Com'e' fatta una palestra a prova di Millennial
Quali strategie usare per convincere i Millennial a frequentare le palestre Virgin Active che conoscono poco, ritengono costose e considerano lontane dal loro mondo? Quattro studenti del corso di laurea magistrale in Marketing Management, Vera Ambrogiani, Davide Colombo, Martina Rizzi e Daniele Capozucca (nella foto) hanno proposto un nuovo format chiamato Livin' Club, una serie di palestre di piccole dimensioni e quindi posizionabili nei centri città, calde, confortevoli e famigliari. L'idea si è aggiudicata ieri il primo premio del project work "Y Generation" lanciato da Virgin Active nel corso della cerimonia che si è svolta ieri in Aula Perego. Il presidente di Virgin Active Continental Europe Luca Valotta si è complimentato per il valore dei dieci gruppi finalisti. "Ho sentito più idee oggi che in dieci anni di noiose riunioni di marketing", ha detto in tono semiserio.
È tutto iniziato a metà ottobre quando gli studenti dei corsi Understanding consumers e Marketing dei servizi del biennio di Marketing management sono stati invitati da Virgin Active a studiare il comportamento dei Millennials, i ragazzi di età compresa fra i 18 e i 28 anni. Chi sono? Come si comportano? Che cosa acquistano? Come si informano? Obiettivo: comprendere quali soluzioni adottare per attirare un target non abituato a fare attività fisica nel chiuso di una palestra. Divisi in una trentina di gruppi supervisionati dalle docenti dei due corsi, rispettivamente Stefania Borghini e Antonella Carù, prima di Natale gli studenti hanno presentato i loro progetti in aula. I dieci migliori sono stati annunciati ieri e valutati da una giuria formata da rappresentanti Virgin, il giornalista Fabrizio Lucidi (Il Giorno), la blogger Daniela Schicchi (Articolo Femminile).
"Grazie al modello didattico learning by doing", spiega Borghini, "gli studenti affrontano le sfide poste dalle aziende e hanno l'opportunità di applicare i concetti teorici appresi in aula. Lavorando in team con colleghi che non hanno scelto si misurano con livelli di stress reale". In un primo tempo il compito è parso arduo: Virgin Active è un'azienda di successo, ma il suo core target non appartiene alla Generazione Y avendo un'età compresa fra i 25 e i 45 anni. "Erano scoraggiati, credevano di non potere fare nulla, ma superato quel momento di crisi hanno finalmente compreso cos'è una sfida di marketing. Se si fossero limitati a studiare casi di successo non avrebbero imparato a risolvere concretamente il problema".
Gli studenti hanno suggerito a Virgin Active di offrire nuovi servizi pensati su misura per i Millennials: aree studio per gli studenti, che così potrebbero frequentare i fitness center in fascia pomeridiana; abbonamenti flessibili; attività all'aria aperta; app con nuove funzionalità; partnership con servizi di car sharing e carpooling per rendere più accessibili le palestre che si trovano fuori dai centri urbani; prenotazione in anticipo degli attrezzi. E ancora, una nuova strategia comunicativa mirata a cambiare la percezione del prezzo d'iscrizione, accordi con manifestazioni sportive, flash mob, incontri nelle scuole e nelle università, sfide sportive interattive, un maggiore uso dei social network.
"Vi abbiamo rubato molte idee", ha confessato agli studenti Federica Galgani, Head of Marketing di Virgin Active. "Alcune fanno già parte della nostra campagna di acquisition 2015". I membri del team vincitore hanno avuto in premio tre mesi di abbonamento gratuito e tutti i partecipanti hanno ricevuto uno starter pack contenente gadget come auricolari e borracce che gli stessi studenti avevano suggerito di distribuire ai soci. Graziano Coccettini, HR Director di Virgin Active, ha annunciato che percorsi formativi di stage saranno proposti ai due migliori studenti che hanno preso parte a "Y Generation". La sfida continua.