Perche' le difficolta' economiche alimentano il sostegno all'estrema destra
È noto che la globalizzazione e le difficoltà economiche legate alle crisi finanziarie hanno favorito il sostegno ai partiti di estrema destra e a programmi politici socialmente conservatori, volti a limitare i diritti di gruppi emarginati come le minoranze etniche, linguistiche e religiose, i migranti, le persone LGBTQIA+ e le donne.
Quando, nel 2020, lanciò il progetto di ricerca LOSS (Narratives of Loss: Unravelling the Origins of Support for Socially Conservative Political Agendas), vincitore di un finanziamento dell'European Research Council (ERC), Catherine De Vries disse che "non capiamo perché questo accada." A metà dello sviluppo di LOSS, la studiosa è ora in grado di ipotizzare almeno due canali che collegano le difficoltà economiche al successo elettorale dell'estrema destra.
Da sinistra a destra, la gran parte del team LOSS: Nicola Bariletto, Paula Rettl, Sara Luxmoore, Simone Cremaschi, Catherine De Vries e Konstantin Bogatyrev. Partecipano o hanno partecipato al progetto anche: Renu Singh, Marco Cappellutti, Francesco Raffaelli, and Elena Marseglia.
"In primo luogo, abbiamo osservato che, quando le persone subiscono una perdita socio-economica e si sentono ridotte nel loro status, tendono a compensare mettendo in primo piano altre parti della loro identità. E poiché ci piace identificarci con gruppi di status elevato, è probabile che emerga l'orgoglio nazionale, in opposizione all'identità di basso status degli immigrati."
"In secondo luogo, le difficoltà suscitano preoccupazione per la competizione per le risorse pubbliche con i non nativi e alimentano la richiesta di una redistribuzione di parte ("parochial," nella letteratura sul tema), anziché universale: se la torta è percepita come non abbastanza grande da essere condivisa tra tutti i bisognosi, la nazionalità o la religione diventano criteri distributivi di comodo. Per lo stesso motivo, la sinistra universalistica perde appeal elettorale."
La prima parte del progetto si è concentrata principalmente sull'Italia. Nel working paper Geography of Discontent. How Public Service Deprivation Increased Far-Right Support in Italy, De Vries e i coautori del team di ricerca che ha potuto reclutare grazie al finanziamento dell'ERC sostengono che la deprivazione dei servizi pubblici aumenta l'appeal dei partiti di estrema destra facendo aumentare la preoccupazione per l'immigrazione e per la maggiore concorrenza per i servizi pubblici. "Nello specifico," dice la studiosa, "esaminiamo la relazione tra servizi pubblici e sostegno elettorale per l'estrema destra esaminando l'effetto di una riforma amministrativa italiana del 2010. La riforma, che ha costretto alcuni comuni a gestire congiuntamente i servizi pubblici locali, ha ridotto l'accesso a una serie di servizi pubblici e ha aumentato il consenso elettorale dei partiti di estrema destra. I residenti dei comuni colpiti si sono detti più preoccupati per l'immigrazione e si sono auto-identificati come più a destra nella dimensione sinistra-destra."
Nello studio, ancora in corso, Without Roots: How Olive Grove Extermination Strengthened the Far Right in Italy, i ricercatori di LOSS esaminano le conseguenze elettorali dell'epidemia del 2014 di Xylella, un batterio che ha sterminato uliveti secolari in Puglia, una delle principali regioni europee produttrici di olio d'oliva. "Sfruttando la variazione geografica nella diffusione della malattia e i dati georeferenziati a livello comunale, siamo stati in grado di quantificare le perturbazioni economiche e sociali associate alla diffusione della Xylella e le sue conseguenze elettorali," afferma De Vries. "La malattia ha generato una perdita di reddito e un aumento dell'emigrazione giovanile e dei suicidi. Ciò ha avuto importanti conseguenze politiche: i partiti di estrema destra hanno ottenuto percentuali più alte di voto nelle aree colpite, grazie all'aumento dell'affluenza alle urne e alla perdita elettorale dei partiti di estrema sinistra. La quota di voti dell'incumbent regionale, una grande coalizione di sinistra responsabile della gestione del disastro e dell'amministrazione delle riparazioni, è rimasta inalterata."
Nella seconda fase del progetto, appena avviata, l'attenzione si sposterà sul resto d'Europa, con particolare attenzione alla deprivazione dei servizi nel contesto olandese e nei servizi sanitari nazionali dei quattro Paesi del Regno Unito.
"Abbiamo alcuni risultati preliminari a livello europeo sulle conseguenze della partecipazione femminile al mercato del lavoro, che sembra innescare atteggiamenti di genere più conservatori," sottolinea De Vries. Uno studio in corso rileva che, per gli uomini, l'aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro intensifica la competizione sul mercato stesso. Per le donne, potrebbe anche essere una minaccia quando non sono finanziariamente indipendenti e quindi si preoccupano dell'occupazione degli uomini nel loro nucleo familiare. "Concludiamo che l'aumento della concorrenza sul mercato del lavoro da parte delle donne ha generato un contraccolpo in Europa," conclude De Vries, "ma che questo non è determinato solo dalla reazione maschile, ma anche da alcune donne."
Un progetto di ricerca finanziato dall'ERC di questa portata è gestito da un "principal investigator," ma si avvale del lavoro di molti collaboratori. "Nulla sarebbe stato possibile senza il finanziamento, che mi ha permesso di riunire un gruppo di ricerca formidabile che sta producendo uno sforzo eccezionale," dichiara De Vries. "Sono giovani provenienti da diverse parti del mondo e stanno contribuendo con idee nuove e inaspettate che si adattano perfettamente al progetto. A volte mi sembra che il ruolo più importante che sto svolgendo sia quello di mentore."