Il terrorismo fa male al capitale umano. E i media amplificano il danno
Gli attentati terroristici nei Paesi in via di sviluppo hanno effetti di lungo termine sul capitale umano perché l'accresciuta percezione del rischio e la diminuzione dei rendimenti attesi dell'istruzione riducono l'iscrizione alla scuola e, di conseguenza, i guadagni che i ragazzi di oggi otterranno nel corso della vita.
Una nuova ricerca di Joseph-Simon Goerlach (Dipartimento di Economia della Bocconi) e Marco Alfano (Lancaster University) conclude che i media amplificano notevolmente questi effetti negativi.
Analizzando un'ondata di attacchi terroristici condotti in Kenya da al-Shabaab, un gruppo terroristico somalo con forti legami con al-Qaeda, a partire dalla fine degli anni 2000, gli autori stimano che le famiglie con accesso a radio, televisione o telefoni cellulari sovrastimavano il rischio di mortalità di ben 11,8 volte, mentre le persone senza accesso ai media lo stimavano correttamente.
"Per le famiglie senza accesso ai media, ogni attacco terroristico ha ridotto le iscrizioni scolastiche di 0,4-0,7 punti percentuali," afferma Goerlach. "Tuttavia, per le famiglie con accesso alla copertura del segnale wireless per radio, telefoni cellulari o televisione, l'effetto cresceva di ulteriori 0,5-1,0 punti percentuali. Abbiamo stimato che l'accesso alla radio e gli attacchi terroristici diminuiscono congiuntamente l'iscrizione a scuola di circa l'8,5% e che la copertura dei media contribuisce da sola a uno sconcertante 72% della perdita di guadagni nell'arco della vita che deriva dall'impatto negativo del terrorismo sulla scolarizzazione."
Lo studio ha utilizzato dati geo-codificati sulla potenza del segnale radio e televisivo e la diffusione scaglionata della copertura GSM come variazioni topografiche e temporali dell'esposizione ai mass media e ha ricavato informazioni sull'esatta localizzazione degli attacchi terroristici dal Global Terrorism Database.
"Mentre l'effetto del terrorismo diminuisce con la distanza per le famiglie al di fuori della portata dei segnali, ciò accade solo in minima parte per le famiglie coperte dal segnale, per le quali i media sembrano colmare la distanza geografica dagli attacchi," scrivono gli autori.
L'analisi ha anche distinto l'effetto di una maggiore percezione del rischio da quello della diminuzione dei rendimenti attesi dell'istruzione, osservando che quest'ultimo è trascurabile. Inoltre, poiché qualsiasi attività esterna può esporre i bambini al rischio di morte, la diminuzione della scolarizzazione ha comportato un aumento quasi equivalente dei bambini che rimangono a casa e non di quelli che vanno a lavorare.
"Evidenziando come i media perpetuino gli effetti del terrorismo sulla domanda di scolarizzazione, lo studio documenta un meccanismo finora inesplorato e contribuisce alla più ampia letteratura sulle conseguenze della violenza sull'istruzione," concludono gli autori.
Marco Alfano, Joseph-Simon Goerlach, "Terrorism, Media Coverage, and Education: Evidence from Al-Shabaab Attacks in Kenya," Journal of the European Economic Association, Volume 21, Issue 2, April 2023, Pages 727–763, DOI: https://doi.org/10.1093/jeea/jvac054.