La sostenibile leggerezza dell'imprenditore scienziato
A fine 2021 alcuni psicologi pubblicavano su Nature un paper che mostrava come gli individui, quando vogliono attuare un cambiamento, abbiano la tendenza ad aggiungere elementi a ciò che vogliono modificare, anziché sottrarne, anche quando quest'ultima sarebbe la strategia più vantaggiosa.
Arnaldo Camuffo e Diego Jannace (rispettivamente professore ordinario e dottorando del Dipartimento di Management) hanno tempestivamente studiato la manifestazione della stessa tendenza anche nello sviluppo delle idee imprenditoriali, con un esperimento sul campo e un paper che gli sono valsi il Best Empirical Paper Award messo in palio dalla divisione Entrepreneurship dell'Academy of Management nel corso dell'Annual Meeting 2023, tenutosi a Boston.
Il paper si inserisce in un filone di studi inaugurato da Camuffo e Alfonso Gambardella, per cui quest'ultimo si è aggiudicato un ERC Advanced Grant , e dimostra che un approccio scientifico all'imprenditoria è in grado di ridurre la distorsione cognitiva che spinge ad aggiungere, anziché sottrarre, in fase di cambiamento.
Gli scienziati sviluppano teorie, le testano attraverso esperimenti basati sulla disponibilità di dati, modificano le loro teorie in funzione dei risultati degli esperimenti per poi sviluppare nuove teorie da testare. Secondo le ipotesi alla base del filone di studi, gli imprenditori che adottano l'approccio scientifico prendono decisioni superiori, che portano a performance migliori.
Per arrivare alle conclusioni sulla distorsione cognitiva additiva, Camuffo e Jannace hanno organizzato un corso di formazione manageriale per 200 imprenditori nella fase iniziale di sviluppo della loro idea imprenditoriale o aspiranti imprenditori.
Gli imprenditori sono stati divisi in tre gruppi: un gruppo di controllo, che ha avuto accesso a materiali di formazione generici, come video di esperti accessibili online, un secondo gruppo che è stato formato alla sola fase di testing delle idee imprenditoriali, e un terzo gruppo che ha ricevuto formazione sia sull'utilizzo dei test per verificare la bontà di un'ipotesi, sia sulla formazione di una teoria che guidi l'evoluzione dell'idea imprenditoriale.
A tutti i partecipanti è stato chiesto di presentare un'idea imprenditoriale prima di partecipare al corso e di modificarla alla fine del periodo di formazione. I due studiosi hanno, poi, osservato quanti imprenditori avessero apportato delle sottrazioni (per esempio, riducendo i segmenti di target o le funzionalità di un prodotto) in fase di revisione.
L'esperimento ha osservato la tendenza di tutti i gruppi ad aggiungere elementi, ma sia la formazione sui test che quella su test e teoria risultano ridurre tale tendenza, aumentando la percentuale di chi ha anche sottratto elementi. Nel gruppo di controllo, infatti, il 10% dei partecipanti ha sottratto elementi, nel gruppo formato solo sui test il 14% e in quello formato su test e teoria il 22%.
La sottrazione di elementi è, a sua volta, correlata con una migliore performance degli imprenditori e aspiranti tali. Chi ha sottratto elementi ha infatti evidenziato una probabilità di generare reddito nel corso di un periodo di osservazione di 15 mesi il 90% superiore rispetto a chi ha solo aggiunto elementi.
"L'idea che la semplicità paghi ha radici profonde," affermano i due autori. "Già Aristotele, nel suo Analitici secondi, scriveva che le migliori teorie sono quelle con meno postulati e meno ipotesi, mentre il principio del Rasoio di Occam, o della parsimonia, suggerisce di scegliere la soluzione più semplice tra quelle che risolvono un problema." Il fatto che loro siano riusciti a raggiungere conclusioni importanti sulla parsimonia grazie a un design di ricerca parsimonioso, capace di isolare un'evidenza che non ha bisogno di sofisticate elaborazioni statistiche per emergere, ha probabilmente contribuito al gradimento del paper da parte della giuria di professori senior che ha assegnato il premio.