Come il COVID sta cambiando il diritto del lavoro
Mentre la maggior parte del dibattito pubblico si concentra sugli effetti della chiusura e della riapertura delle aziende sull'economia reale, il tema dell'impatto di queste misure sul mercato del lavoro resta ancora poco indagato. Non a caso, a fine 2020, l'European Labour Law Journal decideva di dedicare un numero speciale al confronto tra la situazione dei diversi paesi europei, affidandone la cura, tra gli altri, a Elena Gramano, docente del dipartimento di Studi Giuridici, in quella occasione autrice anche, con i colleghi Miriam Kullmann e David Mangan, del saggio "An unprecedented social solidarity stress test".
"La ricerca ha riguardato sia un'analisi dei provvedimenti presi nell'immediato, come la chiusura delle attività, la sospensione dei rapporti di lavoro, le misure di sostegno al salario o al reddito, sia una riflessione sugli effetti a lungo termine, per esempio in tema di regolamentazione del lavoro da remoto", elenca la ricercatrice. Da questo confronto sono emersi approcci simili ma con alcune differenze significative tra i vari paesi dell'Ue. "Per esempio Italia e Spagna sono gli unici stati ad aver posto un divieto ai licenziamenti, altrove si è preferito lasciare più margini di libertà alle aziende e usare degli incentivi per sostenere sia le imprese che i lavoratori", continua Gramano. "Un altro aspetto interessante è che quasi tutti gli ordinamenti hanno compreso invece forme di sostegno al reddito anche per i lavoratori autonomi che, prima della pandemia, erano tradizionalmente esclusi da questi provvedimenti. Sarebbe interessante capire se queste misure saranno normalizzate ed entreranno nelle prassi di welfare ordinario".
L'ipotesi potrebbe dunque essere quella di effettuare, a un anno di distanza, un aggiornamento di quelle stesse ricerche per valutare come i singoli ordinamenti si sono evoluti nel tempo e che cosa hanno mantenuto delle misure straordinarie attivate. "Alcuni temi infatti sono in continua evoluzione, come per esempio quello dello smart working", conclude la docente. "In Italia, per esempio, è vero che c'è già una legge, la 81 del 2017, che disciplina il lavoro agile ma questa pandemia ha posto alcune questioni nuove che devono essere chiarite, dalla sicurezza alla compatibilità con i carichi familiari, dagli orari alla volontarietà della scelta".
David Mangan, Elena Gramano, Miriam Kullmann, "An Unprecedented Social Solidarity Stress Test." European Labour Law Journal. https://doi.org/10.1177/2031952520934585.
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