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Tre vie, un unico traguardo

, di Davide Ripamonti
Lo sport in Bocconi cresce sempre piu'. Grazie alla nuova struttura ma, anche, a un programma articolato che consente a tutti di praticare la propria disciplina preferita

Tre strade che conducono a un'unica meta: rendere lo sport sempre più una realtà fondamentale all'interno dell'Università Bocconi, un elemento che contribuisca a far sentire gli studenti parte di una vera e propria community. Questa la strategia, spiega Riccardo Santolamazza, Director of Sport operations, con cui Bocconi Sport inaugura la nuova stagione, che sarà ricca di attività ed eventi a ogni livello: "Le tre strade, o meglio i tre livelli, che vogliamo percorrere mirano a coinvolgere un sempre maggior numero di studentesse e studenti nelle nostre iniziative, sia chi fa agonismo sia chi vede nello sport essenzialmente uno svago", spiega Santolamazza. "Avremo quindi un primo livello costituito dalle squadre agonistiche, quelle che disputano i campionati federali e le competizioni universitarie nelle rispettive discipline e che, giocoforza, coinvolgono un numero limitato di studenti-atleti; un secondo livello rappresentato dalle attività intramural, cioè tornei interni, che l'anno scorso, nella prima edizione, hanno visto la partecipazione di circa 350 studenti fra basket 3vs3, volley, calcio a 5, ping pong, nuoto; infine, sul modello americano, lasceremo alcuni slot orari a disposizione di chi voglia venire ad allenarsi e a giocare liberamente al Bocconi Sport Center. Un primo passo che speriamo possa avvicinare un numero sempre maggiore di ragazze e ragazzi alle nostre attività".

Un numero che è in costante aumento grazie anche alla nuova struttura, che funge da vera e propria calamita soprattutto per quegli studenti che vengono da lontano e che hanno il desiderio di continuare a praticare il loro sport preferito: "Da quando c'è questa splendida struttura", continua Riccardo Santolamazza, "è aumentata enormemente la richiesta da parte di giocatori di livello di entrare a far parte delle nostre squadre agonistiche, tanto è vero che, questo purtroppo è l'altro lato della medaglia, siamo costretti ad accettarne solo una minima parte, visto che gli organici delle squadre sono al massimo di 18-20 elementi. Chi viene a Milano per studiare magari è disposto a scendere di categoria pur di giocare con noi, perché sa che trova un ambiente molto professionale, un campionato competitivo e una struttura di categoria superiore all'interno del campus. L'esempio recente più importante è quello di Tommaso Bianchi, l'anno scorso in A2 a Biella e quest'anno playmaker della squadra di basket in C Gold". Merito anche dei programmi di supporto per studenti-atleti "Bocconi Sport Athletes" e "Bocconi Sport Talent", che prevedono una serie di agevolazioni economiche subordinate a un eccellente percorso universitario. Ma non è questo il motivo principale. "Abbiamo acquisito sempre più credibilità nel corso degli anni", prosegue Santolamazza, "e adesso ne raccogliamo i frutti. Altra operazione che stiamo portando avanti, e nella quale crediamo molto, è quella di creare staff tecnici e dirigenziali interamente composti da studenti, per aumentare ancor più il senso di appartenenza".

Per quanto riguarda le attività, da qui a fine anno, oltre alla ripresa dei campionati, sono previste alcune manifestazioni universitarie internazionali di assoluto prestigio: "A novembre saremo a Barcellona", dice Marco De Santis, Sport operations & Digital communication management, "per un evento con moltissime altre università europee, con le squadre di basket e calcio maschili e quella di futsal femminile; prima, a ottobre, ragazze e ragazzi della sezione tennis saranno di scena sui campi del mitico Roland Garros, sempre nell'ambito di una competizione universitaria internazionale. Poi, visto che ci piacerebbe alimentare, sull'esempio del modello anglosassone, la rivalità sportiva con altri atenei, sempre a ottobre sfideremo la Luiss sui campi da golf".