Trasformazioni digitale
Le imprese del terzo millennio devono imparare a leggere il contesto storico per non rimanere costrette in una tattica di adattamento, ma piuttosto impostare una strategia di anticipazione delle sfide.È richiesta una modifica strutturale del modo di fare business si legge in Trasformazione digitale (Egea 2017; 208 pagg.; 28 euro), di Dario Cardile, Giuseppe Mayer e Pepe Moder e con la prefazione di Luca De Biase.
Non basta proporre buoni prodotti, occorre immaginare come questi saranno adottati, in quale contesto culturale e tecnologico arriveranno sul mercato e con quali altre possibili soluzioni dovranno confrontarsi per rispondere in maniera proattiva alle esigenze dei clienti attuali e futuri.
Le imprese, quindi, devono darsi un'organizzazione a prova di futuro. Se la digitalizzazione è ormai in atto da vent'anni, le sue conseguenze sono infatti ancora da sviluppare. E se ogni ondata innovativa costituisce un potenziale rischio da prevenire, rappresenta anche un'incredibile opportunità.
Parlare di digitale non è parlare di tecnologia: è parlare di una dimensione culturale, sociale ed economica della vita umana in continua evoluzione. Occorre un atteggiamento profondamente imprenditoriale, sulla scorta di un approccio empirico, aperto al cambiamento e alla sperimentazione, ma anche alla misurazione puntuale dei risultati.
Non basta più il singolo imprenditore visionario, occorre un'organizzazione abilitante, aperta, veloce, orientata a imparare e mettersi in gioco. In tale direzione gli autori sono riusciti a raccogliere nel libro una somma di esperienze puntuali e profonde, e a ordinarle in modo comprensibile e pratico.
Ogni passaggio decisivo è accompagnato dall'esempio giusto (tra i casi citati: Barilla, General Electric, Venchi, Pirelli, Indigo AI, Morandi Group, Magazzini Gabrielli) o dal concetto sintetico, così come dal richiamo alla necessità di andare oltre la teoria cercando costantemente il feedback dei dati.
Perché il punto d'arrivo è anche il punto di partenza: non si tratta tanto di imparare come fare la trasformazione digitale, quanto soprattutto di definirne il perché, immaginando l'evoluzione dei modelli di business che costituiscono il cuore di un'azienda rinnovata e la sua missione valoriale.
Dario Cardile è Senior Executive nel digitale, ha ricoperto ruoli strategici nella consulenza d'impresa per diverse società, tra cui Valdani Vicari & Associati, e in aziende internazionali, tra cui PayPal, Expedia e Groupon. In materia di trasformazione digitale le sue competenze si concentrano su aspetti di leadership e strategia digitale nelle imprese più tradizionali e nel growth hacking di startup digitali che necessitano di una rapida crescita.
Giuseppe Mayer è Chief Digital Officer di Armando Testa e CEO di Testa Digital Hub, l'azienda digitale del gruppo. Nel 2016 ha fondato Antifragile, società di formazione e consulenza sul digitale con partecipazioni in startup che operano in diversi ambiti della trasformazione. È autore di Dallo Spot al Post. La pubblicità dopo i social media (2015).
Pepe Moder ha lavorato come Chief Digital Officer in alcune tra le principali large corporate italiane tra cui Ras, Barilla, Pirelli, Fiat Chrysler. Attualmente è Senior Digital Advisor per la trasformazione digitale e Mentor per le digital companies nelle strategie di business proposition. È co-autore di Web marketing per le piccole e medie imprese (con E. Antognazza, 1999) e di Internet Startup (con G. Gioli, 2000).
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