La CSR distrugge valore quando le aziende smettono di dare il buon esempio
La letteratura economico-finanziaria ha descritto la responsabilità sociale d'impresa (CSR) come una sorta di panacea per le imprese, in grado di fungere invariabilmente da protezione assicurativa del valore delle azioni a seguito di comunicazione di eventi negativi. Una nuova ricerca condotta dagli studiosi del Dipartimento di Accounting della Bocconi Antonio Marra e Francesco Momenté, insieme a Eli Bartov (della New York University), mostra che una migliore performance di CSR può esacerbare, piuttosto che alleviare, la risposta del mercato agli eventi negativi e distruggere valore d'impresa, se l'evento è dovuto a una condotta manageriale fraudolenta, che contraddice i principi della CSR.
"Elevati livelli di CSR si traducono, per le azioni di un'azienda, in un premio reputazionale guadagnato con fatica", dice Marra, "e una volta che la fiducia viene meno, gli investitori non solo non sono più disposti a pagare tale premio ma puniscono l'impresa stessa, come vediamo analizzando centinaia di casi di riemissione di bilanci (restatements) negli Stati Uniti".
La riemissione è la revisione e correzione di uno o più documenti contabili precedentemente pubblicati e può essere causata da un errore involontario o da una attività fraudolenta, risultante da appropriazioni indebite o da violazioni contabili intenzionali. Nell'articolo pubblicato su The Accounting Review, i tre studiosi analizzano un ampio campione di 560 annunci di riemissione, che coprono un periodo di 12 anni, dal gennaio 2005 al dicembre 2016: 461 generate da errori involontari e 99 da attività fraudolente.
"Troviamo che quando la riemissione è dovuta a un errore involontario, la performance di CSR della società riduce l'effetto negativo sul mercato dell'annuncio. Quando la riemisione deriva da una frode, al contrario, più alta è la performance CSR di un'azienda, più la risposta del prezzo delle azioni all'annuncio è negativa", afferma Momenté.
La risposta immediata (in una finestra di tre giorni) del prezzo delle azioni nel campione fraudolento (-3,2%) è più forte della risposta nel campione involontario (-1,8%), e la differenza è molto significativa.
Se si dividono le imprese per livelli di CSR, gli autori osservano che in caso di errore involontario, le aziende con un alto livello di CSR mostrano un calo del prezzo delle azioni più contenuto rispetto a quelle con uno scarso livello di CSR (-1,4% vs -2,1%), mentre, in caso di frode, un alto livello di CSR amplifica la perdita (-4,2% vs -2%).
È interessante notare che, se si considera l'intero campione, la performance di CSR sembra sempre alleviare l'effetto negativo sul prezzo del titolo, confermando così quanto si credeva finora. "Ma questo è dovuto al fatto che gli errori involontari sono molto più frequenti delle frodi", spiega Marra, "e il loro effetto positivo supera e nasconde l'effetto negativo della performance di CSR in caso di frode".
Eli Bartov, Antonio Marra, Francesco Momenté, "Corporate Social Responsibility and the Market Reaction to Negative Events: Evidence from Inadvertent and Fraudulent Restatement Announcements", The Accounting Review, DOI: 10.2308/tar-2018-0281.