A Broaden your frame si parla di musica
Il settore discografico è in crescita. Stando al Global Music Report 2022 dell'Ifpi, si tratta di un +18,5% a livello globale, con una performance a due cifre che ha riguardato tutti i principali mercati raggiungendo nel 2021 quasi 26 miliardi di dollari. Allo stesso modo, il settore discografico italiano, che dopo cinque anni torna nella top ten dei più importanti mercati a livello globale, con un 27,8% di crescita a oltre 332 milioni di euro di ricavi. Numeri che fanno ben sperare, nel contesto della pandemia globale, e che sono stati discussi da Enzo Mazza, ceo della Federazione dell'industria musicale italiana (FIMI), nel corso dell'incontro 'Beyond disruption: learning from the music industry', organizzato dalla Graduate School nell'ambito del ciclo dedicato agli studenti 'Broaden your frame'.
L'incontro è stato moderato dalla direttrice della Graduate School, Antonella Carù e ha visto la partecipazione, in tavola rotonda, di Eleonora Bianchi, head of Digital services & Consumption, Universal Music Italia, di Anna Bregola, data analyst di Warner Music Italy, e di Luca Fantacone, director International Frontline di Sony Music Entertainment Italy.
I dati di Deloitte/IFPI sul mercato musicale italiano, come già avvenuto nel 2020, mostrano inoltre che sono i ricavi dagli abbonamenti alle piattaforme streaming ad aver trascinato il settore: il segmento premium è cresciuto del 35,6%. Forte impatto anche nell'area video streaming sostenuta dalla pubblicità con un +46,3%. Complessivamente, tutto il segmento tra audio e video streaming è cresciuto del 24,6% arrivando a 208 milioni di euro di ricavi. Solo nel segmento audio, ogni settimana i consumatori italiani realizzano in media oltre un miliardo di stream.
E in un mondo sempre più a misura di streaming, anche le case discografiche devono cambiare prospettiva, come ha spiegato Paola Cillo, professoressa associata di economi aziendale, che ha discusso della Digital Disruption in Creative Industries: Evidence from Music and Fashion. "La disruption generata nel mercato dallo streaming musicale ha comportato un cambio di strategia e una necessità di innovazione da parte delle major, che devono ripensare non soltanto la distribuzione, ma anche lo stesso prodotto, in funzione della fruizione digitale".
Non solo, le nuove tecnologie "hanno aumentato le possibilità di partnership creative, la qual cosa non viene spesso sottolineata", ha aggiunto Andrea Ordanini, cattedra BNP Paribas in Marketing and Service Analytics. "La tecnologia ha facilitato e moltiplicato i featuring e le partecipazioni digitali nelle canzoni, un aspetto ai quali gli stessi artisti tengono sempre di più".