Mattel e i Kidults protagonisti di una competition del Cleam
Nei suoi quasi 80 di vita Mattel ha creato alcuni dei giocattoli più iconici che hanno coinvolto intere generazioni. Dalla sempreverde Barbie a Big Jim, dai modellini Hot Wheels alle action figures Masters of the Universe e molti altri ancora, milioni di bambine e bambini di ogni continente hanno giocato almeno una volta con i prodotti dell'azienda americana. La filiale italiana del colosso californiano ha deciso lo scorso settembre, in collaborazione con il corso di marketing del Cleam (Corso di laurea in economia aziendale e management) dell'Università Bocconi, di lanciare una competition a squadre, denominata Mattel Challenge, che ha coinvolto tutte le otto classi per un totale di circa 350 studentesse e studenti e che si è conclusa il 6 dicembre con la premiazione dei team vincitori. "Le squadre hanno dovuto lavorare, a scelta, su due brief legati a due brand Mattel molto importanti come Scrabble e UNO", spiega Stefano Prestini, lecturer presso il Dipartimento di marketing, "nel concreto creare la nuova special edition per ciascun brand rivolgendosi al segmento dei Kidults per quanto riguarda il mercato italiano. Ogni gruppo doveva stabilire la nuova partnership da creare per questa edizione speciale, come comunicarla e dove poterla distribuire".
Un mazzo di carte che riproduce le più iconiche copertine di una star del fumetto nazionale, Dylan Dog, è l'idea risultata vincente per quanto riguarda UNO. A parlarne è Pietro Ravera, che con Stefano Pavesi, Filippo Grasselli, Pietro Rinaldi e Flavio Azelio Renzacci (docente coach Arianna Brioschi) ha sbaragliato la concorrenza: "Abbiamo pensato a un fumetto perché questo settore è in costante crescita da qualche anno a questa parte", dice Pietro. "Dylan Dog, il cui primo numero è uscito alla metà degli anni 80, ci pareva particolarmente rappresentativo per il segmento a cui dovevamo rivolgerci. Ovviamente abbiamo scartato i fumetti americani per non rischiare di ripetere partnership già fatte da Mattel". La suddivisione dei compiti è stata una strategia che ha funzionato, così come il costante confronto: "E' stato un ottimo lavoro di team e la motivazione che ci ha dato la giuria, cioè aver colpito pienamente il target, è stata la testimonianza di questo".
Un marchio italiano che più italiano non si può, ma nello stesso tempo conosciuto in ogni angolo del globo, è il partner scelto dal team composto da Laura Valente, Daniele Maglionico, Chiara Cerbelli, Edoardo Bigelli, Antonio Stamerra e Mario Innocente (docenti coach Sandro Castaldo e Anna Uslenghi) per affiancare Scrabble, un gioco da tavolo che si fonda sulla creazione di parole sfruttando le lettere in gioco: "Abbiamo fatto nostro l'input ricevuto dai docenti di pensare a qualcosa che suscitasse nostalgia nei Kidults, che li riportasse alla loro giovinezza. Vespa è il primo nome che ci è venuto in mente", spiega Laura Valente, "e ci siamo impegnati con entusiasmo a valorizzare questa partnership". Collaborazione che prevede una scatola del gioco con l'effigie della Vespa e i colori di Scrabble e alcune nuove regole del gioco che valorizzino Vespa, ma non solo, come aggiunge Laura Valente: "Il nostro lavoro prevede anche una forte presenza sui social, sia quelli di Vespa, sia quelli di Mattel. Che cosa ha colpito la giuria? Sicuramente il fatto che abbiamo valorizzato in pieno il concetto di italianità perché pochi brand in questo senso possono paragonarsi a Vespa".
"Il field project svolto con Mattel ha permesso a studentesse e studenti, organizzati in team, di applicare a un caso reale alcuni concetti chiave appresi durante il corso", dice Sandro Castaldo, direttore del corso e professore ordinario presso il Dipartimento di marketing dell'Università. "I gruppi selezionati hanno avuto poi l'opportunità di presentare i loro progetti ai marketing manager di Mattel, simulando uno speech in azienda e ricevendo utili feedback. Abbiamo sperimentato un grande coinvolgimento da parte degli studenti, che si sono dati molto da fare durante il corso per guadagnarsi la finale e presentare, in modo davvero efficace, le loro idee al management".