La battaglia delle idee
La crisi dell'euro ha portato a un sovvertimento sismico nella distribuzione del potere all'interno dell'Europa. A partire dai problemi finanziari che hanno afflitto in modi e misure diverse Grecia, Irlanda, Spagna, Italia e altri paesi dell'eurozona, è venuta allo scoperto una guerra fra differenti filosofie economiche, quella tedesca e quella francese.
Alla prima fanno riferimento Austria e Finlandia (con Slovacchia e Polonia che sembrano più tedesche dei tedeschi), mentre la Francia è a volte vista come campione dell'Europa mediterranea. Uno scontro di idee e di ricette: regole vs. discrezionalità, responsabilità vs. solidarietà, austerità vs. stimoli alla crescita.
"Queste differenze" si legge in La battaglia delle idee. Alle radici della crisi (e del futuro) dell'Euro (UBE 2017; 560 pagg.; 35 euro), di Markus Brunnermeier, Harold James e Jean-Pierre Landau, "avevano avuto un ruolo importante già a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, durante i negoziati di Maastricht. È stata proprio la crisi finanziaria globale a riaccendere il dibattito".
I paesi creditori e debitori erano impegnati in un gioco strategico, gli uni e gli altri convinti che la controparte avesse tutto l'interesse a evitare il crollo del sistema; perciò la strategia di tener duro fino all'ultimo e spingersi sul ciglio del precipizio appariva plausibile e premiante. In questo modo, l'interazione tra le idee e la riflessione strategica sugli interessi ha condotto l'Europa a un passo dall'abisso.
Per gli autori l'analisi delle differenze ideologiche può creare la possibilità di trovare un terreno comune, o quanto meno di comprendere meglio le posizioni altrui, contribuendo così alla soluzione della crisi.
Una parte importante del volume è dedicata anche all'Italia e alle sfide economiche e politiche che il nostro paese si trova e storicamente si è trovato ad affrontare. Un discorso a parte per gli Stati Uniti e la politica di ripresa, passando al Regno Unito dopo la Brexit e di conseguenza alla politica di chi è fuori dagli schemi europei. Per concludere con Cina e Russia.
Si legge anche di Fondo Monetario e di Banca Centrale Europea, della filosofia che sta alla base di questi organismi, di come erano prima della crisi e di come si sono attrezzati per gestirla.
Per finire con una domanda che vede nelle conclusioni degli autori la loro risposta: bianco e nero, o ventotto sfumature di grigio?
Markus Brunnermeier è Edwards S. Sanford Professor of Economics e direttore del Bendheim Center for Finance all'Università di Princeton.
Harold James è Claude and Lore Kelly Professor in European Studies e Professor of History and International Affairs all'Università di Princeton.
Jean-Pierre Landau è professore associato di Economia a Science Po di Parigi. È stato vicegovernatore della Banque de France e direttore esecutivo del FMI e della Banca Mondiale.
Scarica la copertina online
Acquista il volume online