Perché l’inglese non sia fattore di esclusione
Un’Università che mira a rappresentare un punto di riferimento internazionale quale research University ha l’inglese come lingua franca. In Bocconi è l’inglese che unisce le 115 nazionalità del campus, e, dal prossimo anno accademico 2025-2026, sarà l’inglese la lingua di tutti i master of science. Ma se oggi l’inglese è la lingua dell’inclusione, non può diventare di per se stessa motivo di esclusione per chi non la conosce bene. Così, l’Università ha messo a disposizione di tutti gli studenti una piattaforma online di autoapprendimento delle lingue attraverso percorsi personalizzati. In particolare, proprio con l’obiettivo di favorire la massima accessibilità e inclusione a chi si appresta a entrare in Bocconi, è stata data la possibilità agli ammessi 2024-2025 dei trienni e del corso di laurea in Giurisprudenza di accedere alla piattaforma e così ricevere un supporto per prepararsi all’ottenimento delle certificazioni di lingua inglese necessarie alla formalizzazione dell’iscrizione. Il risultato è nei numeri: circa 1.200 ammessi si sono registrati sulla piattaforma Altissia per sfruttare questa opportunità. Altissia è gestita dal centro linguistico dell’Università.
“Non vogliamo che la conoscenza della lingua inglese diventi un fattore di esclusione tra i nostri studenti”, ha detto la prorettrice della Scuola Undergraduate, Chiara Fumagalli. “Il nostro impegno quotidiano per un campus e una didattica che possano davvero accogliere e valorizzare tutti non può prescindere quindi dal fornire alle nostre studentesse e ai nostri studenti anche strumenti, come la piattaforma Altissia, che favoriscono anche l’accessibilità e l’inclusione linguistica”.