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COVID: i diversi effetti sulla natalita' nei paesi sviluppati

, di Fabio Todesco
Uno studio recentemente pubblicato su PNAS mette in evidenza un effetto eterogeneo nei paesi ricchi. Quando si tiene conto della stagionalita' e dei trend del passato, solo sette paesi su 22 registrano un calo significativo, con gli effetti piu' forti in Italia, Ungheria, Spagna e Portogallo

All'inizio del 2020, i commentatori della stampa popolare erano ferocemente divisi tra coloro che prevedevano un baby boom dopo il lockdown per il COVID-19 e quelli che prevedevano un forte calo della natalità. Ora, un articolo pubblicato su PNAS da quattro studiosi della Bocconi (Arnstein Aaassve, Letizia Mencarini, Nicolò Cavalli e Samuel Plach), più Seth Sanders della Cornell University, evidenzia un quadro più sfumato.

I dati appena pubblicati sui tassi di natalità in 22 paesi ad alto reddito che rappresentano circa un terzo dei casi di COVID nel mondo rivelano una grande eterogeneità: una volta presi in considerazione i trend passati, l'effetto COVID-19 è significativamente negativo in sette paesi (Italia, Ungheria, Spagna, Portogallo, Belgio, Austria e Singapore), negativo, ma non in modo statisticamente significativo, in sei paesi (Francia, Stati Uniti, Israele, Giappone, Repubblica Ceca e Islanda), e positivo, ma non significativo, nei restanti nove (Slovenia, Corea del Sud, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Svezia, Germania, Paesi Bassi e Svizzera).

Infografica di Weiwei Chen
L'effetto è particolarmente forte per l'Italia, che registra un calo del 9,1% rispetto al trend, e si riscontrano effetti altrettanto sostanziali in Ungheria (-8,5%), Spagna (-8,4%), e Portogallo (-6,6%).

Considerando i numeri grezzi, i tassi di fertilità sembrano essere in calo in 18 paesi su 22 (le eccezioni sono Danimarca, Finlandia, Germania e Paesi Bassi). "Ma i dati includono fattori confondenti come i trend in atto e la stagionalità", spiega Aassve, demografo e autore principale dello studio, "e solo sette paesi mostrano un calo significativo oltre a quello previsto dalle tendenze passate".

Gli autori avvertono che "i dati attualmente disponibili offrono informazioni sulla prima ondata di COVID-19 e quindi solo uno sguardo al declino complessivo durante la pandemia. Poiché gli effetti sulle nascite iniziano a farsi sentire nel novembre 2020 e abbiamo dati fino a novembre 2020/marzo 2021 a seconda del paese, stimiamo i tassi di concepimento durante il primo lockdown (fino ad aprile/giugno) e non possiamo cogliere i potenziali effetti della seconda e terza ondata".

I dati, tuttavia, consentono un approfondimento sulle varie fasi della prima ondata. In Francia e Spagna, per esempio, si osserva una ripresa nel marzo 2021, che si riferisce ai concepimenti del giugno 2020. Per questi paesi, giugno 2020 ha segnato il punto in cui la prima ondata della pandemia si è placata e potrebbe quindi riflettere un rimbalzo dopo il rinvio delle scelte di concepimento nei primissimi mesi dell'epidemia. Per altri paesi, come l'Italia, non era disponibile alcuna evidenza quando lo studio è stato scritto, ma dati recenti rilasciati dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) sembrano indicare lo stesso schema.

Si possono fornire spiegazioni preliminari degli effetti eterogenei della pandemia. "L'effetto particolarmente forte in Italia può essere dovuto al fatto che è stato il primo e più duramente colpito paese occidentale, mentre gli altri hanno avuto un po' di tempo per prepararsi all'impatto della pandemia", afferma Aassve. "Inoltre, i paesi che dipendono economicamente dal turismo, come quelli dell'Europa meridionale, sono stati danneggiati più dei paesi con più posti di lavoro nel settore tecnologico. Infine, politiche di sostegno pubblico più efficaci hanno probabilmente risparmiato al Nord Europa gli effetti economici peggiori".

"L'eterogeneità mostrata dal nostro studio", conclude Letizia Mencarini, altra demografa della Bocconi, "conferma che la riproduzione nei paesi sviluppati è il risultato della pianificazione a lungo termine delle coppie. Quando le persone percepiscono il futuro come più incerto, come dopo uno shock come la pandemia, rimandano le loro scelte".

Arnstein Aassve, Nicolo Cavalli, Letizia Mencarini, Samuel Plach, and Seth Sanders, "Early Assessment of the Relationship Between the COVID-19 Pandemic and Births in High-Income Countries." PNAS September 7, 2021 118 (36) e2105709118. DOI: https://doi.org/10.1073/pnas.2105709118.