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Piu' resilienza se l'azienda e' familiare

, di Emanuele Elli
Le azioni delle aziende familiari, nei primi mesi della pandemia, hanno avuto una performance mediamente superiore di otto punti percentuali, secondo uno studio di Amore, Quarato e Pelucco

Che cosa può rendere un'azienda più resistente allo shock che il COVID-19 ha indotto nei mercati finanziari? La domanda ricorre tra gli studiosi e ha suggerito a Mario Daniele Amore, docente del Dipartimento di Management & Technologia, uno studio in corso, nel quale si intende verificare se la proprietà familiare ha costituito un elemento di differenza. La ricerca, condotta con i colleghi Fabio Quarato e Valerio Pelucco, ha preso in esame le performance di 350 aziende quotate in Italia analizzando i prezzi azionari giornalieri dall'inizio di gennaio a fine aprile. "Al netto delle differenze riferibili alla dimensione e al settore, il risultato è che, in media, le aziende familiari hanno una performance azionaria di 8 punti percentuali superiore alle altre", spiega Amore.

L'obiettivo si sposta ora nel trovare conferma alle possibili interpretazioni di questo dato. Per farlo le performance sono state incrociate con i dati dell'organizzazione aziendale, ovvero la struttura del comando, l'organizzazione interna, l'eventuale adozione di smartworking, i cambiamenti di turni e più in generale i cambiamenti strategici. "Quello che sta emergendo è che le aziende che hanno reagito meglio sono quelle in cui la famiglia è presente sia nell'azionariato che nella leadership, tipicamente rappresentata dal CEO", prosegue il docente. "Agli occhi degli investitori alcune caratteristiche della vision degli imprenditori familiari, ovvero l'orizzonte di lungo periodo e la volontà di dare continuità all'impresa, valgono come garanzia della migliore capacità di queste aziende di implementare cambiamenti organizzativi, facendo leva sui migliori rapporti con il territorio, i dipendenti e gli stakeholder".

Quanto alle forme di governance non emerge un modello dominante tra quelli individuati. "Ma il fatto che il campione riguardi aziende quotate, e dunque soggette a maggiori vincoli di trasparenza e tipicamente più aperte verso l'esterno, conferma quanto sosteniamo da tempo, cioè che la complementarietà tra famiglia proprietaria e management esterno qualificato sia decisiva per affrontare anche le situazioni più complicate".

Mario Daniele Amore, Fabio Quarato, Valerio Pelucco, "Family Ownership During the COVID-19 Pandemic", disponibile su SSRN, DOI: 10.2139/ssrn.3598256.