Possiamo aiutare le tecnologie del linguaggio a capire che cosa vogliamo
Un grande problema delle tecnologie digitali è che, nonostante raccolgano enormi quantità di informazioni sulle persone, i loro risultati sono in gran parte standardizzati. Il più delle volte, interrogazioni simili da parte di persone diverse sono destinate a produrre risultati simili.
Debora Nozza del Dipartimento di Computing Sciences Bocconi ha vinto uno Starting Grant di 1,5 milioni di euro dell'ERC per il suo progetto, chiamato PERSONAE (Personalized and Subjective approaches to Natural Language Processing), il cui obiettivo è rendere la tecnologia del linguaggio (Language Technology, LT) accessibile e utile per tutti.
Non esistono due persone uguali. Le sensibilità possono cambiare a seconda del luogo e del momento. È quindi irrealistico, e in definitiva ingiusto, presumere che tutti abbiano bisogno della stessa moderazione dei contenuti, degli stessi suggerimenti e delle stesse risposte. Il principio alla base di questo progetto è che ognuno dovrebbe essere in grado di decidere quali informazioni condividere con qualsiasi interfaccia digitale (i social network e gli assistenti virtuali sono solo due esempi di uso comune) e dovrebbe avere il diritto di sapere come queste informazioni sono state utilizzate per produrre quali risultati.
Tutti concordano sul fatto che la LT può rivelarsi molto utile in innumerevoli situazioni. Debora Nozza intende rendere le applicazioni di LT più controllabili dagli utenti, in modo da aumentarne ulteriormente il valore. Il vantaggio sarebbe duplice: un utente riceverebbe un output più su misura e avrebbe la possibilità di imparare come si ottengono risposte migliori. D'altra parte, un operatore sarebbe considerato più affidabile e degno di fiducia se i risultati che fornisce fossero sempre più trasparenti e personalizzati in base alle informazioni che l'utente ha deciso liberamente di condividere. L'ambiente che ne deriverebbe avrebbe potenzialmente dei vantaggi sensibili in termini di migliore qualità della vita.
Ciò comporta un ripensamento del funzionamento degli algoritmi di LT, che rientra nell'ambito di questo progetto, trasformando gli attuali obiettivi di ricerca, incoraggiando un maggior numero di ricercatori e utenti comuni a partecipare e costruendo una prospettiva completamente nuova.
"I modelli di elaborazione del linguaggio che risolvono compiti soggettivi dovrebbero essere progettati dai singoli utenti per le loro esigenze specifiche. Dovremmo costruire modelli che considerino le prospettive individuali," afferma Debora Nozza. "Gli utenti potranno nascondere i contenuti che non gli piacciono o scegliere di ricevere i contenuti che personalmente trovano divertenti (gatti carini ma non cani carini). Potranno anche influenzare il modo in cui queste preferenze vengono prese in considerazione nel tempo, ricevendo ad esempio più contenuti divertenti dopo una lunga giornata di lavoro." PERSONAE cambierà il modo in cui vengono progettati i modelli LT, rendendo gli individui attori attivi del processo anziché semplici destinatari. Ciò consentirà un approccio molto più personalizzato ed efficace alla progettazione di modelli di elaborazione linguistica, con il risultato che saranno modelli in generale migliori."