Coronavirus: con la didattica online, #weareopen anche a porte chiuse
#Weareopen. Il claim è risuonato spesso nell'Ateneo di via Sarfatti a partire dall'inaugurazione dell'anno accademico e del nuovo campus urbano firmato Sanaa. Ma adesso, in piena emergenza Coronavirus, assume un significato ancora più profondo. Già a trentasei ore dallo stop alle attività didattiche on campus la Bocconi riapriva i battenti con un sistema di didattica online che, partendo dagli studenti Mba di SDA Bocconi il lunedì 24 mattina, ha coinvolto via via tutto il campus durante quella settimana, con lezioni in streaming, corsi videoregistrati, syllabi 'potenziati' e una generale ridefinizione del percorso di lavoro delle classi.
Un sistema che, sì, è stato messo in piedi per fronteggiare gli eventi, ma che poggia su una struttura sviluppata negli anni: già prima del Coronavirus il 30% degli insegnamenti impartiti nell'Università prevedevano attività svolte in modo digitale e 500 professori, negli ultimi due anni, hanno partecipato ad attività di formazione specifiche in questo campo.
Tutto fa capo a un'idea: la tecnologia è un aiuto per risolvere i problemi e veicolare informazioni, ma è combinandola con l'esperienza fisica del lavoro e dall'interazione tra studenti e docenti che le informazioni diventano vera conoscenza. E, in questi giorni, è proprio ciò su cui la macchina dell'e-learning della Bocconi ha fatto leva.
"Aule, infrastrutture di rete e applicativi, oltre che i processi per gestirli, erano già a punto", racconta Leonardo Caporarello, direttore del Built, Bocconi University Innovations in Learning and Teaching". La didattica Bocconi fa leva infatti su un ecosistema di learning alla cui base c'è la piattaforma BlackBoard: "Questa consente a docenti e studenti di disegnare e creare un percorso di apprendimento attraverso diversi sistemi, sia per la didattica sincrona (come le lezioni in streaming, in tempo reale), sia per la didattica asincrona, per esempio con la videoregistrazione delle lezioni", spiega Caporarello. "L'immediatezza e la facilità d'uso del sistema lo hanno reso davvero efficace per gli studenti, perché alla fine ciò che conta non è lo strumento in sé, ma il modo in cui si abilita l'interazione".
In questi frangenti, poi, "La macchina è partita molto bene", aggiunge il direttore della Scuola undergraduate, Annalisa Prencipe. "Ci siamo consultati costantemente con i rappresentanti degli studenti e, insieme al rettore, li abbiamo coinvolti fin da subito per capire il loro punto di vista. C'è stata una forte unità con loro e con i docenti".
Uno sforzo comune, dunque, per tenere aperte virtualmente le porte dell'Università. "L'e-learning ci sta aiutando in questo periodo a non sconvolgere la nostra quotidianità e a continuare a vivere la nostra vita di studenti", racconta Tereza Boynova, studentessa dello Zimbabwe iscritta al Bachelor in International Economics and Management, che in questi giorni sta seguendo 5 corsi in distance learning. "La piattaforma funziona bene e simula la realtà della classe in diversi aspetti. I docenti si stanno rivelando molto disponibili e reattivi rispetto alle nostre esigenze". Il distance learning, inoltre, "ti consente di essere padrone del tuo tempo: di non perdere le lezioni ma organizzare le tue giornate come desideri", commenta Abel Poghosyan, armeno, iscritto al MSc in Economic and Social Sciences.
E così, sulla scia dell'hashtag #Milanonosiferma, gli studenti coinvolti hanno lanciato sui social il loro personalissimo motto: #Bocconinonsiferma.
Le esperienze di 23 professori con la didattica online / 1