Contatti
Fondamentale e ormai tradizionale esperienza presso la Corte europea dei diritti dell’uomo per studentesse e studenti nell’ambito della cattedra di Procedura penale

Una visita in uno dei luoghi più suggestivi per chiunque abbia intenzione di fare del diritto internazionale la propria missione e la propria professione. E’ quella che, secondo una tradizione consolidata, hanno compiuto, nell’ambito della cattedra di Procedura penale, gli studenti dei moduli avanzati del corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università Bocconi che hanno visitato la Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo.

“L'iniziativa, che riscuote sempre un’appassionata, ogni anno crescente, adesione da parte degli studenti, vuole far vivere loro in prima persona i momenti di contraddittorio che precedono una sentenza che segnerà uno snodo fondamentale nell'interpretazione dei diritti fondamentali contenuti nella CEDU e che quindi, come i ragazzi hanno potuto approfondire in classe, si rifletterà inevitabilmente anche sul sistema italiano”, spiega Simone Lonati, professore associato di diritto processuale penale, che organizza l’iniziativa insieme a Alessandro Nascimbeni e Giulia Angiolini.

“Quest'anno, in particolare, gli studenti hanno partecipato ad un’udienza pubblica davanti alla Grande Chambre, dove si discuteva della libertà di espressione dei giudici. Inoltre, gli studenti hanno avuto l'onore di poter incontrare Raffaele Sabato, giudice italiano presso la Corte europea dei diritti dell'uomo, il quale ha dialogato con loro in merito alla propria esperienza”, continua Lonati.  “È sempre percepibile l'emozione degli studenti di vivere una giornata alla Corte europea di Strasburgo, di sentirsi parte di quella giurisprudenza che si trovano a studiare ogni giorno, di potersi confrontare con chi quelle decisioni le deve emettere e di calarsi - anche grazie alle preziose testimonianze di chi ne è parte - nel complesso meccanismo che le precede”. Emozione che si percepisce anche dalle parole di chi per la prima volta ha partecipato all’evento, consapevole di vivere una “lezione” speciale che probabilmente non dimenticherà per tutta la vita.

“Questa iniziativa, che da anni arricchisce il percorso formativo di chi aspira a diventare giurista internazionale, ci ha portati nel cuore dell’Europa dei diritti”, racconta Leonardo Lamberto Scaglione, studente iscritto al quarto anno del corso di laurea magistrale in giurisprudenza, “ma noi non ci siamo fermati alla Corte: in molti infatti hanno visitato anche il Parlamento dell’Unione Europea e il Consiglio d’Europa, immergendosi nella storia e nel ruolo delle istituzioni europee. E’ come aver vissuto una lezione di diritto traendo anche ispirazione per il nostro futuro”.

“Seguire un’udienza in cui sono presenti 17 giudici della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è stato un modo stimolante per concludere lo studio dei corsi di procedura penale progredito, in particolare per coloro tra noi che avevano studiato proprio la giurisprudenza della Corte sui principali articoli della Carta Europea dei Diritti dell’Uomo”, dichiara Ester Barel, anche lei studentessa del quarto anno, “mi fa molto effetto pensare che i 17  giudici che abbiamo visto prendere parte all’udienza e che possiedono un patrimonio giuridico con basi  comuni ma anche significative differenze si troveranno a decidere il caso cui abbiamo assistito cercando un terreno di compromesso. Inevitabilmente, mi ha fatto riflettere su quanto avere spazi di incontro e cooperazione sia da un lato complesso dall’altro estremamente necessario”.