Cosi' Trump sta cambiando la cultura giuridica del paese
Il braccio di ferro tra il presidente Trump e le strutture amministrativo-burocratiche del paese è al centro delle cronache politiche americane fin dal suo insediamento alla Casa Bianca ed è uno dei filoni di osservazione delle ricerche di Graziella Romeo, docente di Diritto costituzionale comparato. Si tratta di un fenomeno riscontrabile anche nel frangente dell'emergenza pandemica "come dimostra il provvedimento presidenziale con il quale Trump ha autorizzato le agenzie federali alla disapplicazione emergenziale di alcune normative a tutela dei lavoratori e dell'ambiente". Più in generale, "Trump non ha mai fatto mistero della propria idea che le agenzie federali fossero da arginare in quanto responsabili di alterare, se non proprio sviare, l'indirizzo politico e cioè le decisioni fondamentali del potere esecutivo. E in effetti ha messo in atto questo proposito sia sollecitando l'approvazione di leggi al Congresso, sia con la nomina alla Corte Suprema di un giudice che la pensa come lui su molti aspetti".
L'arma, tuttavia, si è rivelata controversa; in alcuni casi infatti è stata la stessa presidenza a sollecitare l'intervento del Department of Justice per l'adozione di una norma secondaria che stravolge di fatto una legge del Congresso. "È il caso di una regola introdotta per limitare le domande di asilo da parte di cittadini provenienti dal confine meridionale degli Stati Uniti, un diritto sancito, appunto, da una legge del Congresso", continua la docente.
"L'obiettivo più ampio della mia ricerca è però osservare come la presidenza Trump stia influenzando la cultura giuridica del paese". Un capitolo questo nel quale la nomina dei due giudici Brett Kavanaugh e Neil Gorsuch alla Corte Suprema appare particolarmente significativa. "La scelta di due giudici, soprattutto Gorsuch, esponenti del cosiddetto originalismo, ovvero del filone che interpreta la Costituzione in modo letterale, non è neutrale", sottolinea la giurista. "Questa linea, che era già stata di Bush o, ancora prima, di Reagan, è dettata dalla volontà di limitare l'attivismo dei giudici, ovvero la loro facoltà di interpretare le norme, richiamando a una lettura più fedele e "originalista".
A differenza dei due predecessori, Trump però lo fa utilizzando temi tipici dei populisti, adducendo la ragione di voler tutelare le intenzioni espresse dal popolo nella Costituzione americana". Ma sul piano giuridico quali saranno i primi effetti di queste nomine? "La prima ricaduta, secondo me, si avrà sul tema dei diritti civili", conclude Romeo, "e, in particolare, sul diritto all'aborto. Già esiste negli Usa un forte movimento antiabortista, ma ora a questo si aggiunge la presenza di un giudice, Gorsuch, che si è già espresso in maniera molto critica su questo argomento e dunque non mi sorprenderei se la Corte si mostrasse sempre più incline alla limitazione di questo diritto".