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Un filone di ricerca di Alessia Melegaro mira a ricostruire le fasi iniziali dell'epidemia e le ragioni per cui abbia colpito cosi' duramente la regione

Perché la Lombardia è stata così colpita dal COVID?. È la domanda tormentone che nelle ultime settimane hanno rivolto da più parti ad Alessia Melegaro, direttrice del COVID Crisis Lab. All'analisi dei dati della regione e alla loro modellizzazione la docente sta infatti dedicando una ricerca ("Mathematical Modelling and Epidemiological Analysis of COVID-19 Data") che punta a monitorare l'andamento dell'infezione, il suo potenziale di trasmissione e prevedere l'evoluzione della curva epidemica in diversi scenari. "La risposta alla domanda che mi fanno sempre, però, ancora non ce l'ho", scherza la docente. "E non credo ne avrò mai una definitiva, perché non c'è una sola ragione ma un insieme di concause che hanno determinato la straordinarietà della situazione lombarda in questa pandemia".

Il progetto ha preso le mosse agli esordi del contagio, quando la stessa Melegaro, lavorando in stretta collaborazione con la Regione e la fondazione Bruno Kessler di Trento, ha creato un modello matematico con il quale analizzare la diffusione del virus e prevederne le evoluzioni. "Oggi questa fase si è conclusa, il modello è operativo e stiamo raccogliendo molti dati su quanto è successo", riassume la docente. "Ci sono tante informazioni da estrarre e dalle quali contiamo di ottenere le risposte a diversi quesiti: quali sono veramente i tempi che intercorrono tra una prima infezione e una seconda? Quali sono i rischi legati alle variabili sociodemografiche? In quali zone i percorsi ospedalieri sono stati efficaci e funzionali e in quali no? L'inquinamento può essere considerato un fattore aggiuntivo di pericolosità?".

Il primo studio, che descrive la curva epidemiologica e l'andamento del cosiddetto indice di contagiosità RT nel tempo e nelle diverse provincie, è in fase di pubblicazione. A questo ne seguiranno altri sui diversi ambiti affrontati in modo da comporre il puzzle delle risposte tanto attese. "Ogni aspetto analizzato fornisce un frammento di verità", conclude Melegaro. "Nella diffusione del contagio in Lombardia hanno contato le caratteristiche demografiche, la diffusione della rete di trasporti, l'alta esposizione anche di città come Bergamo agli scambi con la Cina e con l'Asia in generale, la frequenza dei contatti sociali, e sicuramente il sovraccarico delle capacità ospedaliere. E, anche se nessun modello matematico lo dice, pure un po' di sfortuna".