Gli imprenditori che si comportano come scienziati ottengono risultati migliori
Teoria e pratica enfatizzano il ruolo dell'intuizione, dei tratti caratteriali e del caso nel determinare l'esito di un progetto imprenditoriale. Che cosa accadrebbe se l'imprenditore agisse come uno scienziato che escogita teorie, sviluppa ipotesi, le verifica e valuta criticamente i risultati degli esperimenti? In altre parole, che cosa accadrebbe se diventasse un imprenditore galileiano? Arnaldo Camuffo, Alessandro Cordova, Alfonso Gambardella e Chiara Spina offrono una risposta in A Scientific Approach to Entrepreneurial Decision-Making: Evidence from a Randomized Control Trial, paper accettato di recente da Management Science. Nel corso della ricerca condotta fra il 2016 e il 2017 presso Bocconi e ICRIOS (Invernizzi Center for Research in Innovation, Organization, Strategy & Entrepreneurship), gli autori hanno fornito un programma di formazione ad un centinaio di startup italiane, aiutandole a migliorare il loro processo decisionale.
"Gli imprenditori che si comportano come scienziati ottengono risultati migliori", spiega Camuffo. "Osserviamo che realizzano entrate maggiori e sono più attrezzati per modificare la propria traiettoria sposando nuove idee. Quando analizzano i segnali di mercato riescono a mitigare meglio bias e imprecisioni, riducendo così la probabilità di incorrere in falsi positivi e falsi negativi. L'utilizzo di un approccio scientifico allo sviluppo e alla valutazione delle idee imprenditoriali potrebbe costituire un cambio di paradigma nell'educazione all'imprenditorialità". Lo stesso team sta attualmente lavorando a simili studi in altri contesti, tra cui vari settori produttivi e startup high tech, in paesi europei ed extraeuropei. Un'estensione della ricerca prevede che gli autori cerchino di individuare le condizioni che rendono particolarmente fruttuosa l'applicazione dell'approccio scientifico al processo decisionale aziendale.