Un Quick fix che ha funzionato
Il sistema bancario europeo ha risposto in modo positivo alle misure monetarie, fiscali, normative e di supervisione volte a mantenere la capacità delle banche di fornire fondi all'economia durante la pandemia di COVID-19.
European Banks' Response to COVID-19 'Quick Fix' Regulation and Other Measures, uno studio condotto da Brunella Bruno e Filippo De Marco (Dipartimento di Finanza della Bocconi) su richiesta della Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, ha analizzato un campione di 27 grandi gruppi bancari europei, corrispondenti al 50% degli attivi bancari in 10 Stati membri dell'UE, e ha osservato un aumento del credito di 123 mld di euro nel 2020 rispetto al 2019, la metà dei quali (63 mld di euro) dovuti al cosiddetto Quick fix (letteralmente: soluzione veloce), una serie di misure attuate a metà 2020 per dare un temporaneo sollievo patrimoniale alle banche, permettendo loro di espandere il credito in un momento di grande necessità per le imprese.
Lo studio valuta le misure di sollievo adottate da marzo 2020 e rileva che l'impatto sull'offerta di credito delle banche è stato complessivamente positivo, grazie soprattutto alle misure di rafforzamento del capitale come il Quick fix.
I provvedimenti analizzati nello studio comprendono anche misure di politica monetaria, e in particolare le iniezioni di liquidità a lungo termine; misure fiscali, ovvero moratorie e garanzie pubbliche sui prestiti; misure che introducono flessibilità nelle pratiche prudenziali, di vigilanza e di risoluzione.
Le banche hanno usato ampiamente le misure di sollievo, ma gli studiosi riscontrano grandi differenze tra paesi per quel che riguarda alcune di esse. Mentre le misure di politica monetaria sono state utilizzate ovunque, le moratorie e le garanzie pubbliche sul credito sono state usate, rispettivamente, soprattutto dai paesi ad alto debito e dai paesi più grandi.
Discernere l'effetto di una singola misura in un periodo in cui molte di esse sono state implementate allo stesso tempo è metodologicamente impegnativo. Nella loro stima dell'effetto del Quick fix, gli autori hanno sfruttato il fatto che le banche hanno dovuto calcolare, nei loro conti, gli effetti delle misure del Quick fix sul loro capitale. "E poiché la letteratura esistente", spiega Brunella Bruno, "ci fornisce un'approssimazione dell'elasticità del credito alle variazioni di capitale, abbiamo potuto calcolare la quota di aumento del credito dovuta alle misure del Quick fix".