L'istruzione elimina le distanze
Gli spillover di conoscenza, intesi come scambi di conoscenza che avvengono attraverso meccanismi non di mercato, sono un ingrediente importante della crescita economica. Una questione molto dibattuta riguarda il peso della distanza geografica tra le fonti e i potenziali recettori, sulla capacità di accedere a questi spillover e utilizzarli. Alcuni studi, infatti, suggeriscono che la vicinanza geografica stimola le interazioni tra individui, soprattutto quelle non pianificate ex-ante, e facilita il compito di riconoscere e utilizzare informazioni e idee utili.
L'articolo When Distance Disappears: Inventors, Education, and The Locus Of Knowledge Spillovers di Myriam Mariani (Dipartimento di Management e Tecnologia) e Paola Giuri (Università di Bologna), in corso pubblicazione sulla Review of Economics and Statistics (doi:10.1162/REST_a_00259) studia il ruolo dei fattori personali, e in particolare del grado di istruzione degli individui, sulla probabilità di utilizzare gli spillover di conoscenza prodotti da altri soggetti, e sulla capacità di accedere ad essi superando il vincolo della distanza geografica.
L'analisi empirica utilizza dati individuali sugli inventori di 6.051 brevetti europei raccolti attraverso una survey finanziata dalla Commissione Europea (survey PatVal-EU) che fornisce informazioni sull'utilizzo, durante il processo di innovazione, di interazioni con altri individui, nella forma di discussioni, meeting e circolazione di idee utili per lo sviluppo di un'invenzione brevettata. A queste si aggiungono informazioni sull'età dell'inventore, il livello di istruzione, la localizzazione geografica, l'impresa in cui lavora e la comunità scientifica e professionale di riferimento, fattori che possono influire sull'estensione geografica degli spillover di conoscenza utilizzati.
I risultati indicano che, anche controllando per altri canali di trasmissione degli spillover, gli inventori con un livello elevato di istruzione (diploma universitario o dottorato di ricerca) hanno una migliore abilità nello scovare le informazioni utili e assorbirle, indipendentemente dalla distanza geografica delle fonti. Inoltre, una volta che si controlla per questa migliore capacità, un livello di istruzione alto influisce positivamente sulla probabilità di interagire con soggetti geograficamente distanti, mentre riduce la probabilità di ricorrere alle interazioni locali. Ciò suggerisce che la possibilità di utilizzare idee e conoscenze prodotte da altri (senza sostenerne l'intero investimento) e la capacità di essere cosmopoliti nell'accedere alle loro fonti dipende anche da fattori individuali, e in particolare dall'istruzione che gli individui ricevono perché le conoscenze tecniche e scientifiche generali permettono di riconoscere il valore della conoscenza esterna, di assimilarla e sfruttarla senza bisogno della vicinanza fisica o di contatti faccia a faccia.
L'accesso e l'utilizzo di spillover prevalentemente locali resta un'opzione più praticata dagli inventori che hanno minori capacità di superare i vincoli della distanza geografica, fatto che reduce il pool potenziale di conoscenze e stimoli per sviluppare nuove idee. Alcuni contributi scientifici indicano che esiste una correlazione positiva tra il livello di istruzione e le performance economiche di imprese e paesi, e notano che questa relazione passa attraverso il meccanismo degli spillover. Questo lavoro fornisce evidenza empirica rispetto ad un possibile meccanismo che lega il livello di istruzione alla capacità che gli individui hanno di reperire ed utilizzare spillover di conoscenza in contesti diversi e distanti dal proprio, fatto che amplia enormemente il pool di conoscenze e input potenzialmente utili per lo sviluppo di nuove idee, al di là di quelle presenti localmente.