito e commentato il primo confronto tv tra i candidati presidente (qui il podcast della prima puntata del programma, dal nome evocativo "Good Night and Good Luck!"). Il prossimo appuntamento è direttamente per l'evento dell'election night (per tutti gli aggiornamenti, qui l'account Twitter del programma @GNAGL2020).

"La storia subisce spesso delle accelerazioni improvvise, a causa di eventi storici che cambiano tutta la prospettiva degli anni a venire ma dei quali ci accorgiamo solo a posteriori", spiega Andrea Quartarone parlando del suo corso. "Altre volte si presentano invece fin da subito come pietre miliari nella linea della storia: è il caso delle elezioni Usa. Questo è il miglior modo di applicare le teorie che governano il rapporto tra tv e società proprio nel momento in cui la storia si compie".

Certo, solo i dibattiti e i commenti che ne fa la stampa americana, ma soprattutto analizzare tutta l'attività della campagna elettorale che si svolge a telecamere spente, non è facile. "Tuttavia, ti rende realmente protagonista di questa esperienza", racconta Sofia Rosti, 19enne studentessa del Cleacc in inglese, che partecipa alla newsroom. "Siamo divisi in sei gruppi, Io faccio parte del gruppo che segue l'attività di Biden, poi c'è chi segue Trump, chi studia le reazioni dei giornali americani, chi dei social e così via. Tutti i gruppi, a inizio settimana decidono la tematica che tratteranno durante la puntata del programma e nell'arco dei sette giorni preparano la scaletta". Lidia Schwartz, 19 anni al secondo anno del Cleacc, sottolinea poi come questa attività cambi completamente la prospettiva: "Seguire le elezioni americane in questo modo ti permette di considerarle da tutt'altro punto di vista", spiega. "Avevo sempre seguito, ma non mi ero mai documentata in maniera così approfondita anche su tutti gli aspetti della campagna elettorale. Nella newsroom seguiamo passo passo le reazioni dei giornali, della popolazione, ci confrontiamo con i compagni di corso".