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Nasce il nuovo codice di disciplina contro la disinformazione online

, di Andrea Costa
Oreste Pollicino ha coordinato la stesura del documento che raccoglie gli impegni di vari attori della comunicazione online e lo ha ufficialmente consegnato alla Commissione europea

Oreste Pollicino, professore di diritto dei media al Dipartimento di Studi giuridici, ha consegnato a VÄ›ra Jourová, vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per i Valori e la Trasparenza e al Commissario per il Mercato unico Thierry Breton il nuovo codice di condotta europeo contro la disinformazione, sottoscritto da 34 firmatari e della cui stesura è stato il coordinatore. La consegna è avvenuta il 16 giugno.

Il tema della disinformazione in rete è estremamente delicato. Proteggere la libertà di espressione e allo stesso tempo colpire chi la sfrutta per ingannare e manipolare l'opinione pubblica è un compito della massima importanza ma anche irto di difficoltà. Il primo tentativo serio di dotare l'Unione europea di una strategia contro la disinformazione risale al 2018, anno in cui fu varato il primo codice di condotta europeo. Questo codice, che era anche il primo al mondo nel suo genere, era fondato sul principio della autoregolamentazione che purtroppo si rivelò inadeguato alla portata del compito. Tale debolezza, unita alla mancanza di criteri precisi per la verificabilità e la misurabilità degli impegni, impose ben presto la necessità di uno strumento più strutturato.

Le nuove linee guida della Commissione, uscite nel maggio 2021, hanno posto quindi le basi per un codice ancora più innovativo e soprattutto più efficace. Oreste Pollicino, che già aveva lavorato alla precedente strategia della commissione europea nel 2018, è divenuto sei mesi fa il coordinatore di questo nuovo progetto di scrittura che trova oggi la sua conclusione. Il nuovo codice, che prevede l'istituzione di un centro indipendente di valutazione e di monitoraggio della trasparenza e serietà delle azioni intraprese, contiene parametri molto meno vaghi e anche la possibilità di punire i trasgressori. Tra i firmatari vi sono elementi della società civile, grandi piattaforme, fact-checker e imprese operanti nel settore pubblicitario.

"Il mio ruolo è stato quello di honest broker, di facilitatore e coordinatore del processo, assai complesso, di scrittura di un codice che risponde finalmente a logiche di co-regolamentazione (e non più di sola self-regulation)," afferma Oreste Pollicino. "Il cambio di paradigma è fondamentale per contrastare in modo efficace un fenomeno di cui la crisi pandemica prima e quella bellica poi hanno fatto ulteriormente emergere i gravissimi effetti distorsivi, ben conosciuti già prima, che è in grado di produrre."