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Da Milano alla Calabria, l’impegno dei ricercatori Bocconi per studiare e superare gli ostacoli sulla scelta della scuola superiore e aumentare le competenze di base degli studenti

Da un capo all’altro dell’Italia, la Bocconi è impegnata a contribuire a raggiungere l’obiettivo di una scuola più giusta e lo fa partendo dalla ricerca e in particolare attraverso due progetti che hanno come obiettivo migliorare il processo di scelta della scuola superiore (a Milano con il progetto WideHo) e migliorare le competenze degli studenti (dalle elementari alle superiori) in italiano e matematica (in Calabria con il progetto RecAppCal). Due progetti al via che coinvolgono compressivamente circa 100 scuole italiane.

Nelle scuole di Milano con il progetto  WideHo...

Nel progetto Widening the Horizons (WideHo), curato da Selene Ghisolfi, Giovanna Marcolongo e Diletta Savoldi Bellavitis promosso dal Social Inclusion Lab Bocconi e finanziato nell’ambito del MUSA (parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), saranno coinvolte 300 classi prime, seconde e terze in almeno 30 scuole medie di Milano e dintorni. Nei primi due anni di scuola media alcune classi saranno coinvolte in iniziative di informazione puntuale sui percorsi educativi delle scuole superiori, mentre in altre i ragazzi seguiranno degli incontri informativi sul mercato del lavoro. Alla fine della terza media si potrà quindi capire per quali profili le maggiori informazioni sui percorsi scolastici hanno permesso una scelta più libera da condizionamenti, con l’obiettivo a regime di rendere disponibile questo strumento per tutte le scuole che lo richiedano.

Spiega Selene Ghisolfi: “La scelta di un percorso di studi riveste un ruolo fondamentale nel destino personale e professionale di ogni giovane studente, ma molti ragazzi fanno scelte educative influenzate principalmente dalle informazioni passate dai genitori, senza avere informazioni su quale dei percorsi scolastici superiori possa valorizzare di più le loro passioni e dalle loro attitudini. Ciò avviene anche perché le scuole medie inferiori hanno totale autonomia nell’organizzazione delle attività di orientamento, col risultato che nelle scuole con minori risorse (e, quindi, soprattutto nei contesti più problematici) potrebbe essere fatto troppo poco. Ciò porta inevitabilmente a cementare le disuguaglianze sociali invece di ridurle e, di conseguenza, a uno spreco di talenti che rappresenta un danno alla persona ma anche un costo sociale.”

“Le attività di orientamento si concentrano spesso in un orizzonte di tempo limitato. Può risultare difficile combinare la conoscenza delle proprie attitudini, le informazioni raccolte ed i consigli di genitori ed insegnanti in così poco tempo. Da qui l’idea di provare ad intervenire già dalla prima media,” aggiunge Giovanna Marcolongo. “Il rischio è che una scelta così importante, come quella della scuola superiore, non tenga conto dell’intero ventaglio di possibilità a disposizione del ragazzo ma si basi una visione parziale basate filtrata dal contesto economico e sociale in cui si è inseriti. Ne consegue il rischio di perpetuare le disuguaglianze e di indebolire la funzione della scuola come ascensore sociale.”

... e in quelle della Calabria con RecAppCal

All'origine di RecAppCal (Recupero degli apprendimenti in italiano e matematica in Calabria) vi sono esigenze diverse: rafforzare le competenze di base degli studenti calabresi, compensare svantaggi culturali, economici e sociali, garantire il riequilibrio territoriale e ridurre la dispersione scolastica. Il progetto, una collaborazione tra vari partner istituzionali e universitari, è seguito per la Bocconi da Paolo Pinotti e Francesco Billari, del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, e Noemi Facchetti del CLEAN Bocconi, parte del centro di ricerca BAFFI.

L'obiettivo operativo di RecAppCal è quello di migliorare il successo formativo degli studenti calabresi attraverso il consolidamento delle competenze di base in italiano e matematica. Il progetto prevede 100 ore supplementari all’anno di queste materie in 70 scuole di tutta la Calabria, nell’anno precedente alla somministrazione delle prove Invalsi, che servirebbero quindi come validazione dei risultati del progetto. Le risorse destinate a questo progetto sono consistenti, con un investimento di 5 milioni di euro suddivisi per gli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026.

Gli attori coinvolti in questo progetto sono diversi e includono il sostegno del Ministero, il supporto dell'Osservatorio Regionale Istruzione e Diritto allo Studio, la Regione Calabria come ente finanziatore e coordinatore delle attività, le università calabresi e l'Università Bocconi che avrà il compito di analizzare e presentare i risultati.

Secondo Paolo Pinotti e Noemi Facchetti, “c’è un clima molto collaborativo tra i diversi attori del progetto, compresi gli istituti scolastici, che consente un certo ottimismo per la prosecuzione del progetto. È un fatto assolutamente non scontato, dal momento che si tratta pur sempre di un progetto in cui le scuole sono oggetto di una valutazione.”

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