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Il centro che valorizza la cultura

, di Davide Ripamonti
L'Ask Bocconi svolge un ruolo di sostegno per un settore ampio e variegato, che ha bisogno di studio, metodo e managerialita' per esprimere in pieno le proprie potenzialita'

Sono uno dei patrimoni più rilevanti del nostro paese, a volte però poco valorizzate a causa di politiche non sempre lungimiranti. L'arte e la cultura a 360°, italiana e internazionale, sono l'ambito di ricerca del Centro Ask (Art, Science and Knowledge) nato nel 2004 all'Università Bocconi per approfondire la conoscenza dei settori artistici e delle industrie culturali attraverso lo studio delle politiche culturali, del management delle istituzioni e dell'economia della cultura.

"Ci occupiamo in linea generale di tutto lo spettro dei temi che riguardano il patrimonio culturale", racconta Stefano Baia Curioni, professore associato presso il Dipartimento di scienze sociali e politiche della Bocconi e direttore del Centro Ask, "facendo riferimento essenzialmente a tre dipartimenti dell'Università: quello di Scienze sociali e politiche, in particolar modo per quanto riguarda le politiche culturali, quello di Management, per gli aspetti di governance, quello di Giurisprudenza, per temi più specifici come, per esempio, la proprietà intellettuale. Ma anche ricorrendo, quando se ne presenta la necessità, a contributi esterni. Una cosa che distingue l'Ask è che le diverse anime sono legate da un interesse per i temi più che per le discipline. Cinque, in particolare, sono gli ambiti in cui si dipanano i progetti del Centro Ask", continua il direttore: "I mercati dell'arte, produzioni e istituzioni contemporanee; patrimonio culturale, istituzioni, eventi: politiche e gestione; dinamiche di settore, studi sulla creatività: editoria, cinema, musica, nuovi media; gestione dei diritti di proprietà intellettuale per l'arte, la cultura e la società della conoscenza; storia dei mercati dell'arte e delle istituzioni".

Molti sono i progetti di rilievo ai quali il Centro Ask ha collaborato nel corso degli anni, dalla progettazione del Museo delle navi romane di Pisa al progetto per la ristrutturazione di Palazzo Reale a Milano, agli studi fattibilità per un Museo di arte contemporanea sempre nel capoluogo lombardo.

Uno particolarmente impegnativo è quello che vede l'Ask coinvolto attualmente e riguarda la definizione del dossier di progettazione delle iniziative che accompagneranno Brescia e Bergamo fino al 2023, anno per il quale sono state nominate Capitali della cultura.

"Abbiamo definito il concept dell'operazione", dice Baia Curioni, "e stiamo stabilendo una metodologia di lavoro che mira a fare della cultura uno strumento di attivazione e rigenerazione dei territori, non solo in termini di attrattività turistica ma di consapevolezza dell'intelligenza dei territori. La sfida da raccogliere oggi è di crescere insieme, non solo come produttori di cultura, ma per consolidare la coesione interna e crearne tra le due città".