Cliniche legali, quando un consiglio puo' fare la differenza
In America e in alcuni stati europei esistono da tempo, in Italia sono arrivate più di recente e da quest'anno anche la Bocconi ha deciso di fornire il proprio contributo. Stiamo parlando delle cliniche legali, sportelli sul territorio in cui studenti di giurisprudenza, affiancati da un docente o da un tutor, forniscono attività di assistenza e orientamento in ambito legale a titolo gratuito. In Bocconi il progetto, coordinato da Melissa Miedico, docente di diritto penale, è partito lo scorso autunno e coinvolge al momento circa 25 studenti del quarto e quinto anno del Corso di laurea magistrale in giurisprudenza. "Siamo presenti attualmente in due sportelli", spiega Miedico, "uno presso il carcere di Bollate, attivo tutti i giorni e in cui sono coinvolti anche studenti di altre università, l'altro invece situato in via Gigante presso lo spazio Off Campus del Politecnico, zona San Siro, attivo due volte la settimana e gestito esclusivamente da noi".
Si tratta, in entrambi i casi, di contesti di estrema fragilità, in cui una risposta appropriata e competente ma anche il semplice saper ascoltare fanno la differenza. "Nel carcere di Bollate i detenuti chiedono consigli, informazioni o anche aiuto per redigere documenti che loro non sono in grado di scrivere da soli. Ma è bene ribadire", puntualizza la docente, "che non offriamo consulenza legale: non ci è consentito. Nel caso in cui questa si renda necessaria abbiamo attivato una collaborazione con alcuni docenti Bocconi che sono anche avvocati e che hanno aderito all'iniziativa". Per quanto riguarda lo sportello in zona San Siro, gli utenti sono semplici cittadini che chiedono risposte a problemi reali che la burocrazia, complicata soprattutto per chi viene da altri paesi, non aiuta certo a risolvere. "Ci chiedono informazioni sul permesso di soggiorno, sul diritto all'istruzione, su come compilare la domanda per ottenere una casa popolare. Anche spiegare, quando succede, che non ne hanno diritto, se fatto in un determinato modo e motivando le ragioni, aiuta a ridurre il conflitto", continua Melissa Miedico. Per gli studenti questo progetto è una grande esperienza umana, ma è utile anche sotto il profilo della formazione professionale, "perché chi si trova davanti a una richiesta deve innanzitutto capire dove sta il nocciolo della questione e fornire il supporto adeguato.
Gli studenti imparano a fare ricerche e a studiare casi reali, come fanno i veri avvocati".
"Per me la soddisfazione maggiore è aiutare chi non ha la capacità di cavarsela da solo", dice Marta Billè, 22enne messinese iscritta al quinto anno del Clmg, "mettere in pratica quello che studiamo in aula. Si tratta di problematiche molto concrete in cui il consiglio giusto può rivelarsi decisivo". A Bollate, in un carcere, l'esperienza è in un certo senso ancora più forte, come spiega Vittoria Clavello: "Mi sento davvero in prima linea", racconta la studentessa, "è qualcosa di molto diverso da uno stage o dal praticantato, perché qui applichi sì il diritto ma nello stesso tempo fai un'esperienza umana che non ha paragoni".
Una rappresentanza della Bocconi sarà presente, martedì 28 gennaio, alle 17,30 presso la sala Alessi del Comune di Milano, in piazza della Scala 2, all'incontro "Le Università al servizio della città: la sfida delle cliniche legali".