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Le due carriere di Anna

, di Davide Ripamonti, translated by Rosa Palmieri
Finanza e letteratura possono convivere purché si sappia pianificare il tempo a disposizione. Come racconta Anna Premoli

Diventare scrittrice non era in cima ai suoi pensieri. Anzi, come spesso si dice in questi casi, “non era nemmeno un’opzione”. Anna Premoli, milanese di origini croate, al liceo era la classica studentessa “brava nei temi”, ma niente che facesse intravedere un futuro letterario. Il suo obiettivo, o meglio i suoi obiettivi, erano due: “Ero indecisa tra ingegneria e finanza, due percorsi che soddisfacevano entrambi la mia passione per la matematica e per le materie scientifiche. Ho scelto poi la Bocconi e il Clefin in particolare, la mia prima opzione una volta superato il test”, racconta. In Bocconi si trova bene, la scelta è stata quella giusta: “Sia per i contenuti appresi in aula, che rispondevano in pieno alle mie aspettative, sia per i rapporti personali instaurati, molti dei quali mantengo tuttora vivi”. Ancora prima di terminare l’università Anna Premoli entra in JP Morgan Chase, nell’ambito dell’asset management: “L’asset management era divertente, ma mi mancava il contatto con le persone. Sono quindi passata al private banking, mi sono occupata di mercati quotati, gestioni personalizzate e altro ancora, imparando tantissimo. E lavoro tuttora in questo settore”. 

Non solo, però. Perché nel frattempo una nuova carriera si è affiancata a quella nella finanza, in modo del tutto inaspettato: “Era il 2008-2009, per chi lavorava nel nostro settore, sconvolto dal crollo di Lehman Brothers, un periodo difficile. Io poi ero anche incinta e quindi particolarmente in tensione. Durante una visita, dopo avermi riscontrato una pressione particolarmente alta, il ginecologo è categorico: ‘Deve trovarsi un hobby che la rilassi’”, ricorda. Certamente senza immaginare quello che il suo ‘invito’ avrebbe a breve scatenato. “Inizio a leggere romanzi, soprattutto di scrittrici americane, sfruttando il mio ebook reader, ma non mi limito a questo. Inizio a fantasticare su come avrei raccontato io quelle storie, poi mi metto a scrivere e da lì è un fiume in piena. Nei successivi due anni”, continua Anna Premoli, “scrivo due romanzi, che restano però confinati nell’ambito domestico. Non mi sfiorava nemmeno l’idea di mandarli a qualche casa editrice”. Fino a quando suo marito, siamo nel 2012, sfruttando le proprie competenze di informatico e la moda nascente del self publishing, decide di pubblicare Ti prego lasciati odiare sul portale Narcissus. “Il libro ha una grande successo, che certamente non mi aspettavo. A tal punto che viene notato dal mio attuale editore, Newton & Compton, che mi contatta, mi convince a pubblicare il libro in formato cartaceo e a distribuirlo nei canali tradizionali delle librerie. Da lì è iniziata una collaborazione che dura tuttora e che ha generato 19 romanzi e un Premio Bancarella proprio con il mio primo libro”. 

Due carriere sono meglio di una, verrebbe da dire. Ma come è possibile portarle avanti entrambe con successo? “Il segreto”, scherza, “è quello di non avere tempo. Il lavoro nella finanza mi assorbe quasi totalmente ma mi offre anche diversi spunti per i miei libri perché mi obbliga a leggere molto”, riprende, “poi, avendo pochissimo tempo a disposizione, come dicevo prima, sono costretta a pianificare attentamente e a suddividere in maniera molto metodica il tempo da dedicare all’una e all’altra attività, oltre ovviamente a quello riservato alla famiglia. Non ho distrazioni, non perdo tempo proprio perché non ho tempo da perdere”. E poi, in fondo, la letteratura non è qualcosa di continuativo che devi per forza tenere costantemente allenato: “Non è come uno sport che non ti puoi permettere di abbandonare anche solo momentaneamente, io mi prendo spesso dei periodi di pausa in cui mi piace staccare. Però per ora riesco a gestire ancora bene entrambe le carriere e non ho intenzione di scegliere l’una piuttosto che l’altra. E’ faticoso, ma ne vale la pena”.