
Quando il marchio diventa musica
Esprimere il legame con la città di Milano e il radicamento nel tessuto culturale e imprenditoriale del capoluogo lombardo con un approccio innovativo. L’Università Bocconi ha ora la propria identità sonora, un elemento chiave dell’esperienza dell’ateneo che accompagnerà studenti, docenti e stakeholder in ogni interazione.
Attraverso il suono, Bocconi comunica i valori, la storia centenaria e la visione del futuro con una prospettiva distintiva e memorabile, creando un legame emotivo e immediato con chi la sceglie, sia come luogo di studio sia come partner accademico o professionale.
“Multiculturalismo, comunità, ricerca, innovazione sono gli elementi chiave che definiscono Bocconi e trovano adesso una nuova eco attraverso suoni e melodie in grado di evocare questi concetti. Il legame con Milano è poi un aspetto fondamentale del progetto. Una connessione che non si riflette più nella sola immagine, ma prende forma attraverso un’identità sonora strutturata e coerente ai valori”, commenta Silvia Tracchi, Corporate Marketing & Communication Director dell’Università Bocconi.
Nel creare l’identità sonora, le lettere che compongono “Bocconi” sono state trasformate in note e creano un’impronta unica e irripetibile, accompagnate dal pianoforte che richiama la tradizione classica e il rigore accademico. A evocare il dinamismo di Milano sono i suoni ambientali e i synth pad, che interpretano lo spirito di una città innovativa e proiettata verso il futuro. A rappresentare Bocconi e la sua comunità è il clap, simbolo di partecipazione e condivisione. “Questi elementi non solo riflettono l’identità dell’Ateneo, ma anche la sua appartenenza a una città che, da sempre, è sinonimo di eccellenza, creatività e imprenditorialità”, continua Silvia Tracchi.
A trasformare gli elementi visivi in un set di suoni e musiche è la sound agency milanese KOE. “Il sound logo non è l’unica impronta sonora dell’Università Bocconi”, spiegano l’executive producer, Paolo Ceresoli e il creative director Matteo Rigamonti, “abbiamo sviluppato suoni specifici anche per il call center e gli eventi istituzionali”.
In futuro, il sound design conquisterà nuovi luoghi e spazi, contaminando diversi punti di interazione dell’ateneo. Il “sound” di Bocconi troverà spazio in molti dei servizi digitali dell’Università, come la piattaforma di e-learning o le app istituzionali, aggiungendo quel tocco in più per rendere più fluida e riconoscibile l’esperienza di studenti e docenti. Si prevede inoltre di esplorare l’applicazione del sound design anche all’interno degli spazi fisici dell’università, per esempio nelle aree comuni, nelle sale studio o in particolari ambienti dedicati all’accoglienza, nonché nei materiali video e nei sistemi di assistenza vocale e di AI.
“Siamo sicuri che il suono diventerà un riferimento immediato per chiunque interagisca con l’Ateneo, così come lo è già per molte aziende. Non è solo un’operazione di innovazione e riconoscibilità, il progetto sviluppato finora con KOE avrà un impatto concreto sull’integrazione dei vari canali fisici e digitali, oltre a stimolare la memoria e il coinvolgimento. Gli studi scientifici dimostrano che il suono è uno dei mezzi più efficaci per stimolare la memoria. Chiunque sentirà il nostro sound penserà subito alla Bocconi”, conclude Silvia Tracchi.
The sound of Bocconi
