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La casa del futuro che aiuta a capire le multinazionali di oggi

, di Claudio Todesco
Gli studenti Emit e Mm che partecipano allo YOUniversity contest di Vodafone sulla smart home lavorano in gruppo e, grazie all'accesso diretto ai manager, imparano il funzionamento di una grande impresa

Immaginate la casa del futuro. Quale prodotto innovativo vendereste ai consumatori che la abitano? Quali aziende coinvolgereste nel progetto? Come abbinereste innovazione e fattibilità? In questi giorni gli studenti di Marketing management (Mm) e di Economics and management of innovation and technology (Emit) stanno rispondendo a queste e a molte altre domande analizzando le opportunità offerte dal mercato delle smart home, ideando prodotti, definendo strategie di marketing. Non devono solo convincere i professori. Devono impressionare positivamente i manager di Vodafone. E magari vincere lo YOUniversity contest.

Lo scorso marzo dieci manager Vodafone hanno lanciato una sfida a tre classi MM e a una EMIT: ideare e sviluppare un prodotto o un servizio legato al concetto di smart home e indirizzato a una categoria a scelta tra consumatori domestici, aziende, utenti di dispositivi mobili. Gli studenti hanno lavorato divisi in gruppi di sei. Sette settimane dopo, i manager li hanno nuovamente incontrati per offrire loro un feedback e correggere eventuali errori. Venerdì 23 e martedì 27 maggio ogni gruppo avrà otto minuti per presentare il suo progetto nel modo più coinvolgente possibile. Nel giro di tre giorni i manager sceglieranno i progetti migliori in ognuna delle tre categorie. I vincitori saranno proclamati venerdì 30 maggio al termine della presentazione finale che avrà luogo al Vodafone village di Milano.

"Il contest offre agli studenti la possibilità di applicare la materia studiata a un contesto reale", spiega Deborah Raccagni, lecturer al Dipartimento di marketing che supervisiona il progetto con Paola Cillo, Boris Durisin e Salvio Vicari. "Ed è ciò che le aziende vogliono da loro. Non solo. Il contest li spinge a sviluppare capacità differenti: è come se stessero operando per una società di consulenza". Contano anche le doti personali: gli studenti devono riuscire a lavorare all'interno di una squadra e avere una buona gestione del tempo. Il contest è anche una vetrina per eventuali stage.

"Gli studenti si sono confrontati con le sfide che una grande azienda deve affrontare quotidianamente per restare leader del mercato, e questo è un fatto notevole", spiega Paola Cillo, direttore di Emit. "Si erano già rapportati con manager aziendali, non è certamente un fatto inusuale in Bocconi, ma questa volta hanno avuto con loro un rapporto one-to-one. E non è facile cercare di convincere professionisti abituati a essere molto critici su prodotti e servizi da lanciare".

Andrea Grondona e i suoi colleghi di Mm hanno gradito la possibilità di dare uno sguardo alle attività di Vodafone: "Abbiamo capito come ragiona concretamente un'azienda di quelle dimensioni. E abbiamo compreso l'importanza del lavoro di gruppo. Non è facile superare i contrasti e miscelare conoscenze e disposizioni di ognuno, ma alla fine paga". Francesco Betti del corso Emit ha apprezzato il checkpoint con i manager: "Ci siamo messi attorno a un tavolo e abbiamo discusso le nostre idee. È stato stressante e al contempo stimolante, un po' come partecipare a una vera riunione di lavoro".