Teamwork europeo per gli studenti CIVICA sulle grandi sfide dell'UE
L'Europa affronta tempi difficili - dalla pandemia Covid19 al cambiamento climatico alla ripresa economica - e gli studenti dell'alleanza CIVICA hanno appena trascorso tre mesi ad analizzare le risposte politiche dell'UE a queste sfide nel primo corso Europeanship multicampus 'The Future of Europe'.
Il corso è una delle iniziative di punta di CIVICA, l'alleanza di otto università europee leader nelle scienze sociali. Progettato e tenuto congiuntamente da un team di docenti dei diversi partner dell'alleanza, il corso è stato erogato in modo sincrono tra tutti i campus del consorzio CIVICA come una serie di lezioni online dal vivo, integrato con attività locali. Gli studenti hanno avuto l'opportunità di esaminare il processo decisionale dell'UE riguardo aree critiche come la globalizzazione, il cambiamento climatico e la trasformazione digitale, e poi fare squadra per proporre soluzioni a un problema di policy specifico.
"Questo primo esperimento di un corso multicampus veramente europeo è andato molto bene - da tutti i punti di vista, compreso quello organizzativo, che non era semplice", dice Carlo Altomonte, professore di economia dell'integrazione europea alla Bocconi e coordinatore del corso. "Questo corso innovativo ha riunito le massime competenze dell'alleanza. Possiamo dire che rispecchia il motto dell'UE 'Uniti nella diversità': quando lavoriamo tutti insieme in Europa, possiamo raggiungere un risultato di alta qualità."
Il corso è partito all'inizio di settembre con una lezione di Pierre Moscovici, già commissario europeo e professore affiliato a Sciences Po, sulle crisi attuali che l'UE deve affrontare. Nei tre mesi successivi, le attività del corso si sono sviluppate lungo quattro moduli tematici: Globalizzazione e shock economici; Ambiente, sostenibilità, il Green Deal UE; Digitalizzazione e innovazione; Democrazia, governance e populismo nell'UE.
Per Baudouin Dacoux, studente MSc a Sciences Po, la diversità tematica del corso ha portato molti vantaggi. "Essendo una criticità in corso a livello europeo, il tema della democrazia e del populismo ci ha dato una base empirica su cui discutere (e impegnarci) in modo pratico. Mentre il tema della digitalizzazione ci ha costretti a (ri)considerare il nostro rapporto con la nozione di democrazia, dandoci spunti interessanti su come impegnarci - e governare - nella nuova era digitale", dice. "La questione del cambiamento climatico invece è stato probabilmente uno dei dibattiti più accesi che abbiamo avuto durante il semestre".
La valutazione finale del corso si basa su un progetto capstone di gruppo, sviluppato da team di 4-6 studenti in almeno 2 campus, che affronti in dettaglio una sfida di policy reale che l'UE deve affrontare. Nelle due sessioni plenarie finali del corso, i team di studenti hanno presentato le loro bozze di proposte e hanno ricevuto il contributo dei professori Altomonte e Moscovici. A gennaio i tre migliori progetti saranno premiati con un premio speciale in collaborazione con la Achille and Giulia Boroli Chair in European Studies della Bocconi.
"Le discussioni intorno ai progetti preliminari hanno evidenziato alcune proposte di policy potenzialmente molto interessanti, che coprono argomenti che vanno dalla migrazione all'ambiente", dice Altomonte. "Nei vivaci dibattiti in classe abbiamo visto diverse percezioni e approcci, ma anche molti valori condivisi. Questi progetti permettono agli studenti di capire concretamente il policy-making e di avere uno scambio veramente interculturale".
Laura Olivero, studentessa MSc alla Bocconi, fa parte di un progetto di gruppo che indaga sulla regolamentazione dei media e dei social media, sulla responsabilità delle piattaforme di condivisione dei contenuti e sul ruolo della verità rispetto alla libertà di parola in una democrazia. "Ho lavorato con coetanei della Hertie School, di Sciences Po e della Stockholm School of Economics, e ho trovato molto arricchente discutere con studenti con diversi background", dice. "Ho scelto il corso perché non è così comune concentrarsi su argomenti che sono attualmente di interesse globale".
In un altro progetto, studenti della Bocconi, Hertie School, LSE e SSE esaminano se l'obiettivo dell'UE di essere carbon neutral entro il 2050 è sufficientemente ambizioso. Il loro obiettivo è quello di proporre misure concrete che potrebbero essere attuate. "Il corso mi ha arricchito di nuove prospettive e mi ha permesso di analizzare le sfide dell'UE attraverso un caleidoscopio - e il progetto capstone ha ulteriormente rafforzato l'aspetto multiculturale e facilitato un ricco scambio di idee", dice Mara Balasa, studentessa SSE e ambasciatrice di CIVICA, che fa parte di questo progetto.
Anche Mara Ghilan, studentessa master alla LSE, ha ribadito che l'opportunità di fare scambio con studenti e docenti di altri campus è stato un vantaggio chiave del corso. "Ho apprezzato la sensazione di connettività che il corso CIVICA multicampus favorisce, è un'esperienza veramente europea. Per esempio, il nostro gruppo ha riunito quattro studenti di quattro istituzioni, intervistando esperti di ciascuna delle nostre università di provenienza per formulare raccomandazioni politiche rilevanti e innovative".
Per Livia Milana, studentessa master in scambio alla Hertie School, studiare nel contesto vario e internazionale del corso multicampus l'ha aiutata a sviluppare competenze rilevanti per il suo futuro. "L'ho trovato molto utile in termini di miglioramento della propria capacità di analizzare le questioni politiche in modo completo".